Re: [Cm-roma] Re: Libero arbitrio ed assunzione di responsab…

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Aihe: Re: [Cm-roma] Re: Libero arbitrio ed assunzione di responsabilità
Ciao Marco,
benvenuto nel club dei prolissi, del quale, se permetti, mi autoleleggo
membro esemplare "ad-honorem".
Premesso che ci sia chi portrà obiettare sull'impostazione del discorso,
vorrei chiederti e capire in che modo l'analisi da te fatta possa rendersi
compatibile con la NECESSITA' di una piattaforma comune: se quel che
affermi è vero (parlo del modo di rapportarsi agli automobilisti cercando
di evitare di far leva sull'elemento
"altruistico/potenzial-conflittuale".....aarrghhh ....scusa la
definizione! ;-) ), perchè non adottare lo stesso approccio nei confronti
di quei partecipanti alla CM verso i quali, o verso i cui comportamenti,
nutri un certo disaccordo. Se verso gli automobilisti , credo di aver
capito, adotteresti un approccio discorsivo e di confronto (scusa ma non
ti vedrei proprio lì col foglio in mano a cercare di fargli sottoscrivere
una piattaforma comune automobilista/ciclista), perchè non usare lo stesso
approccio col ciclista che secondo te appare più ...."negligente"(!?)
nell'adottare i tuoi metodi e mezzi di comunicazione? Che necessità
immediata c'è di una piattaforma comune se poi tu stesso parli di
obiettivi intermedi e della possibilità di raggiungerli colloquialmente?
Nel gruppo della CM esiste chi condivide solo gli ideali (semplifico un pò
le cose!)"egoistici-positivi", chi condivide quelli "altruistico-negativi"
o ambedue le cose o più, e tutti partono da un punto in comune: l'amore
per la bicicletta; ebbene si , in un modo o nell'altro siamo tutti un pò
fanatici della bicicletta perchè per anni ed anni è stata mezzo di
liberazione, di svago, di trasporto.....
Credo che sia questa l'eterogeneità e la ...."casualità" della CM ognuno
ci viene con le proprie idee, giuste, sbagliate o parziali che siano e
ognuno le propina all'altro come vuole, senza imposizioni.
Siamo d'accordo sul fatto che le CM coniughino i vari elementi di
"egoismo-altruismo" (o almeno così vorremmo noi due), ma è altrettanto
vero che partire da una piattaforma comune (comune con chi poi se alle CM
entra ed esce chi vuole?) significa (e ripeto: dal punto di vista di chi,
come te e me, condivide entrambe i lati di "avvicinamento" alla
bicicletta) sprecare un gran potenziale di risorse intellettive,
fantasiose e di comprensione che ci forniscono quotidiamente lo spunto per
il dialogo, per la crescita comune, provenienti da chi invece si pone in
appoggio solamente ad uno dei due aspetti di cui tu parli.
E non è detto che una volta eventualmente accettata una piattaforma
comune, non vi sia chi per un momento, per qualsiasi motivo, se ne
discosti: cosa si fà? Lo si esclude definitivamente o lo si riporta alle
nostre idee (io preferirei col dialogo o con qualunque altro mezzo non
coercitivo possibile)?
Di scazzi e di persone che "sbagliano" ce ne sono e ce ne saranno sempre,
finchè loro stesse non vorranno accettare per loro stesse un'idea ed un
comportamento diverso.
Io personalmente non me la sento di ecludere qualcuno che anche solo in
parte avrebbe energie positive da spendere (e poi lungi da me 'sta cosa
delle denunce!!! mica abbiamo a che fare coi mafiosi! che mi vuoi far
passare per omertoso perchè non ho denunciato chi ha rotto un vetro? eddai
non esageriamo, cerchiamo di essere critici e di non fare di ogni cosa un
dramma! Semmai, come dice Giobbo ho fatto un piacere al carrozziere, i
soldi vanno e vengono! ;-) ).
Ecco lì che una piattaforma comune non sarebbe altro che una pura (e
inutile) formalità la cui accettazione non può comportare nessuna
costrizione (se non in maniera a sua volta coercitiva, e mi pareva che
fosse questo che tu cercassi di evitare!).
Mi risponderai che la piattaforma avrà rilevanza verso l'esterno, le altre
associazioni, il tribunale e tutti i soggetti con cui te vuoi colloquiare,
ma quando poi sarai ai fatti, è a questi che gli altri guardano e non allo
statuto o alla piattaforma comune: se il casino succede, accade
indipendentemente dalla piattaforma o dal trattato di Versailles.
Insomma, possiamo essere d'accordo io, te e Caio, ma poi? tutti gli altri?
Potrai obiettare che se la caratterizzazione della CM non è nella
dicotomia "altruismo-egoismo" in cosa allora si distinguerebbe da
un'associazione a favore della bicicletta o da un partito politico, nel
primo caso che non richiede tessere o statuti, nel secondo che candida
solo PIO LA BICI, o era il contrario? non lo sò, ma chi fa da se fa per
tre!!! Fatto sta che se vuoi condidare qualcun'altro a rappresentarti e a
fare le cose che da solo credi di non riuscire mai a fare che ci vieni a
fare a "goderti" 3 ore di smog in mezzo al traffico a discutere non solo
con i ciclisti, ma anche con gli automobilisti, invece di fare una bella
passeggiata nel parco?
Non trascuriamo poi le peculiarità/necessità logistiche della CM che a mio
parere sono quelle di massima apertura all'adesione in ogni quando ed in
ogni dove! Se noi vogliamo fare Massa il venerdì alle 18 per me va bene,
ma poi io me la faccio tutti i santi giorni sul tragitto casa-lavoro e
varie e nel week.-end con la mia compagna e questo è un altro elemento di
casualità: non la partecipazione o l'adesione, ma la temporalità con cui
si svolge o si può svolgere, in quanto ai tempi, questi possono essere
determinati da 150 persone o da 2, 10 , 20 indipendentemente da quel che
succede il veneredì; così come è casuale nel quotidiano l'incontrare gente
che condivida, in tutto o in parte, le nostre idee sulla bicicletta e che
poi venga ad un incontro (non casuale?!) il venerdì. Se noi 150 vogliamo
farla il venerdì per me va bene; se altre 20 , 30 persone vogliono farla
il martedì per me va ugualmente bene: ci andrò come e se me lo permetterà
il caso, senza necessitare di iscrizioni, preavvisi o quant'altro. La
casualità ha molteplcici aspetti e non tutti apparenti.
A proposito: sotto il mio ufficio ci sono tre officine; se vi viene in
mente di fare qualche contrattino fateme sapè che ce parlo io!! ;-))


      _--_     __o
      _--    _TZ  \-
      _--  (A)ndre(A)
          P.P.P.P.P.P.
+ Patafisica e + Pavè Per il Popolo
(v.o.
Porca Puttana Pe' Poco nun Piavo er Palo)




On Thu, 17 Jun 2004 13:43:58 +0200, Marco Pierfranceschi
<marcopie@???> wrote:

> Ciao hektisch
> (mi piacerebbe chiamarti con un nome più pronunciabile ma rispetto la
> tua scelta)
>
> Vorrai scusarmi se la prendo un po' alla lontana, ma mi sembra che
> stiamo confrontandoci senza aver prima definito a sufficienza il
> contesto, e ci tiro in ballo pure Giobbo, che ha scritto: "Se gli
> intenti della massa critica _dovessero_ essere condivisi, saremmo in 4".
> L'evidenza è che non si è in quattro, e l'unica conseguenza possibile,
> dato quanto sopra, è che gli intenti non siano condivisi... non sono
> d'accordo.
> Sarebbe semplice obiettare che ognuno ha i suoi propri intenti, di fatto
> non è casuale che questi intenti abbiano coincidenze e sovrapposizioni
> tali da dar vita ad un evento collettivo, quindi deve, necessariamente,
> esistere una piattaforma minima comune, condivisa da tutti.
> Faccio un passo indietro e parlo un po' di me. La prima domanda è: cos'è
> che voglio? (ovviamente ragionando sulla bicicletta)
> La risposta è forse semplice: voglio la libertà di potermi spostare in
> bicicletta in sicurezza, dove mi pare e piace, senza correre il rischio
> di essere investito, stressato, intossicato da motori a scoppio. Questo
> è il mio "obiettivo finale", non mi dilungo perché penso sia
> condiviso/condivisibile da molti, in questa lista e al di fuori.
> Dato l'obiettivo devo definire/decidere delle modalità per perseguirlo,
> posso anche definire degli obiettivi intermedi, e pormeli come traguardi
> succesivi sulla strada dell'obiettivo finale.
> La prima maniera per ottenere democraticamente qualcosa (fatto salvo che
> in un paese popolato e governato da gente intelligente e sensata non
> dovrei certo pormi il problema di ottenere qualcosa di ragionevole,
> perché già ce l'avrei) è aumentare il consenso intorno alle idee che
> propugno, diffonderle, farne partecipi il maggior numero di persone
> possibili, rendere la mia richiesta individuale una richiesta
> collettiva, per far questo posso far leva su due moventi contrapposti,
> quello altruistico e quello egoistico.
> Far leva sull'egoismo (positivo, che non esiste solo egoismo negativo) è
> quello che cerco di realizzare con Ruotalibera, far piacere alla gente
> l'andare in bicicletta, far sì che lo desiderino "per sé", fare in modo
> che si diano da fare, singolarmente e come collettività, per ottenere il
> soddisfacimento del proprio desiderio.
> Sul piano del desiderio penso siamo tutti d'accordo (ditemelo se non è
> così), come pure sul fatto che andare in bicicletta è bello.
> L'altro piano, quello dell'altruismo, paradossalmente è il più
> pericoloso: io vado in bicicletta perché è un mezzo più "equo", non
> depaupera le risorse energetiche del pianeta, non obbliga a fare guerre
> per il petrolio, non causa la morte per inidenti e tumori di migliaia di
> persone.
> L'evento Critical Mass, molto più delle escursioni proposte dalla Fiab,
> è portatore di questo tipo di valori, che sia ben chiaro io condivido
> appieno.
> Il rischio è che nella contrapposizione CM-automobilisti incazzati si
> proietti anche la contrapposizione altruismo-egoismo, individuando
> nell'altro un nemico ideologico, ed attribuendogli colpe e
> responsabilità (che comunque non ha più di chiunque altro si sposti
> stolidamente ed in maniera acritica su veicoli a motore) innescando
> reazioni violente.
> E c'è una differenza fondamentale: quando sono in gita con Ruotalibera,
> se mi sorpassani in auto provo per loro un moto di pena, qualcosa del
> tipo "poveracci, non sanno cosa si perdono", nel corso delle CM il
> pensiero prevalente è "...anvedi 'si stronzi..."
>
> Sono d'accordo con te sul fatto che in una CM non si possa preventivare
> tutto quello che accadrà, meno sul trascurare le possibilità offerte
> dalla comunicazione, e da una produzione culturale che diffonda idee
> positive. Penso che occorra fare il possibile, e ti do atto che molto si
> sta già facendo, a partire da questo confronto, per veicolare messaggi
> di tolleranza e preparare il terreno per un confronto il più possibile
> pacifico con una realtà spesso gretta ed ostile.
>
> Sono costretto a chiudere qui, perché mi sta finendo la pausa pranzo e
> non ho ancora mangiato... :-(
>
> Ciao
>
> P.s.: mi scuso anch'io per il messaggio troppo lungo.