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Szerző: vesima@freemail.it
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Tárgy: [NuovoLaboratorio] Fwd: Fwd:[migranti&antirazzismo] 19 giugno: mobilitazione dei Migranti

                                                                                                       19 GIUGNO 2004
                                                                  GIORNATA DI MOBILITAZIONE
PER UN PERMESSO DI SOGGIORNO SLEGATO DAL LAVORO


CONTRO LA PRECARIETÀ E LA DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI





A due anni dalla sua approvazione, la legge Bossi-Fini sta producendo una situazione sempre più drammatica per i migranti e le migranti residenti in questo paese. Il suo intreccio con la legge 30 sul mercato del lavoro sta costringendo i migranti a condizioni di lavoro e di esistenza sempre più precarie. La prassi amministrativa è ormai quella di giudicare le nuove figure contrattuali insufficienti a garantire la concessione di permessi di soggiorno di uno o due anni, richiedendo la presenza di un contratto a tempo indeterminato o a tempo determinato di almeno un anno per rilasciare un permesso di sei mesi. In alcune situazioni si assiste a rinnovi per tre o quattro settimane, legati a contratti di lavoro altrettanto precari e temporanei, mentre contemporaneamente le attese per ottenere l'appuntamento per il rinnovo, anche alla luce dell'intensificarsi delle richieste, si prolungano sempre di più, producendo periodi di "vuoto" in cui il migrante è privo di ogni altra tutela e sempre a rischio di essere deportato nei CPT. Si tratta di una condizione alla quale ormai tutti i migranti sono costretti, a prescindere dal loro tempo di permanenza in Italia.



Tutte le migranti e tutti i migranti sono costantemente minacciati di espulsione, e questa minaccia può investire intere famiglie la cui permanenza è a sua volta legata al permesso e al salario di uno solo. Precarizzazione e clandestinizzazione si confermano gli effetti della Bossi-Fini. E la cosiddetta sanatoria non fa che aggravare quegli effetti. La prassi della maggior parte delle Questure italiane, anche su questo terreno, è sempre più restrittiva, arrivando a negare i sei mesi di permesso per ricerca lavoro a quanti abbiamo usufruito della sanatoria. Contemporaneamente, quelli che nel frattempo siano riusciti a sottrarsi al lavoro dipendente aprendo piccole attività autonome si ritrovano imbrigliati nelle maglie di una legge che nega ai migranti qualsiasi spazio di autonomia, poiché li vuole legati a doppio filo a un padrone, e alle esigenze di un mercato del lavoro sempre più precarizzato e di fatto chiuso da un'economia sull'orlo della recessione.



Per tutto questo, il Tavolo Migranti dei Social Forum Italiani lancia un appello affinché tutte le realtà di lotta dei migranti presenti in Italia, a partire dalla loro specificità, facciano sentire con forza la loro voce contro il contratto di soggiorno per lavoro e contro la precarietà, per una casa, una sanità, un'istruzione che non siano determinate dal contratto di lavoro. Chiediamo inoltre che indipendentemente dal contratto di lavoro il permesso di soggiorno sia di almeno un anno.





Tavolo Migranti dei Social Forum Italiani, Gruppo Immigrazione Brescia Social Forum, Comitato Immigrati di Bergamo, Gruppo Migranti Torino Social Forum, Rete per il Lavoro Migrante Padova, Rete antirazzista di Venezia, Coordinamento Migranti Bologna, Sincobas Migranti Livorno, Tavolo Migranti dei Social Forum del Vicentino, Razzismo Stop nordest, Sportelli degli Invisibili, Rete precariato sociale, M21 Treviso, Mobilit/azione Verona, Gruppo Immigrazione del Forum Sociale di Modena, Comitato Immigrati uniti per i Diritti di Varese, Forum Associazioni Immigrati di Brescia





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