[Cm-roma] cunegonda/FIAB/petizione

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Autore: Marco Pierfranceschi
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Oggetto: [Cm-roma] cunegonda/FIAB/petizione
Scusate, ma mi sento un po, come dire, chiamato in causa, per cui mi
perdonerete qualche precisazione a quanto scritto da "Cunegonda".

> La Fiab è la Federazione Italiana Amici della Bicicletta. Già dalla sua
> definizione si capisce che dietro c?è un disegno mal concepito. In un
> panorama complesso e globalizzato la Fiab guarda ancora alla bicicletta
> come un oggetto al quale dedicare amicizia, escludendo dalla sua
> comunicazione tutta una fascia di utenti ciclisti che hanno un rapporto col
> mezzo a pedali che non è di pura e un po? fanatica ?amicizia?, ma
> semplicemente di un distratto quanto ragionato utilitarismo. Insomma, come
> avviene nella maggior parte dei paesi europei.


Ok, allora dovremmo diventare la Federazione Animati da un Distratto Quanto
Ragionato Utilitarismo nei Confronti della Bicicletta (F.A.D.Q.R.U.C.B.)????
Lo sa questo tizio quanti anni ci vogliono a far affermare una sigla, un
acronimo, e far sì che i vari interlocutori la imparino?

> La Fiab è una associazione che avrebbe certamente bisogno di un ricambio ai
> vertici, di una svolta nella comunicazione, di una maggiore
> professionalizzazione dei suoi organismi,


Uhm, siamo "poco professionali"... può darsi, anzi, non lo escludo.
Il fatto è che non siamo professionisti, non ci pagano, non abbiamo budget da
gestire... e spesso nemmeno ci ascoltano. Pensate si possa fare molto in
queste condizioni?
Oppure, visto che si invoca tanto la "professionalità", vogliamo ragionare dei
"Professionisti" veri?
Intendo i professionisti della politica e dell'ambientalismo, i dirigenti
(quelli sì stipendiati) di Legambiente, WWF e dintorni, quelli che poi fanno
carriera nelle pubbliche amministrazioni "di sinistra" (vedi Mario di Carlo),
vogliamo chiederci cos'hanno fatto "i professionisti" fin qui per la
bicicletta?

> per uscire definitivamente da
> quel circuito di iniziative un po? vacue come ?Bimbinbici?, ?Cantine aperte
> in bicicletta?, e svariati cicloraduni di amatori, per intraprendere
> seriamente un discorso serio su una rivoluzione possibile della mobilità
> che in Italia è ancora lontana dal realizzarsi.


Allora, premesso che Bimbimbici è un'idea _grandiosa_ :-) tanto che la
comunità Europea ci ha fatto i complimenti ed ha intenzione di inserirla tra
le buone pratiche da consigliare ai governi e alle amministrazioni di tutto
il continente (ma mi sembra che anche "da queste parti" l'idea di
accompagnare/consentire ai bambini di andare a scuola in bicicletta sia
apprezzata), e che per quanto riguarda "Cantine Aperte", se qualcuno mi offre
una buona bevuta non la rifiuto certo! :-))))
Premesso questo, dicevo, come si aspetta il tizio che la Fiab faccia la
"Rivoluzione della mobilità"?

> La scarsa rappresentatività di questa associazione in un contesto tematico
> così importante è stata ulteriormente dimostrata dal fatto che il Ministero
> dell?Ambiente ha rigettato la richiesta della Fiab di essere riconosciuta
> quale associazione in difesa dell?ambiente.


Ok, allora quando fa comodo il Ministero dell'Ambiente diventa una voce
autorevole

> Certo, è vero che la richiesta
> della Fiab è stata dettata probabilmente da motivazioni tecniche che le
> avrebbero consentito di accedere a un maggior ventaglio di finanziamenti
> pubblici, ma è anche vero che così facendo l?attuale governo ha
> disconosciuto alla mobilità ciclistica un ruolo fondamentale nella difesa
> dell?ambiente.


Beh, tanto per mettere i puntini sulle "i", l'iter della richiesta è durato
dieci anni, nel corso dei quali si sono alternati diversi governi, non solo
"l'attuale"... per chiarirci non è che Ronchi, come ministro, sia stato più
sollecito, e neppure Bordon... :-(
Di fatto abbiamo subito l'ostruzionismo occulto di quei soggetti ben più
"pesanti" di noi e già introdotti (leggi riconosciuti) in ambienti
ministeriali che non gradivano altri a "spartirsi la torta" (leggasi appalti
su progetti finanziati dal MinAmb e da altri enti), e non c'è bisogno che vi
spieghi di chi si tratta...
Il risultato è stato che la Fiab (e con essa praticamente tutta la
rappresentanza del mondo della bicicletta, ché altri soggetti non ci sono) è
rimasta ghettizzata in un angolo a vivere un'economia di sussistenza con
bilanci che a malapena coprono i costi delle trasferte.
Passati dieci anni gli abbiamo fatto avere un'ingiunzione dal TAR, che li ha
_obbligati_ a dare un parere.

> La FIAB invece è nata dal federarsi di gruppi locali cosidetti
> "cicloecologisti", ed è nata subito come associazione pseudo-ambientalista,


Perché pseudo?

> per promuovere "l'uso della bicicletta con iniziative per migliorare
> mobilità e qualità della vita urbana e per la pratica di una forma di
> escursionismo rispettosa dell'ambiente". Una formula troppo ambigua, se
> vogliamo essere obiettivi.


Beh, anche questo mi sembra un apprezzamento del tutto gratuito, ma forse
qualcuno riesce a spiegarmelo.

> Tuttavia, nonostante il dilettantismo della Fiab


Grazie! :-/

> , la motivazione addotta
> dal Ministro - lo scopo prioritario dell?associazione è la promozione
> dell?uso della bicicletta, non configurabile ? prioritariamente ? come
> finalità di protezione ambientale - contraddice tutte le indicazioni sulla
> mobilità sostenibile finora pervenute dal Ministero stesso.


:-)

> Ministero cioè che, sotto diversi governi, ha finanziato convegni e
> pubblicazioni a favore della bicicletta come mezzo di trasporto sostenibile
> (ad. es, la famosa pubblicazione della UE "Città in bicicletta, pedalando
> verso l'avvenire").


Il famoso "quaderno arancione", una pubblicazione che è stata prodotta dalla
UE, impaginata e tradotta in tutte le lingue comunitarie.
Il MinAmb non ha fatto altro che farsi spedire il file e passarlo ad una
tipografia (questo è il grande lavoro che hanno fatto)

> Insomma, non è possibile pensare che, dopo quanto è già stato fatto ed è
> già stato detto dal Ministero stesso, questo receda a posizioni per le
> quali la bicicletta è un gioco per bambini o un attrezzo sportivo, senza
> valenze trasportistiche e di protezione ambientale. Ma chi è che, con
> iniziative ridicole come Bimbinbici,


Aritànghe!

> comunica la bici come un gioco per bambini?


Ecco, qui si dimostra l'ignoranza e la malafede di chi ha scritto l'articolo.
La campagna Bimbimbici verte su un punto nodale, che è "Bambini a scuola in
bicicletta", e vuole essere uno stimolo a restituire ai bambini indipendenza
ed autonomia negli spostamenti, al contrario di adesso che vengono
trasportati in auto, come pacchi, da genitori stressati.

> La Fiab, appunto! Il mezzo è il messaggio: la Fiab passi in
> libreria e si compri McLuhan.


"Cunegonda" passi su internet al sito www.bimbimbici.org, a leggere di cose di
cui sta parlando senza conoscerle.

> In attesa che la Fiab trovi gli spunti per diventare una associazione
> veramente in difesa della mobilità ciclistica, e quindi veramente impegnata
> in difesa dell'ambiente,


Grazie! :-/

> e che lasci da parte quella serie di iniziative,
> certamente remunerative se vendute a pacchetto a scuole ed enti locali,


Le scuole, ad ora, con la riforma Moratti, non hanno nemmeno gli occhi per
piangere...

(cut)
> Chiediamo pertanto anche la vostra solidarietà con questa PETIZIONE ON
> LINE, per chiedere al Ministero di rivedere questa sua decisione,
> palesemente, manifestamente contraddittoria con ogni politica di mobilità
> sostenibile.


Ringrazio chi vorrà sottoscrivere la petizione, che comunque ha già sortito il
suo effetto dal momento che i "tecnici" del MinAmb stanno già riesaminando la
pratica. :-)

Ciao

-- 
Marco Pierfranceschi
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                      (Luigi Pintor)