[Cm-roma] Re: Libero arbitrio ed assunzione di responsabilit…

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Szerző: Marco Pierfranceschi
Dátum:  
Tárgy: [Cm-roma] Re: Libero arbitrio ed assunzione di responsabilità
hektisch wrote:
> no. neanche in un partito - dove esiste un'ideale comunanza di idee e di
> intenzioni - si condividono tutte le idee. non vedo, dunque, perchè
> dovremmo condividere in assoluto ogni opinione. o, meglio: non vedo come
> un'eterogeneità di fondo possa impedire un'azione collettiva. o pensiamo
> forse che quando si scende in piazza quei 100mila o 500mila siano tutti
> d'accordo su come comportarsi e su quali obiettivi raggiungere?


Il problema è solo uno: più è generica la piattaforma, più consenso si
riesce ad avere, quando si scende nei dettagli, ognuno la pensa in un modo
diverso.
E difatti pure nei partiti ci sono le "correnti", gli "strappi" e tutto il
resto quando non ci si trova d'accordo sui "dettagli".

Su una piattaforma neutra, come può essere "facciamoci vedere tutti in
bicicletta così si accorgono che esistiamo" puoi probabilmente aggregare un
ampio consenso, poi però se proponi di inserirci un momento più aggressivo
e conflittuale del tipo: "blocchiamo il traffico e scontriamoci con gli
automobilisti", ti devi aspettare che non venga condiviso da tutti.

E visto che me lo citi più avanti, è stato l'errore di Genova: lasciare
che gente _inerme_ che era andata lì per manifestare _pacificamente_
finisse travolta e massacrata dalla Polizia con la motivazione/pretesto
delle cariche ai BlackBlock (veri o infiltrati fa poca differenza...).

Dal tuo punto di vista forse lo consideri "un bene" perché ha reso palese
l'antidemocraticità di certe strutture dello stato... ma se, come temi, i
colpevoli non verranno puniti, cosa ci resterà se non un morto e qualche
centinaio di feriti da piangere? Te lo dico io: l'esperienza.
Non a caso nella recente manifestazione contro Bush i "violenti" sono stati
prontamente bloccati.

> quello che molti/e condividono o non condividono non lo dobbiamo
> decidere qui o altrove, secondo me. non lo so io e non lo sa la maggior
> parte della gente.


Attiene alla sfera dell'inconoscibile, oppure ci se ne può fare un'idea
ponendo domande e ascoltando le risposte?
O magari il problema consiste proprio nell'ascoltare? :-)

> vivo nel mondo dei sogni, o anche stravolgere di botte una massa di
> persone - come ad esempio è avvenuto alla diaz - è un reato, in teoria?


Di più. E' un crimine. E infatti i responsabili sono indagati.

> e che dire di quanti uccidono
> con la loro auto perchè guidano in stato di ubriachezza e - complice un
> buon avvocato e qualche soldo - li rivedi presto alla guida della loro
> bmw?


Solo il commento di un vigile urbano dopo l'ennesima tragedia: "Qui in
Italia, se devi ammazzare qualcuno, il sistema più sicuro è investirlo con
l'automobile! Nove volte su dieci non ti faranno niente..."

> oppure del tuo paese, del paese in cui vivi, dello stato di diritto
> di cui ti fai scudo,


Non me ne "faccio scudo", al contrario, lo difendo.
Lo difendo perché è una cosa buona.
Se non lo fosse, gli spregevoli individui che ci governano non si darebbero
tanta pena per affossarlo.

> sono io, che vivo nel mondo dei sogni, o sei tu? certo, le leggi
> servono, le leggi sono utili, altrimenti tutti con la mazza in mano e
> vince il più forte - ma, permettimi una domanda: chi è che sta vincendo,
> nella realtà in cui tu vivi?


Nel mondo in cui vivo io stiamo perdendo tutti.
La barbarie avanza... e la società civile continua a perdere terreno.

> il giorno in cui la legge corrisponderà alla giustizia forse potrai
> vedermi difendere la legge. fino a quel momento, la legge è e resta una
> convenzione che ho la possibilità e la libertà di infrangere - occupando
> una strada senza autorizzazione insieme a molti altri, ad esempio.


Mi sbaglierò, ma non mi sembra sia esattamente questo lo spirito originario
della Critical Mass...

> si continua ad ignorare lo scenario in cui ci si muove in prima persona
> per evitare che vi sia conflitto sterile o, peggio, teppismo gratuito.
> il giorno che vedessi qualcuno prendere l'iniziativa di attaccare
> sistematicamente gli automobilisti stai certo che mi vedresti in prima
> fila a mandarlo a cagare; fino a quel momento, non ritengo necessario
> sindacare sul "giusto modo di comportarsi durante la ciemme".


Il fatto è che in pochi sono disposti a "comprare a scatola chiusa" (leggi:
"partecipare a") un happening ludico/rivendicativo come la CM, e le lettere
di questi giorni ti testimoniano che diverse persone rimangono
sfavorevolmente colpite dai risvolti più "oltranzisti" dell'evento.
Sempre se ti va di starle a sentire...

> avere
> delle indicazioni di comportamento è una cosa; stabilire delle norme
> nella speranza che ci preservino dal conflitto è pura illusione.


Io chiedo solo che ci sia chiarezza su cosa si va a fare.
Come recita un vecchio proverbio: "patti chiari amicizia lunga"...)

Quindi:
- si va a fare presenza (rumorosa, invadente, ironica)? -> Ci sto.
- si va a fare danni? -> Non ci sto.

E non perché sono un fifone, ma proprio perché _non credo_ nell'utilità di
queste forme di conflitto, che ritengo facciano solo danni all'immagine di
chi usa la bici.

> la vera responsabilità è partecipare e portare le proprie idee e la
> propria pratica (che mi auguro sempre non violenta) nella ciemme come
> nel resto delle nostre attività - non nel domandare
> l'espulsione/depurazione dei "teppisti".


Quindi intervenire "a valle" per cercare di rimediare al disastro
piuttosto che provare a prevenirlo col dialogo e il confronto dialettico?
Mah!

Ciao

-- 
Marco Pierfranceschi
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"Il (nostro) scopo è reinventare la vita
in un'era che ce ne sta privando in forme mai viste."
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