[Cpt] iniziativa contro i cpt

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Autor: alegeda@tin.it
Data:  
Assunto: [Cpt] iniziativa contro i cpt
vi inoltriamo il testo dell'appello scritto dai padri comboniani di
castelvolturno per
indire le manifestazioni contro i cpt che si faranno da venerdì 18 in circa
20 città. a
torino da venerdì manifesteremo contro i cpt sotto la prefettura e sabato
contro i
contratti di soggiorno, insieme alle comunità migranti di porta palazzo,
promuovendo
l'appello del tavolo migranti.
ciao a tutt@
silvia e ale


Perché diciamo no ai CPT!

Persone in gabbia. Ce ne sono in questa città, oppure ce ne saranno se i
progetti di
espansione delle galere etniche andranno in porto.

Serviranno a rinchiudere uomini e donne colpevoli solo di voler esistere in
un paese
che non è il loro, in cui i loro diritti sono sospesi. "Non persone" in un
continente che
si celebra come la culla dell'accoglienza e del rispetto dei diritti, che
proclama la
propria democrazia come unica forma di convivenza possibile e intanto
esclude,
discrimina, elimina chi non è conforme ai propri interessi. I Centri di
permanenza
temporanea per migranti sono questo e sono molto di più.

Sono luoghi in cui si viene rinchiusi per sessanta giorni in attesa di
essere identificati
e rispediti al proprio paese. Sono luoghi da cui molto spesso si viene
espulsi con un
foglio senza essere stati identificati, condannando la persona ad una
perenne fuga,
una continua clandestinità.

Sono luoghi in cui non esistono neanche le garanzie giuridiche degli
istituti
penitenziari, dove ci si ferisce o si tenta il suicidio, dove non è spesso
garantita
assistenza legale.

Luoghi in cui possono entrare solo i parlamentari, in cui anche il diritto
di far sentire la
propria voce è impedito. Luoghi in cui si somministrano farmaci per
impedire tumulti e
disordini, istituzioni totali in cui operano organizzazioni come la Croce
Rossa, Le
Misericordie o settori marginali del terzo settore, ma la cui sorveglianza
è affidata alle
mani e alla discrezionalità dell'autorità del Ministero dell'Interno, del
Prefetto, delle
forze dell'ordine con l'obbligo di impedire con qualsiasi mezzo la fuga di
quelli che
con ipocrita censura vengono definiti "ospiti".

Luoghi che gravano sul bilancio dell'ultima legge finanziaria per 105
milioni di euro,
soldi che potrebbero servire per accogliere e fornire servizisociali a
migranti e
autoctoni e che invece ingrassano i bilanci di chi gestisce ogni singolo
centro. Poco è
dato sapere a coloro che vogliono conoscere dal di dentro queste realtà:
ogni
informazione sembra vincolata da segreti riguardanti la sicurezza nazionale
tanto che
persino ai parlamentari è spesso negato l'accesso ai procedimenti che
regolano le
convenzioni di appalto fra lo Stato e gli enti gestori. Quello che giunge,
dopo molte
fatiche, sono solo cifre insignificanti e ambigue. Ma sono soprattutto
luoghi
inaccettabili di sofferenza: possono avere l'aria condizionata come a
Modena o
essere ritenuti inaccettabili per qualsiasi criterio di abitabilità come a
Lamezia Terme
o a Torino, dove non è raro veder correre fra una gabbia e l'altra, di
quelle che
recintano i container in cui sono ricevuti gli "ospiti", topi più grossi di
un gatto. La
sofferenza di essere privati della libertà personale senza alcuna ragione,
di ritrovarsi
un momento prima al lavoro, al bar con gli amici, in casa e di colpo in una
gabbia,
vedendo frantumati i sogni di una vita migliore senza neanche capire
perché. I CPT,
come ormai sono chiamati da noi, sono una istituzione presente in tutti i
paesi del
mondo ricco, servono anzi a delimitare i confini, fra chi  ha diritto ad un
futuro e chi
deve tornare a casa propria. In Italia, con una scelta scellerata, li ha
istituiti un
governo di centro sinistra, li ha inaspriti un governo di centro destra. 
Unico il disegno,
adeguarsi alle scelte e alle imposizioni dell'Europa che segna e ridisegna
continuamente le proprie frontiere con il trattato di Schengen. Esiste, si
consolida,
trova spazi però un pensare comune che ripudia questi strumenti. Crediamo
che i
Cpt, come ogni altro strumento di privazione immotivata delle libertà
personali,
segnino un pericoloso arretramento etico prima ancora che politico. E’
questa
l'accettazione e l'istituzionalizzazione di una divisione gerarchica fra
persone a cui
sono garantiti i diritti fondamentali e persone da utilizzare come merce e
poi rispedire
via quando non servono più. Per questo oggi siamo qui, soggetti diversi,
uomini e
donne che a questo pensiero non si adeguano a denunciare l'esistenza di
questi
immondi luoghi di ingiustizia, per affermare col nostro gesto di
disobbedienza, un no
senza se e senza ma a questi muri a queste sbarre, a questi fili spinati. I
Cpt vanno
chiusi perché luoghi della vergogna. A coloro che hanno già la sventura di
averne nel
proprio territorio chiediamo di attivarsi insieme a noi per imporne la
chiusura, a coloro
che ancora sono immuni chiediamo di imporre alle proprie amministrazioni
locali che
si diano da fare per impedire che se ne realizzi alcuno. Sarebbe un segnale
profondo
verso una democrazia reale nel nostro paese.

Le associazioni organizzatrici:

Comunità Le Piagge (Firenze) 
Padri Sacramentini (Caserta)
Tam-Tam per Korogocho (Rovereto di Trento)          
Torino Social Forum  (Torino)
Comitato delle Associazioni Per la Pace e i  Diritti Umani
(Rovereto-Trento)    
Todo Cambia (Milano)                        
Rete Antirazzista (Venezia)
Medici del Mondo (Firenze)                                       
Pax Christi Punto Pace (Roma)           
Agorà (Portici-Napoli)                                            
Laici Comboniani (Palermo)
Missionari Comboniani                                               
Associazione La Pulce (Venegono Sup-Va)
Dipartimento Immigrazione PRC  (Roma)                   
Centro Sociale Excanapificio (Caserta)           
Chiesa Libera (Avellino)                                             
ARCI (Nuoro)
Centro Sociale (Reggio Calabria)                             
Beati i Costruttori di Pace
Naga (Milano)                                                            
Centro Sociale Leoncavallo (Milano)
Associazione 3 Febbraio                                           
Comunità S:Benedetto (Genova)
Parrocchia S.Cristina, Gruppo Ya Basta, Gruppo Ciac (Parma)
Modena Social Forum
Coordinamento delle Associazioni per la Pace (Trapani)

Manifestazione Nazionale contro i CPT il 18 Giugno
Associazioni e gruppi manifestano il giorno 18 Giugno davanti alle
Prefetture,Questure, CPT o altri luoghi significativi chiedendo la chiusura
di queste
carceri dove vengono rinchiusi i migranti.

Fonte: Missionari Comboniani Castel Volturno - padre Giorgio Poletti
Tel. 0823-851390
Cell. 338-8562963






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