Autor: Paolo Bellino Data: Assunto: R: [Cm-roma] bene, visto le reazioni....
certo che fare una ciclabile in mezzo ai prati é veramente una gran bella
idea...
il vaffanculo scatta automatico. apprezzo luigi, ma oggi non mi trovo
d'accordo con lui, forse per ignoranza: chekkazzo é romaciclabile?
io non ne ho mai visto/sentito/subodorato le tracce, nel corso delle mie
pedalate a Roma. dove stanno questi, che fanno? e comunque lo facciano pure,
ma vorrei notare alcune cose:
1) roma diventa ciclabile se ci si pedala, in numero sempre crescente come
pare stia accadendo (tant'é che la bici sta diventando fashion per i miei
amichetti dei media)
2) da quando sono piccolo non riesco a distinguere tra pista ciclabile e
ghetto, lazzaretto, lager. io non voglio essere rinchiuso dentro un parco a
giocare con paletta e secchiello, voglio vivere la mia vita quotidiana
spostandomi con la bici: "ma bravo -dice l'assessore- e quindi eccoti una
pista su un prato": non sarà che non ci siamo capiti bene? glielo si dice,
anche a colpi di pernacchie se é il caso.
3) é ovvia come la liberazione degli ostaggi la valenza (micro)elettorale
della manifestazione proposta: ancora meglio, si va lì e si tenta di fargli
capire un punto di vista. non ho molta fiducia -anche per esperienza, non
solo per sentito dire- nelle capacità recettive dei rappresentanti, ma
questo non vuol dire che bisogna lasciar correre. ma non vi sembra una
paperopoli questa cosa? il tragico é che sta accanto ad una città dove tutti
si accalcano e si accapigliano per strada. Quelli ti fanno vedere gli
uccellini che cinguettano e intanto c'é un ferito al minuto al Cto.