[movimenti.bicocca] presentazione quarto numero di Zapruder …

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Autore: simona urso
Data:  
Oggetto: [movimenti.bicocca] presentazione quarto numero di Zapruder a Bologna

Presentazione del quarto numero di Zapruder alla libreria Modo di Bologna, mercoledì 16 giugno ore 22,00
Via Mascarella, 87



partecipano, fra gli artefici del numero, Martino Albonetti, Marco Cipollini, Carmelo Adagio, curatore del numero. Coordina Rudi Ghedini (giornalista, scrittore, autore di Sarti, Burgnich Falchetti, Pura poesia in movimentoi, Fratelli Frilli editori, 2004)



Martino Albonetti ha studiato storia contemporanea e africana a Bologna,
Brigthon e Pavia. Insegna lettere nella scuola media secondaria. Sta
portando a termine una ricerca bibliografica sulla storia urbana
dell'Africa orientale nel XIX secolo, coordinato dalla prof.ssa Taddia dell'università di Bologna.

Marco Cipolloni vive a Genova, è prof. ordinario di Lingua e cultura
spagnola presso l'Università di Modena. Traduttore di narrativa e
saggistica e storico del cinema spagnolo e ispanoamericano, ha pubblicato saggi e monografie su numerosi temi di storia, letteratura, teatro e cinema della Spagna e dell'America latina. E' redattore di "Spagna contemporanea" e
"Quaderni iberoamericani". Dirige la collana di studi cinematografici
"Cine latino".


Carmelo Adagio vive a Bologna. Collabora col dipartimento di studi
storici dell'alma mater, si occupa di storia della Spagna ed è redattore di
"Spagna contemporanea", oltre che di "Zapruder". Ha appena pubblicato "Chiesa e nazione in Spagna" presso Unicopli.





"ZAPRUDER, rivista di storia della conflittualità sociale" - N. 4
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E' uscito il quarto numero della rivista quadrimestrale "Zapruder. Storie in movimento. Rivista di storia della conflittualità sociale". Frutto di un
percorso che ha coinvolto centinaia di giovani storiche e storici, la
nuova rivista intende confrontarsi con ambiti di ricerca e approcci metodologici differenti. Accanto all'attenzione verso le lotte e le classi sociali, il femminismo, la "stagione dei movimenti", i conflitti generazionali, le avanguardie culturali e le subculture, "Zapruder" e il progetto Storie in movimento [www.storieinmovimento.org] vorrebbero analizzare altri soggetti e fenomeni: i movimenti ereticali e - più in generale - eterodossi, le cosiddette devianze e marginalità sociali, ma
anche i populismi, gli spontaneismi, le dissidenze e i movimenti dei ceti medi o le dicotomie fascismo/antifascismo, razzismo/antirazzismo, Nord/Sud.
Il tutto in chiave interdisciplinare e riconoscendo come patrimonio da mettere a frutto in ogni senso - anche criticamente, se sarà il caso - filoni di pensiero e riflessione che hanno contribuito a rinnovare negli ultimi decenni il fare storia: la storia di genere, la storia sociale, la storia orale, la pratica della con-ricerca, la microstoria.

"Zapruder" si presenta al pubblico con un formato inedito: una rivista con piani di lettura e livelli di approfondimento differenti, elegante ma informale, con una grafica decisamente audace. Il prezzo di copertina, reso possibile dalla tiratura elevata, è decisamente "politico": il volume (168
pp. a due colori in carta patinata con copertina a 4 colori) costa appena 8,50 euro; l'abbonamento a tre numeri parte da 18 euro (per studenti e non occupati soci di Storie in movimento). Il progetto è interamente autofinanziato. "Zapruder" sopravvivrà, dunque, solo se avrà lettori. La rivista, edita da Odradek, è reperibile nelle principali librerie (in particolare nelle Feltrinelli).

Perché "Zapruder"? Il signor Abraham Zapruder è colui che il 22 novembre 1963 filmò l¹uccisione di John Kennedy a Dallas. Si è scelto Zapruder non tanto perché tale nome sia rappresentativo di un fenomeno di conflittualità sociale, quanto perché, al pubblico italiano, dice e non dice, ha un suono vagamente ironico, non è didascalico, incuriosisce ed è una sorta di telecamera sulla storia. La zeta che caratterizza la nostra testata è invece un omaggio al film "Z" di Costantin Costa-Gavras. la zeta - con il significato di "è vivo" - era la lettera che i giovani greci scrivevano
sui muri dopo l¹assassinio del loro leader Gregorios Lambrakis, avvenuta a Salonicco il 22 maggio 1963. Dal nome del titolo alla grafica della testata, dai contenuti al prezzo di copertina (Otto e mezzo!), il cinema e, più in generale, il supporto audiovisivo - inteso a 360 gradi come fonte, veicolo di uso pubblico della storia, nonché saggio storiografico - è dunque molto presente. Il rapporto tra storia e cinematografia è un ambito di lavoro e sperimentazione che riteniamo di fondamentale importanza. A tal proposito, la redazione multimediale del progetto Storie in movimento, che affianca quella di "Zapruder", sta lavorando ad alcuni progetti che si muovono in
questa direzione.

Il tema portante del questo numero di"Zapruder" è "Identità in gioco.
Sport e società in età contemporanea". Progettata attorno alla storia dello sport e dei suoi conflitti, la parte monografica della rivista (lo "Zoom") - come vari articoli delle rubriche "Le immagini", "Schegge", "Voci" e "Altre narrazioni" - è dedicata al ruolo dello sport nella costruzione
delle identità sociali e nazionali in età contemporanea. Nel corso del Novecento lo sport è divenuto uno dei dispositivi di modelli e codici normativi più pervasivi e persuasivi: non solo nei paesi europei - dove, nell'età degli imperi, furono dettate le regole delle principali competizioni agonistiche oggi più diffuse -, ma in ogni realtà nazionale desiderosa di partecipare con una certa visibilità a eventi globali, come ad esempio le Olimpiadi o i campionati internazionali di calcio.

La natura politica dello sport cominciò ad emergere a metà Ottocento, connettendosi sin dal principio a ragioni patriottiche e militari, oltre che a preoccupazioni di carattere pedagogico e sanitario. Lo sport legò la sua storia a quella dei nazionalismi in un intreccio che, cresciuto con la
prima guerra mondiale, raggiunse la massima compenetrazione negli anni trenta.
Oggi lo sport è un ambito nel quale si misurano competizioni finanziarie e politiche, uno strumento per cercare e creare consenso, uno spettacolo tanto popolare quanto controllato da centri di potere sempre meno interessati a valorizzare il carattere liberatorio e formativo delle attività fisiche praticate individualmente o in modo collettivo.

Lo sport, quale strumento moderno del consenso, ha dunque consentito significativi processi di omologazione, per lo più occidentalistici, ma al tempo stesso, permettendo il confronto tra culture e società diverse, si è configurato come un importante luogo del conflitto. Le stesse Olimpiadi si sono rivelate storicamente teatro di conflitti politici, boicottaggi internazionali, vetrine promozionali per governanti e presidenti vari.
Le domande che suscitano questi temi sono innumerevoli. Ovviamente, non a tutte si potranno trovare risposte esaustive in questo "Zapruder".
Ma possiamo proporre una prima serie di ricerche e riflessioni utili a rinnovare gli studi del settore, a fornire informazioni e sollecitazioni anche per coloro che considerano lo sport esclusivamente come un affare per tifosi.

Tra qualche settimana una fiaccola accenderà la fiamma delle Olimpiadi di Atene e si darà il calcio d'inizio agli europei in Portogallo. Saranno occasioni per riflettere sulla geografia di diffusione di certi sport, che non può essere considerata casuale. Perché le capitali del calcio novecentesco si
trovavano in Europa e America latina? e come mai fa ancora scalpore la vittoria di una squadra africana ai campionati mondiali organizzati dalla Fifa?
Per quali motivi il rugby in Nuova Zelanda è ricco di campioni maori (quegli All blacks che recitano la haka prima di ogni incontro internazionale) mentre in Sudafrica è stato dominato dai bianchi fino all'esaurimento dell'apartheid?
Quel Sudafrica dove qualche giorno fa Nelson Mandela ha celebrato l'assegnazione della sede dei mondiali di calcio del 2010, che si giocheranno in questo paese, pochi giorni prima che i tifosi palestinesi del Bnei Sakhnin potessero festeggiare la conquista della Coppa d'Israele e l'ingresso della prima squadra araba in Coppa Uefa...

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SOMMARIO
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Zapruder
Storie in movimento
Rivista di storia della conflittualità sociale
n. 04 maggio-agosto 2004

Editoriale
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* Carmelo Adagio e Chiara Giorgi, Credere, gareggiare, combattere


Zoom - identità in gioco. Sport e società in età contemporanea
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* Angela Teja, Ondina e le altre. Le italiane "olimpiche" durante il
fascismo

* Catia Papa, Borghesi in divisa. Sport e nazione nell'Italia liberale

* Martino Albonetti, La mischia infranta. Sport e apartheid in Sudafrica

* Marco Cipolloni, Le due Spagne ricucite nel cuoio. Barcellona e Real
Madrid: anatomia di un mito


Le immagini
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* Andrea Baravelli, Parate di classe. Giovani comunisti a Bologna fra
manifestazioni di partito e attività sportiva
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Schegge
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* Andrea Del Vanga, Black basket. La fine della segregazione nella
pallacanestro statunitense

* Fabien Archambault, Il controllo del pallone. Le associazioni
calcistiche cattoliche nell'Italia del secondo dopoguerra

* Lucio Niccolai, Il "sangue dimenticato" di una strage operaia. Storia e
memoria dell'eccidio di Niccioleta (13-14 giugno 1944)

In cantiere
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* Davide Spagnoli, A scuola di Maquis. I comunisti italiani in Francia dal
fascismo alla Resistenza

* Andrea Bellucci, L'ascesa di un partito armato. Squadrismo fascista e
istituzioni a Montelupo fiorentino


Incontri
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* Paolo Sollier, In campo a sinistra. Intervista su calcio e impegno
politico-sociale nell'Italia degli anni settanta (a cura di Corrado
Sannucci)


Altre narrazioni
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* Marco Baliani, Una generazione lacerata. Intervista sullo spettacolo
Corpo > di stato. Il delitto Moro (a cura di Margherita Becchetti)
* Franco Quercioli, Quando non successe un Quarantotto. Il luglio di
Bartali e Togliatti


> Archivi

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* Paolo Mencarelli, Resistenza continua. Il fondo di Angiolo Gracci a
Firenze

* Roberto Niccolai, Carte di movimento. Il Centro di documentazione di
Pistoia

La storia al lavoro
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* Marco Grispigni, L'eskimo che conoscevi tu. Lo spettro degli anni
settanta nel dibattito pubblico


Interventi
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* Eros Francescangeli e Laura Schettini, Le parole per dirlo.
Considerazioni sull'uso ideologico di alcune categorie nello studio degli anni settanta
* Marco Pellegrini, In principio fu La seconda volta. Le storie della conflittualità armata in Italia al cinema e in Tv tra banalizzazione e uso politico

Recensioni
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Yannick Beaulieu (Luc Capdevila, François Rouquet, Fabrice Virgili,
Danièle
Voldma, Hommes et femmes dans la France en guerre); Fabrizia Dalcò
(Daniela
Romagnoli, a cura di, Il medioevo europeo di Jacques Le Goff); Vinzia
Fiorino (Claudia Gori, Crisalidi); Diego Giachetti (Anna Tonelli,
Politica e amore); Massimiliano Ilari (Pino Cacucci, Oltretorrente);
Brunello Mantelli (Eric Gobetti, Dittatore per caso); Carla Pagliero
(Margherita Becchetti, Il teatro del conflitto); Paolo Raspadori (Stefano
Musso, Storia del lavoro in Italia dall'Unità a oggi); David Tonello
(Jean-Luc Boeuf, Yves Léonard, La République du Tour de France 1903-2003)





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Per scrivere alla redazione, l'indirizzo è zapruder@???.
Per le questioni organizzative (inclusi gli abbonamenti - richiesta del
modulo telematico, ecc. - e la diffusione della rivista) o per le
informazioni sul progetto Storie in movimento scrivere invece a
info@???. Il nostro sito è: www.storieinmovimento.org





CONDIZIONI DI ABBONAMENTO


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Il prezzo di copertina è di euro 8,50 (arretrati: 10 euro in Italia, 15
all'estero). Mentre le condizioni generali di abbonamento (3 numeri,
indipendentemente da quando si attiva la sottoscrizione) sono le seguenti:>
Abbonamento ordinario: 22 euro

Abbonamento all'estero: 32 euro

Abbonamento sostenitore: 35 euro

Abbonamento studenti e non occupati: 20 euro

Abbonamento enti e istituzioni: 24 euro

Per quanti volessero associarsi a Storie in movimento, le condizioni
(abbonamento a "Zapruder" + quota d'iscrizione ordinaria 2004 di 15 euro)
sono le seguenti:


Ordinario soci e quota associativa 2004: 35 (20+15) euro
All'estero soci e quota associativa 2004: 45 (30+15) euro
Sostenitore soci e quota associativa 2004: 47 (32+15) euro
Studenti e non occupati soci e quota associativa 2004: 33 (18+15) euro
Modalità di pagamento: 1) tramite bonifico bancario sul conto Bancoposta
n. 36662534 (ABI 07601, CAB 03000) intestato a Ennio Bilancini. 2) tramite
versamento sul conto corrente postale n. 36662534, intestato ad Ennio
Bilancini.

In entrambi i casi, occorre specificare nella causale: "Abbonamento
Zapruder" oppure "Abbonamento Zapruder + quota Sim 2003" ed indicare il
proprio indirizzo. Occorre infine, per nostra praticità, comunicare
l'avvenuto pagamento a info@???.




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