[NuovoLaboratorio] un'ora in silenzio per la pace

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Aihe: [NuovoLaboratorio] un'ora in silenzio per la pace
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per la globalizzazione dei diritti

Mercoledì 9 giugno: sui gradini del palazzo ducale di Genova dalle 18 alle
19 centoventunesima ora in silenzio per la pace.
Verranno distribuite informazioni sull' "obiezione fiscale", la destinazione
a progetti di pace della quota delle tasse di ciascuno che il governo
destina al finanziamento delle forze armate (non dimentichiamo che la spesa
militare italiana ammonta a 19.614.800.000 euro ) ed il ricordo degli
operatori di "Medici senza frontiere" uccisi in Afghanistan che incolliamo
di seguito

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IL 2 GIUGNO 5 OPERATORI DI MEDICI SENZA FRONTIERE SONO STATI UCCISI IN UN
AGGUATO IN AFGANISTAN:
PER LORO, SOLO QUALCHE TRAFILETTO SUI GIORNALI: NESSUNO PARLA DI "EROI".

Hélène de Beir, 29 anni, lottava con passione per i diritti della gente di
tutto il mondo. Dopo la laurea in giurisprudenza, si era specializzata in
materia di aiuti umanitari. Aveva lavorato in Costa d'Avorio e Iraq come
esperto di affari umanitari per MSF, (Medici Senza Frontiera) prima di
diventare coordinatrice di progetto a Badghis, Afghanistan, nel maggio 2004.
Con il suo enorme impegno e con la sua voglia di darsi da fare era diventata
una forza trainante in un progetto difficile. Hélène avrebbe compiuto 30
anni il 16 giugno.

Egil Tynaes, 62 anni, lavorava come medico senior alla Municipal Outdoor
Clinic di Bergen, in Norvegia. Nei periodi di congedo dal lavoro metteva
spesso la sua esperienza di medico al servizio delle popolazioni bisognose
in altre parti del mondo. Nel 2002 aveva lavorato per MSF a Baharak, in
Afghanistan e poi aveva continuato a Badghis dal marzo 2004. Qui lavorava a
un progetto per la tubercolosi e addestrava lo staff medico. Egil era
riuscito come nessun altro a stabilire un contatto vero con i pazienti
afghani. Egli lascia moglie, tre figli e cinque nipoti.

Pim Kwint, 39 anni, voleva aiutare i bisognosi. Aveva messo in stand by la
sua società di IT per lavorare per MSF. Aveva portato con sé una montagna di
esperienza tecnica e di Information Technology. Dal giugno 2003 faceva il
logista a Badghis, in Afghanistan. Pim era la persona ideale per lavorare
in circostanze difficili, sempre desideroso di darsi da fare per gli altri e
felice di sporcarsi le mani. . Riusciva sempre a motivare lo staff locale e
a rincuorare i suoi colleghi e quindi era diventato un membro indispensabile
del team. Pim sarebbe dovuto rientrare a casa tra due settimane, accolto
dalla famiglia, dagli amici e dalla fidanzata.

Besmilla lavorava come autista per MSF a Badghis, Afghanistan, dall'ottobre
2003. Essendo un abile autista nonché meccanico, era un elemento importante
dello staff afghano. Dava un forte sostegno ai suoi colleghi stranieri, non
solo come fonte di informazioni e di consigli ma anche per la sua
personalità tranquilla e entusiasta al tempo stesso. Riteneva che fosse
molto importante che le cure mediche di base fossero accessibili al popolo
afghano e tutti i giorni copriva instancabilmente distanze immense tra i
diversi progetti.. Durante la sua collaborazione con MSF Besmillah era
diventato orgoglioso papà di una bambina.

Fasil Ahmad lavorava solo da due settimane come interprete per MSF a
Badghis, in Afghanistan. Dopo una lunga ricerca, il team di Badghis era
molto soddisfatto di aver trovato in Fasil un traduttore afgano qualificato.
E' tragico che in questo compito abbia trovato la morte.


Assieme ai Medici Senza Frontiere condanniamo questo e simili attentati
quali crimini i guerra.
Affermiano con loro che le forze della coalizione mettono a rischio
l'intervento umanitario, con il collegare assistenza umanitaria e obiettivi
bellici.

IL NOSTRO RICORDO RICONOSCENTE A HELENE, WILLEM, EGIL, FASIL, BESMILLAH.