[Lecce-sf] Fw: [aa-info] Base Italia - dopo il 4 giugno 200…

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Autore: rosario
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Oggetto: [Lecce-sf] Fw: [aa-info] Base Italia - dopo il 4 giugno 2004

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Sent: Sunday, June 06, 2004 12:13 PM
Subject: [aa-info] Base Italia - dopo il 4 giugno 2004




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La nuova mappa delle basi militari dietro i colloqui di Roma
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by anulu Saturday June 05, 2004 at 07:18 PM mail:

        La nuova mappa delle basi militari dietro i colloqui di Roma


La nuova mappa delle basi militari dietro i colloqui di Roma
"Caro Silvio, avrei bisogno di Napoli, Taranto, Milano, e anche...".
La storia è nei dettagli. Quando Bush è andato dal Papa ha lasciato
fuori dalla sala la valigetta nera con i codici di lancio dei missili
nucleari. Ma vi sono anche altri dettagli che Bush a Roma non ha
rivelato ai giornalisti. Le forze Usa stanno traslocando dal Nord Europa
e il baricentro del potere navale della Us Navy sarà spostato in Italia.
Il Quartier generale navale di Londra migrerà a Napoli. Il Comando della
Sesta Flotta sorgerà a Taranto. La nuova "autostrada" militare Usa che
passa per Milano-Solbiate Olona, Livorno-Camp Darby, Catania-Sigonella.
E prevede l'ampliamento della micidiale base nucleare della Maddalena.
Dietro i fumogeni della cronaca e la spettacolarità ecco i "dettagli"
della visita di Bush.
Alessandro Marescotti
5 giugno 2004
Bush è venuto da Berlusconi non solo per l'Iraq ma anche per le basi
Nato e Usa in Italia. E' questo il dato che non dovrebbe sfuggire al
movimento pacifista.

Il comando navale nel Quartier Generale Nato di Londra è ormai fuori
gioco rispetto alle nuove guerre. Le truppe americane in Germania sono
un soprammobile. Occorre spostare tutto. Ma dove? Le basi spagnole sono
un'incognita con Zapatero, nessuna base turca non ha (come Taranto) la
certificazione Nato HRF per l'alta prontezza d'uso delle forze navali
Usa. E allora che fare? Bush va da Berlusconi e, dietro i fumogeni della
cronaca e della spettacolarità, chiede di potenziare i punti nevralgici
della logistica militare Usa in Italia.

E' questo il retroscena della visita di Bush a Roma, con il suo staff di
esperti e uomini in uniforme. Al centro c'è la nuova mappa militare Usa
a Napoli, Taranto, Milano-Solbiate Olona, La Maddalena, Livorno-Camp
Darby, Catania-Sigonella.
Bush ha chiesto nuovamente a Berlusconi carta bianca per ridislocare a
proprio piacimento navi, uomini e armi Usa in Italia: ha chiesto di
realizzare una più rapida rete logistica militare. L'Italia non è più
trincea della guerra di posizione contro l'Est con tante piccole basi
disseminate nella Penisola. L'Italia diventa punto di passaggio e
"autostrada militare" con superbasi veloci per la guerra di movimento.


Nessuna informazione è ufficialmente trapelata, ma si registrano
interessanti novità.


L'informazione più recente è quella delle ore 8.57 del 5 giugno 2004.
L'esperto di questioni militari e strategiche Enrico Iacchia ha
dichiarato a Radiotre (per informazioni: grr@??? <mailto:grr@rai.it>
) che in questi giorni - in cui l'attenzione focalizzata sulla guerra in
Iraq e sulla visita di Bush a Roma - è passato in secondo piano il piano
del Pentagono di ridislocare le sue forze in Europa, ritirando
massicciamente i militari Usa dalla Germania e intendendo trasferire il
comando navale Nato a Londra - "ormai fuori mano", ha argomentato
Iacchia - più a sud.


Attualmente il quartier generale di Northwood, vicino Londra, è sede del
Quartier generale delle forze navali della Nato nel Nord Europa. "Gli
Stati Uniti avrebbero voluto spostarlo in Spagna, ma con Zapatero sono
sorti dei problemi. E allora probabilmente andrà in Italia, forse a
Napoli", ha concluso Iacchia.


L'Italia si appresta ad un potenziamento della presenza americana in
alcuni punti strategici. Nuovi accordi, accordi da perfezionare, accordi
da ratificare. Con il via libera dei due Presidenti sono ora lì quelle
carte, sui tavoli che decidono il potenziamento del dispositivo militare
Usa a Napoli e a Taranto.


Al centro ora c'è la grande questione del ridislocamento strategico da
Londra a Napoli delle forze navali Usa, così come delineato dalle
dichiarazioni di Enrico Iacchia. Cambia lo scenario strategico militare
in cui si collocherà la più grande base navale della Nato nel
Mediterraneo, cioè Taranto.


Quando a febbraio abbiamo - documenti alla mano - parlato di
trasferimento del comando della VI Flotta Usa da Gaeta a Taranto,
pensavamo ad un "alleggerimento di Napoli", come se Napoli e Gaeta
"andassero in pensione". E invece sembra che le cose si dirigano verso
esiti che non avevamo previsto: da una prospettiva di ridislocamento a
sud delle forze esistenti in Italia si passa ad un loro incremento e
potenziamento per via dello spostamento complessivo verso l'Italia del
baricentro militare navale americano.


Lo spostamento da Napoli-Gaeta verso Taranto in realtà fa posto ad un
corposo spostamento dal comando di Londra verso il Sud dell'Italia.


E veniamo alle ripercussioni sulla base di Taranto, da poco diventata
Nato con certificazione di alta prontezza d'uso HRF (che nessuna base
turca ha).


A Taranto Bush vorrebbe un'altra base. Gli industriali di Taranto hanno
già detto di sì alla "superbase" sulle pagine del giornale "La Voce del
Popolo".


La nuova base Usa a Taranto dovrebbe sorgere nella zona del porto
commerciale, a cinque chilometri di distanza dalla nuovissima base Nato
di Chiapparo che fra poche settimane sarà inaugurata (si dice alla
presenza di Ciampi). Gli Usa vorrebbero gestire un'ampia banchina di
attracco acquisendone - tramite una banca americana - la dispobibilità.
La zona è quella del molo polisettoriale e lì la maggiore profondità non
comporta problemi per le portaerei. Già le ultime tre navi americane
giunte in occasioni diverse a Taranto nel 2004 hanno attraccato in
quella zona del porto commerciale e non nella nuova base Nato di Chiapparo.
La nuova base che Bush vorrebbe a Taranto è anche più lontana dalla
vista di occhi indiscreti. Non potrebbe essere osservata dal lungomare o
da palazzi vicini con il binocolo come è invece comodamente possibile
per la base Nato di Chiapparo.


La nuova base desiderata da Bush presenterebbe quindi condizioni di
maggiore segretezza e sicurezza per le navi Usa. E avrebbe più spazio
rispetto a Chiapparo.


Questo rafforza l'idea che tutte le componenti operative (le navi della
VI Flotta) presenti a Napoli e Gaeta vadano a Taranto. A Napoli verrebbe
traslocato il comando navale Nato di Londra che si unificherebbe con
l'HQ Allied Naval Forces Southern Europe già esistente nella città del
Vesuvio.


Della strategia di potenziamento delle basi Usa in Italia ne aveva già
parlato Ennio Caretto sul Corriere della Sera del 27 novembre 2003 con
un pezzo titolato "Bush riorganizza le Forze Usa in Europa. Sarà dato
più peso alle basi nella Penisola". Sottotitolo: "Forse un comando dei
reparti speciali e una struttura di intelligence".
Scriveva Caretto che gli Stati Uniti intendono riposizionare le proprie
truppe ritirando parte delle forze dislocate in Germania e precisava:
"Non è prevista la richiesta di nuove basi in Italia, ma alcune
infrastrutture militari Usa esistenti nel nostro Paese saranno
potenziate. E al Pentagono si discute se creare nuovi centri di comando
regionali, tra cui uno italiano, per intelligence e corpi speciali".
E dalla Casa Bianca confermavano: "Da oggi gli Usa terranno intense
consultazioni con amici, alleati e partner di tutto il mondo per porre
le forze necessarie nei luoghi più appropriati in risposta alle nuove
esigenze di sicurezza. Missioni ad alto livello si recheranno nelle
capitali straniere». Tra la fine di novembre e la prima settimana di
dicembre del 2004 vi sono state apposite riunioni dei ministri di Difesa
ed Esteri alla Nato a Bruxelles. "Vogliamo sentire le loro idee - ha
detto il capo del Pentagono, Donald Rumsfeld - vedere insieme che cosa
si può fare".
Oltre a Napoli e a Taranto, altro punto nodale è Livorno dove un accordo
tra governo italiano e governo Usa sancisce il raddoppio del canale di
Camp Darby, per dimezzare i tempi di carico delle navi. Altro punto
nevralgico è La Maddalena dove è previsto un amplimaneto della base dei
sommergibili nucleari di Santo Stefano, impiegati anche per
l'intelligence. Accordo di potenziamento anche per le strutture di
Catania-Sigonella. L'obiettivo è quello di consentire la maggiore
mobilità possibile alle truppe e ai mezzi, organizzando in qualsiasi
momento ponti aerei verso il Medio Oriente. Il questo quadro il nuovo
comando Nato di Solbiate Olona, a pochi chilometri da Milano e
dall'aeroporto di Malpensa, sarà un punto nevralgico per le future
mobilitazioni di rapido intervento delle truppe di terra Usa.


Ennio Caretto pecisava sul Corriere della Sera: "L'amministrazione Bush
mantiene il massimo riserbo sui dettagli del piano di riposizionamento".
E questo ci spiega come mai a Roma a nessun giornalista è stata rivelata
la parte più delicata e riservata della missione dello staff di Bush.


Alessandro Marescotti
presidente di PeaceLink
a.marescotti@??? <mailto:a.marescotti@peacelink.it>

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