Bush da Berlusconi? Non solo per l'Iraq ma anche per le basi Usa in
Italia. E' questo il dato che non dovrebbe sfuggire al movimento
pacifista, nascosto magari dai fumogeni della cronaca e della
spettacolarità.
L'Italia si appresta ad un potenziamento della presenza americana in
Italia. La visita di Bush potrebbe nascondere proprio questo obiettivo
strategico: ottenere il potenziamento Usa a Napoli e a Taranto.
C'è la grossa questione della costituzione di una nuova base Usa a
Taranto nella zona del porto commerciale, a cinque chilometri di
distanza dalla nuovissima base Nato di Chiapparo; gli Usa vorrebbero
gestire un'ampia zona di attracco dove è ubicato il molo polisettoriale
e che che ha una maggiore profondità per le portaerei.
La nuova base che Bush vorrebbe a Taranto sarebbe più lontana dalla
vista di occhi indiscreti in quanto non potrebbe essere osservata dal
lungomare con il binocolo come è invece comodamente possibile per la
base Nato di Chiapparo che fra poche settimane sarà inaugurata. La
nuova base desiderata da Bush presenterebbe quindi condizioni di
maggiore segretezza e sicurezza per le navi Usa. E avrebbe più spazio
rispetto a Chiapparo.
Ma la novità dell'ultima ora e quella del probabile ridislocamento
strategico da Londra a Napoli delle forze navali Usa. Quando si è
parlato di trasferimento del comando della VI Flotta Usa Usa a Taranto
(vi sono anche documenti Usa pubblicati da PeaceLink tratti dal sito
del Pentagono) si pensava ad un "alleggerimento di Napoli", come se
Napoli e Gaeta andassero in pensione. E invece sembra che le cose siano
messe molto diversamente.
La novità è infatti stata annunciata oggi dall'esperto Enrico Iacchia
che ha parlato dello "spostamento a Napoli del Comando navale Nato di
Londra".
La "soffiata" è di poco fa: ore 8.57 del 5 giugno 2004. L'esperto di
questioni militari e strategiche Enrico Iacchia ha dichiarato a
Radiotre (per informazioni: grr@???) che in questi giorni - in cui
l'attenzione focalizzata sulla guerra in Iraq e sulla visita di Bush a
Roma - è passato in secondo piano il piano del Pentagono di ridislocare
le sue forze in Europa, ritirando massicciamente i militari Usa dalla
Germania e intendendo trasferire il comando navale Nato a Londra -
"ormai fuori mano", ha argomentato Iacchia - più a sud.
Attualmente il quartier generale di Northwood, vicino Londra, è sede
del Quartier generale delle forze navali della Nato nel Nord Europa.
"Gli Stati Uniti avrebbero voluto spostarlo in Spagna, ma con Zapatero
sono sorti dei problemi. E allora probabilmente andrà in Italia, forse
a Napoli", ha concluso Iacchia.
Questo rafforza l'idea che tutte le componenti operative (le navi della
VI Flotta) presenti a Napoli e Gaeta vadano a Taranto. A Napoli
verrebbero invece traslocati gli uffici del comando navale Nato di
Londra. Della strategia di potenziamento delle basi Usa in Italia ne
aveva già parlato Ennio Caretto sul Corriere della Sera del 27 novembre
2003 (che si allega in coda).
La contestazione a Bush non deve perdere questo retroscena militare: in
queste ore potrebbe essere stato firmato qualcosa di molto concreto e
importante su Taranto e Napoli. Bush non chiede a Berlusconi solo le
truppe italiane in Iraq ma anche più navi Usa in Italia.
Alessandro Marescotti
http://www.peacelink.it
--- Allegato ---
Bush riorganizza le forze Usa in Europa
di Ennio Caretto
Corriere della Sera, 27 novembre 2003
Bush riorganizza le Forze Usa in Europa. Sarà dato più peso alle basi
nella Penisola
Forse un comando dei reparti speciali e una struttura di intelligence
WASHINGTON - Gli Stati Uniti intendono riposizionare le proprie truppe
in tutto il mondo, e in particolare in Europa, per combattere meglio il
terrorismo. Il progetto prevede il ritiro di parte delle forze
dislocate in Germania, Giappone e Corea del Sud e il loro spostamento
vicino al nuovo fronte in Medio ed Estremo Oriente. Non è prevista la
richiesta di nuove basi in Italia, ma alcune infrastrutture militari
Usa esistenti nel nostro Paese saranno potenziate. E al Pentagono si
discute se creare nuovi centri di comando regionali, tra cui uno
italiano, per intelligence e corpi speciali. «Da oggi - ha annunciato
la Casa Bianca - gli Usa terranno intense consultazioni con amici,
alleati e partner di tutto il mondo per porre le forze necessarie nei
luoghi più appropriati in risposta alle nuove esigenze di sicurezza». E
ancora: «Missioni ad alto livello si recheranno nelle capitali
straniere» dopo le riunioni dei ministri di Difesa ed Esteri alla Nato
a Bruxelles la settimana prossima. «Vogliamo sentire le loro idee - ha
detto il capo del Pentagono, Donald Rumsfeld - vedere insieme che cosa
si può fare». L' amministrazione Bush mantiene il massimo riserbo sui
dettagli del piano di riposizionamento.
Di certo già in corso in alcuni Paesi come l' Italia, dove d' accordo
con il nostro governo gli Usa stanno raddoppiando il canale di Camp
Darby, per dimezzare i tempi di carico delle navi; aumentando la
capacità della base dei sommergibili di Santo Stefano, impiegati anche
per l' intelligence; e potenziando le strutture di Catania-Sigonella.
Ma pare che in nessun caso l' area occupata dalle basi verrà estesa. L'
obiettivo di Rumsfeld è consentire la maggiore mobilità possibile alle
truppe impegnate contro il terrorismo. In Europa, dove l' America
mantiene 116 mila uomini, i massimi cambiamenti riguardano la Germania,
che ne ospita 70 mila con costi ritenuti troppo elevati. Il generale
James Jones, comandante americano delle forze Nato, propone di
spostarne una parte nell' Europa centrale, soprattutto in Polonia e nei
Balcani, in primo luogo nella gigantesca base di Tuzla (Bosnia).
Jones parla anche di una «rosa» di piccole basi in altri Paesi, in cui
fare ruotare le truppe a seconda delle esigenze. Il Pentagono vuole
poter organizzare in qualsiasi momento ponti aerei verso il Medio
Oriente. Mentre Washington annunciava che il teatro operativo si sposta
verso il Mediterraneo e gli ex satelliti sovietici, il ministro degli
Esteri russo Igor Ivanov era in visita a Varsavia. In conferenza stampa
ha sottolineato che «la Russia è interessata a ogni movimento delle
forze americane in Germania e desidera che gli Usa tengano conto dei
suoi interessi di sicurezza».