[movimenti.bicocca] censis: Torna la piazza antagonista, ma …

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Autore: Tommaso Vitale
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Oggetto: [movimenti.bicocca] censis: Torna la piazza antagonista, ma non produce identità sociale.
MOVIMENTI
12.2204/06/2004

Torna la piazza antagonista, ma non produce identità sociale. Il 12,8%
degli italiani, pari a poco più di 6 milioni di italiani sopra i 18
anni, ha manifestato negli ultimi 12 mesi. I risultati di uno studio
del Censis

MILANO - Gli ultimi dodici mesi, maggio 2003-maggio 2004, sono stati
densi di eventi di piazza nel nostro paese. Se ne sono potuti contare
50 a livello nazionale e 22 a livello locale. Circa la metà non ha
avuto organizzatori ufficiali univocamente riconoscibili bensì plurime
partecipazioni all?insegna di una certa spontaneità di adesione.
I soggetti organizzati che hanno invece esplicitamente promosso eventi
di piazza sono stati soprattutto i sindacati, sia come sigla unitaria
(16,3%), sia come singole federazioni o confederazioni (14,2%), e i
partiti (8,4%). Ma quanti sono e chi sono gli italiani che sono scesi
in piazza? Il 12,8% degli italiani, pari a poco più di 6 milioni di
italiani sopra i 18 anni, è sceso in piazza negli ultimi dodici mesi,
secondo una recente (maggio 2004) indagine del Censis. Nel 3% dei casi
lo ha fatto solo una volta, il 3,6% più di tre volte e il 5,2% due o
tre volte; il che significa che chi va in piazza non lo fa per lo più
una tantum, ma sulla base di un rapporto di frequentazione abbastanza
assiduo.


Il tipo di persona che va in piazza è soprattutto: maschio (14,4%,
contro il 9,4% fra le donne), giovane (15,3% fra i 18-34 anni, contro
il 12,8% fra i 35-64enni e il 4,4 fra i 65enni ed oltre), laureato
(16%, contro il 5% fra chi ha solo il titolo elementare), occupato
(13,7%) o studente (30,7%), residente in città medio-grandi del
Centro-Sud. Ma soprattutto è un utente di internet, infatti chi usa
internet ha manifestato, nell?ultimo anno, molto più di chi non lo usa
(il 17% contro l?8,1%); una buona dimestichezza con la rete costituisce
pertanto una risorsa di valore che si traduce in cultura della
partecipazione socio-politica.


Quali sono le motivazioni che spingono ad andare in piazza? Per il 64%
degli italiani è la ?possibilità di ritrovarsi insieme a persone che la
pensano allo stesso modo?. Per il 58,6% si tratta di ?un metodo
efficace per esprimere consenso o protesta nei confronti delle
istituzioni politiche?. Per il 50,3% andare in piazza è anche ?un modo
per influire sulle decisioni del governo?. Per il 44,9%  è un modo ?per
creare problemi all?ordinato svolgimento della vita sociale?. E,
infine, solo per unaminoranza, pari al 28,3%, scendere in piazza è
?un?inutile perdita di tempo?.
Le piazze italiane dunque da identitarie, agli albori della Repubblica,
a quelle laboratorio di nuove soggettualità negli anni 60, si vanno
configurando sempre più come esperienze comunitaristiche di prossimità
fisica e condivisione di idee.

Questi sono alcuni dei risultati del lavoro di ricerca ?Piazza, popoli
e rappresentanze? realizzato nell?ambito dell?iniziativa Un mese di
sociale ?Leaders senza popolo. Popolo senza leaders?, e che vengono
presentati oggi al Censis dal Direttore Giuseppe Roma, da Maria Pia
Camusi, curatrice della ricerca, e da Giuseppe De Rita, Segretario
generale del Censis .

 
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