senza insegnare niente a nessuno, voglio notare che marco ha azzeccato lo
spirito: fare, non parlare. pedalare, non ragionare sulla pedalata. nessun
dibattito, ma presenza. il dibattito viene dopo, non prima, e generalmente é
una pallida copia-ricordo della realtà. eccetera eccetera.
bravi tuttu, bravo warner, mepesaerculo t'adoro, voglio che tu e giobbo
scriviate canzoni insieme: tu le canti e lui le mima, magari a Sanremo.
Marco Tuttone vi fa da sparring partner e ufficio stampa, malamurgando tra i
pc dei corrispondenti di guerra, giuso lancia pizzette esoteriche (nuova
disciplina olimpica), i due luchi tipo castore e polluce si inseguono sulla
cyclette e softeron si fa la messimpiega
-----Messaggio originale-----
Da: Marco Pierfranceschi [
mailto:marcopie@lillinet.org]
Inviato: martedì 1 giugno 2004 13.23
A: cm-roma@???; ruotalibera-list@???
Oggetto: [Cm-roma] È stato fantastico!
Ciao a tutti
Sabato c'è stata la più grande festa di bici che abbia mai visto!!!!
Già mentre scortavo il mio gruppetto verso l'appuntamento coglievo
avvisaglie di quanto stava per accadere: ciclisti singoli o a gruppetti,
colorati e inquieti, si cercavano, si guardavano, si chiamavano, tutti
attratti nella stessa direzione da un'inaudita attrazione centripeta.
Ma niente di quanto avevo visto fin qui poteva prepararmi alla visione
del Colosseo, posseduto da una torma informe e multicolore che lo
assediava ululando di pura gioia.
"Eccomi", ho pensato, "sono qui, ci sono anch'io!"
Ci sono momenti rari, nella vita, in cui il tempo smette di scorrere...
ti guardi intorno e senti di non essere preparato a quanto sta
succedendo, il cervello si mette a girare all'impazzata per organizzare
il "nuovo" che lo assale e mentre questo accade si ha la sensazione di
galleggiare nell'irrealtà.
Ancora più straniante è quando ciò avviene collettivamente, ci si
ritrova immersi in una folla incredula, sospesa... innumerevoli facce,
innumerevoli voci, suoni, colori, e su tutto questo un inatteso stupore,
una meravigliosa incredulità.
Se devo descrivere ora quel momento posso solo parlare per ossimori, di
un "caos ragionato e consapevole", di un'incredibile "diversità che
rende uguali".
In breve ho rintracciato gli amici di sempre, anche loro in
fibrillazione, e giù tutti a chiedersi "ma quanti siamo?"... "centinaia,
forse un migliaio, tantissimi!".
Poi, questo immenso arazzo semovente si è mosso per la città inondandone
di vita le strade, lasciando stupefatti ed increduli passanti ed
automobilisti non meno di noi stessi.
Per una volta non fragili, pochi, schiacciati tra ostili lamiere, ma
centinaia uniti e consapevoli, sangue e carne e metallo fusi assieme,
creature di un nuovo millennio libere dalla dipendenza energetica, soli
motori di sé!
A piazza Venezia il serpente si morde la coda, e per la prima volta in
vita mia sono bloccato all'interno di un ingorgo di biciclette, non
potendo fare altro sollevo la mia sopra la testa, e la mostro al mondo.
Il fiume di bici si allunga su via del Corso e si spezza sulle salite
per Trinità dei Monti, ma ci ritroviamo tutti a Piazza del Popolo per
riempirla di biciclette.
Milioni di anni fa i dinosauri si sono estinti perché lenti, pesanti ed
incapaci di adattarsi alle mutate condizioni climatiche, gli "autosauri"
seguiranno la stessa sorte, e mi piace pensare che vivremo per vedere
quel giorno.
È stato fantastico! Grazie a tutti
P.s.: un ringraziamento particolare ai volontari che hanno arginato le
"schiere rombanti", grazie per non aver accettato le provocazioni dei
facinorosi e per aver fatto in modo che questa splendida giornata non
fosse funestata dalle risse... (a dire il vero qualche scappellotto a
San Pietro è volato, ma mi è parso l'unico episodio di aperto
"conflitto" in mezzo a tanti sorrisi)
--
Marco Pierfranceschi
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"Il (nostro) scopo è reinventare la vita
in un'era che ce ne sta privando in forme mai viste."
(Luigi Pintor)