[Cm-crew] l'a e' bigat dla bicicleta in tla testa

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Autor: schizo-mobile
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Assunto: [Cm-crew] l'a e' bigat dla bicicleta in tla testa
il Touring Club Italiano
celebra l'anniversario di Bertarelli, mister Touring.

Luigi Vittorio Bertarelli (fondatore del TCI)
nasce il 21 giugno 1859...
Quando scopre la bicicletta ne rimane talmente affascinato che
progetta e realizza escursioni sempre piu' lunghe. Nel 1894, proprio
per diffondere l'uso delle due ruote, fonda con Federico Johnson e
altri 57 appassionati il Touring Club Ciclistico Italiano...
Tra la fine dell'Ottocento e il 1925 compie innumerevoli viaggi
esplorativi, come quello in bicicletta in Sicilia nel 1898 o alle
Eolie nel 1909.

http://www.touringclub.it/qui/articolo.asp?Key=1143

colgo cosi' l'occasione per citare un po' il libro
"La bicicletta" di Alfredo Oriani
edito da Longo Editore nel 2002
scritto alla fine di una cicloperegrinazione di un migliaio di km
nel 1897.

[dalla prefazione] "... Fu un fenomeno di elite, la bicicletta, almeno
fino a tutto il primo decennio del secolo (1900). Riguardata con
sospetto dalle classi popolari, per le quali il prezzo... poteva
equivalere al salario di un anno - poi c'era il bollo, o tassa di
circolazione, altre due settimane di lavoro -, fu osteggiata dalle
autorita', per il pericolo che i velocipedisti (poi biciclettisti,
biciclisti, infine ciclisti) costituivano, soprattutto nelle strade
urbane. Alfredo Oriani, che aveva imparato a stare sulle due ruote
senza cadere - cadendo, come tutti, solo qualche volta, si vuol dire -
poche settimane prima, esordi' alla grande guidando, il 23 giugno
1894, una manifestazione di ciclisti contro l'ordinanza emanata dal
sindaco di Faenza il 6 giugno, che permetteva l'accesso alla citta' ai
<<cavalli di ferro>> solo se condotti a mano. Provocatoriamente in
sella alle biciclette, entrarono in massa da Porta Pia... Poi le cose
si complicarono, perche' la folla assedio' gli <<invasori>>
nell'albergo Corona e ci volle uno squadrone di cavalleria con tanto
di lance per rimettere le cose a posto e consentire ai ciclisti di
uscire a piedi, alle undici di notte, tra due file di popolo urlante e
minacciante.
Che Romagna era mai quella, si chiederanno i ciclisti, in cui il
popolo parteggiava pel Regio Esercito contro gli avventurosi e
trasgressivi velocipedisti? Nessun mistero: era la Romagna di sempre,
quella che doveva essere, perche' in quegli anni la bici era uno
status simbol, poco meno che una Ferrari oggi, un connotato di
classe...
La bicicletta proletaria, a quella data, e' gia' in cammino...
gia' nel 1913 sulla stampa socialista si legge la pubblicita' per il
<<Ciclo Avanti!>> e per il pneumatico <<Carlo Marx>>, <<pneumatico dei
socialisti italiani>>!"

"... la scoperta dell'Italia, il primo contatto fisico col suo
paesaggio, da parte degli italiani - almeno di quelli colti e
benestanti -, comincio' allora, grazie, soprattutto, alla bicicletta:
non deve essere un mero caso se, proprio in quegli anni di fine
secolo, alla grande letteratura odeporica del Grand Tour dei secoli
XVI-XIX si aggiunge un capitolo non marginale, quello dei resoconti
dei <<viaggi in bicicletta>>, inaugurati nell'estate 1897 da quelli di
Oriani e di L.V. Bertarelli ("Calabria e Basilicata. Cinque giorni di
escursioni cinematografati da un ciclista")."

Questo Bertarelli e' appunto il fondatore del TCI.

Nella prefazione di "La bicicletta" si cita una lettera di Oriani come
degna introduttrice del libro:
"La lettera reca la data del 21 maggio 1897 e fu indirizzata al
giornale <<La bicicletta>>, pubblicato dal TCCI, Touring Club
Ciclistico Italiano (nato proprio nell'anno in cui Oriani comincio' ad
usare la bicicletta. Solo nel 1900 mutera' il nome in TCI), che aveva
chiesto ad un certo numero di scrittori italiani una <<professione di
fede ciclistica>>..."

[Oriani] "Notoriamente pioniere e cantore del cicloturismo...
fu l'inventore e l'ideologo dell'anarco-ciclismo"

Il racconto-resoconto ciclistico del viaggio in bicicletta
(partenza dal caffe' Orfeo di Faenza, davanti alla cattedrale)
titolato "Sul pedale" che costituisce la terza parte del libro
e' pubblicato all'URL

http://www.zerolire.org/inbici/pedaloriani.htm