R: [Cm-roma] velocity roma 2004

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Autore: Paolo Bellino
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Oggetto: R: [Cm-roma] velocity roma 2004

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Post Ciemmona alla Snia, la mia intenzione era di dormire lì per poi andare
in gruppo all'appuntamento per la Velocity.
Alla Snia tutti accampati alla meno peggio, ed io ho la fortuna di
incontrare una ciclista che abita dalle parti di Cesare Baronio. Le chiedo
quindi di poter dormire da lei, lei accetta.
Sia chiaro che la mia unica intenzione era quella di dormire il più vicino
possibile al luogo dell'appuntamento.

Costei vive con un'altra ragazza. Mi cede il suo letto e va a dormire nel
letto dell'amica.
Quando mi sveglio, ore 5,15, salto dal letto e mi precipito verso la porta:
chiusa. Porchidd...
Mo' la sveglio, va. Entro in camera, la scuoto dolcemente e questa mi zompa
su urlando: non era lei, avevo sbagliato camera, era la sua amica, che ha un
inizio di infarto. La calmo, spaventato anch'io, entro nella camera giusta,
la sveglio, mi faccio aprire e esco.
Prendo la bici, vado al cancello. Che non si apre. Dopo vari tentativi di
apertura -premendo ogni pulsante disponibile, scuotendo il cancello ecc- mi
rassegno a scavalcare con la bici addosso. Nel frattempo dei cani abbaiano,
e in pieno scavalco una donna apre la finestra e grida al ladro al ladro.
Tento di calmare anche lei ma non ci riesco (ore 5,30 anche per lei) e
quindi mi dò alla fuga, malgrado non avessi rubato niente.
Pant pant, arrivo al luogo dell'appuntamento, Appia Antica Incrocio
Torricola. Ci sono il Bustina e un altro tipo, mi sdraio sull'erba in attesa
degli altri. Dopo qualche minuti sento salmodiare avemmarie e paternostri.
Riapro gli occhi incredulo: una folla di pellegrini vaga per l'appiantica.
Il tipo che regge l'altoparlante, arrivati all'incrocio, esorta i pii
confratelli a fare uno stop:"Ora che abbiamo pregato -dice- facciamo una
pausa caffé". Non riuscivo a credere a questo inizio di giornata.

Che é poi proseguito in maniera altrettanto surreale, o iperrealista: la
corsa (un vero videogame atomico, tangibile: non posso scordare gli argini
del Tevere con il sole, io che corro al limite del mio 46X19 schivando
pescatori in gara, makekkazzo di gara é), in cui non sono neanche finito
ultimo ma penultimo, poi alle 11 appuntamento per andare al mare: tra i
vapori di una domenica finalmente infuocata. Sono certo che Fellini avrebbe
apprezzato.