Autore: Oltre Data: Oggetto: [Cm-roma] Da "la Repubblica"...
Un fiume colorato di due ruote da piazza Venezia a piazza del Popolo al
lungotevere. In bici con le bandiere della pace 1200 ciclisti alla Critical
Mass.
Articolo di CECILIA GENTILE.
Ieri la città si è accorta che i ciclisti esistono e sono tanti. Sono quelli
che ogni giorno, da soli, affrontano traffico e smog per andare al lavoro
pedalando. Ma ieri, a muoversi per le strade di Roma, erano in 1.200, questo
il calcolo effettuato dagli stessi partecipanti, un fiume colorato e
pacifico che ha invaso il lungotevere, piazza Venezia, i Fori Imperiali,
piazza del Popolo. Tutti venuti per la prima Critical Mass nazionale: da
Milano, da Bergamo, da Napoli, da Catania, da Chiaravalle nelle Marche e
soprattutto da Roma.
Un incontro apparentemente casuale in un luogo concordato, secondo la
modalità ormai rodata del movimento, senza un percorso prestabilito, per
riprendere possesso delle strade ogni giorno monopolizzate dagli
automobilisti. "Noi non blocchiamo il traffico, noi siamo il traffico", è lo
slogan di Critical Mass, che da due anni si è sviluppata in Italia,
importata dall'America, dove e nata nel 1992.
E stavolta macchine e pullman hanno dovuto arrendersi: ad ogni incrocio, ad
ogni passaggio strategico, c'era sempre un gruppo di pedalatori a sbarrare
la strada, per far passare il serpentone di biciclette, che hanno
improvvisato girotondi anche a piazza Venezia, uno dei luoghi proibiti dal
prefetto Serra per i cortei.
"Non bisogna demonizzare le macchine - dice Luca Esposito, di Milano -
bisogna solo saperle usare. lo sono un ciclista e un automobilista insieme.
Con la bici mi muovo in città e faccio 14.000 chilometri all'anno. Con la
macchina copro lunghi spostamenti, fino a 68.000 chilometri all'anno". "Cosa
ci guadagno a spostarmi in bici? - spiega Luciano Piochi da Napoli - ci
metro meno tempo, posso fermarmi a prendere una sfogliatella quando voglio
senza il problema di trovare posto alla macchina». Racconta Luigi Riccardi,
presidente della Fiab, la Federazione italiana amici della bicicletta,
venuto a Roma per la pedalata: "I censimenti che abbiamo organizzato a
Milano dimostrano che i ciclisti urbani stanno aumentando: nel 2002 erano
21.800, 25.000 nel 2003, 30.000 nel 2004. E' ora di considerare la mobilità
ciclistica una componente importante del traffico urbano".
In attesa che nella capitale compaia una rete di percorsi ciclabili e sia
possibile caricare le bici sulle metropolitane anche nei giorni feriali,
ognuno si organizza come può. Fausto Tufo, per esempio, fa il dirigente di
banca, pedala da Torraccia a Rebibbia con la sua bici che si piega in due
fino a diventare grande come una valigetta, la carica sulla metro, scende
alla stazione Laurentina e mette la bicicletta sotto la scrivania.
Ma per chi era ieri a Critical Mass, la bicicletta e prima di tutto uno
stile di vita. Non a caso sotto i sellini c'erano le targhe con la scritta
"no oil" e tra le bici sventolavano le bandiere arcobaleno della pace.
Tratto dalla Cronaca di Roma de "la Repubblica" del 30 Maggio 2004.