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Autor: leonid ilijc brezhnev
Data:  
Asunto: [Cerchio] colombia
Dal 2003 in corso "Plan Patriota"            
di  redazione
26 May 2004    
DAL ‘PLAN COLOMBIA’ AL ‘PLAN PATRIOTA’?


Bogotà -- 26 Maggio 2004 -- Tutti ne parlano ma nessuno si sbottona, eppure
il ‘Plan Patriota’ sarebbe in corso addirittura dal giugno del 2003 nel
dipartimento di Cundinamarca e avrebbe già prodotto i primi risultati nella
lotta ai guerriglieri delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia).

Il primo a scriverne è stato il quotidiano di Bogotá ‘El Tiempo’ che nei
giorni scorsi, quasi in sordina, ha annunciato l’avvio di una nuova
imponente operazione "mirata a cambiare l’equilibrio della guerra contro le
Farc" che il 27 maggio compiranno 40 anni di vita. Obiettivo del 'Plan
Patriota' sarebbe il dispiegamento una forza di 14-15.000 soldati nel sud
del Paese "dove il gruppo guerrigliero mantiene intatta la sua
retroguardia", in dettaglio nei dipartimenti di Nariño e Putumayo, al
confine con Ecuador e Perù.

L’importanza del ‘Plan Patriota’ sarebbe addirittura "fondamentale" secondo
fonti vicine all’esecutivo del presidente Alvaro Uribe, citate da ‘El
Tiempo’, perchè "dall’operazione dipenderà la durata del conflitto tra
esercito e guerriglia". Sembrano confermarlo le decine di riunioni a porte
chiuse tra i vertici delle forze armate colombiane, del Comando Sud e dei
dipartimenti di Stato e di Difesa degli Stati Uniti.

"È stato messo a punto un piano operativo e tattico che porterà la guerra
in zone della Colombia dove non c’è stata presenza dei regolari negli
ultimi 15 o 20 anni e ha il potenziale per sferrare un colpo decisivo ai
narcoterroristi" ha detto senza mezzi termini il generale americano James
T. Hill, capo del Comando Sud. Due le missioni operative a carico delle
forze speciali mobili antiguerriglia: setacciare il territorio e
concentrarsi nei "punti nevralgici" delle Farc per colpire al cuore la
guerriglia di Manuel ‘Tirofijo’ Marulanda.

Secondo il generale Reinaldo Castellanos, già a capo della Quinta divisione
dell’esercito colombiano, la strategia sarebbe già risultata vincente nel
Cundinamarca, la regione che ospita la capitale, dove negli ultimi sei mesi
cinque capi di altrettanti fronti guerriglieri sarebbero stati messi fuori
gioco allo scopo di spezzare la rete ribelle che serve ai combattenti
nascosti nella selva per l’approvvigionamento di viveri e vettovaglie.
Stessa procedura è scattata anche nelle zone attorno ad altri grandi centri
urbani, come Cali e Medellín, per raggiungere località minori e isolare
sempre più le Farc piazzate nelle aree rurali.

Anche l’ex-zona di distensione del Caguán, tra i dipartimenti di Meta e
Caquetá - occupata dalle Farc fino alla rottura del processo di pace con
l’amministrazione Pastrana, il 20 febbraio 2002 - sarebbe stata attaccata.
"Diversi elicotteri sono stati colpiti - avrebbe detto un ufficiale - e i
campi minati hanno ritardato la nostra avanzata; il nemico mantiene ancora
un forte vantaggio nelle aree dove è stato presente per decenni accanto
alla popolazione civile".

Washington avrebbe appositamente chiesto al Congresso di aumentare il
numero dei soldati e dei ‘contractors’ – uomini al servizio di società
private impegnate nel garantire la sicurezza e la logistica nelle zone di
conflitto – autorizzati alla permanenza in territorio colombiano,
portandoli da 800 a 1.400 unità complessive. È su questa base che, secondo
alcuni osservatori indipendenti, non sarebbe assurdo ipotizzare che le
risorse economiche e militari destinate negli ultimi tre anni al ‘Plan
Colombia’ – il programma anti-narcotraffico voluto dalla precedente
amministrazione di Andrés Pastrana con il deciso supporto della Casa Bianca
– venissero ora dirottate al ‘Plan Patriota’. In pratica, riferisce ‘El
Tiempo’, Bogotá ha chiesto e ottenuto da Washington per i prossimi tre anni
una cifra pari a 110 milioni di dollari per "addestramento, materiale
bellico, in particolare visori notturni, e sistemi di comunicazione
all’esercito e alle Brigate delle forze speciali (Fudra), oltre
all’acquisto di due aerei da combattimento Ac-47 e di quattro velivoli per
il trasporto delle truppe C-130".

Altrettanti milioni di dollari sarebbero stati chiesti al Congresso Usa per
il 2005, per mantenere in piedi l’intera struttura del ‘Plan Patriota’. Non
pochi comunque gli interrogativi concernenti il nuovo ‘Plan’: il personale
dispiegato sarà sufficiente?

Come potrà il governo Uribe, già alle prese con seri problemi di bilancio,
finanziare le altre priorità di politica economica e sociale ? Con gran
parte delle truppe mobilitate al sud come riusciranno le forze armate a
difendere gli altri fronti del conflitto? Come potranno gli abitanti delle
regioni controllate storicamente dalle Farc collaborare con l’esercito?.

Quali effetti avrà il ‘Plan Patriota’ in Ecuador e Perù? Per le Farc, il
nuovo ‘Plan’ avrebbe ben poco di ‘patriota’ e dimostrerà "fino a dove si
può sbagliare, continuando a insistere sulla sconfitta militare della
‘insurgencia’ come alternativa alla soluzione dei gravi problemi che
affliggono milioni di colombiani."

A 40 anni dalla nascita delle Farc, la pace sembra più che mai lontana in
Colombia.