[Badgirlz-list] ancora su donne e potere

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Autore: Errata
Data:  
Oggetto: [Badgirlz-list] ancora su donne e potere
Un altra riflessione in seguito alla lettera di
Nicoletta ...

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>Non so se questo modo di rompere l'omertà giovi alla

pratica del
>femminismo o se, piuttosto, non si traduca nella sua

parcellizzazione
e
>frammentazione che da sempre gli impediscono di

incidere fortemente
sul
>reale nella direzione di dare visibilità e potere

alle donne e di
>permettere, quindi, l'emergere di donne portatrici di

quel punto di
vista
>altro così necessario oggi dal momento che

l'omologazione è
trionfante.
>Non stento a credere alla veridicità di quanto nella

lettera viene
>riportato quindi non è su questo che centro la mia

riflessione,
piuttosto
>confusa ma che sempre più mi tormenta.
>Da 30 anni lavoro nelle istituzioni, ho attraversato

tutti i ruoli ed
oggi
>sono, per così dire, una che conta nel senso che

dirigo un
dipartimento di
>salute mentale in quel di Siena.
>La mia è una storia "speciale" nel senso che faccio

parte del
movimento
>nato da Franco Basaglia, movimento che ancora

continua il suo percorso
di
>critica pratica delle istituzioni totali,

anticipatore delle attuali
>battaglie sui diritti di cittadinanza e sul

riconoscimento delle
>"differenze" come soggettività portatrici di valori

"forti" sui quali
>bisogna confrontarsi.
>Eppure in questi anni molte volte ho visto

"porcherie", modi d'agire
degni
>dei peggiori "direttori di manicomio", atti di

maschilismo pesanti
dirette
>ad operatrici (e anche a me).
>Sono stata protagonista di conflitti forti, di

battaglie dure, alcune
>vinte la maggioranza perse (anche con grossi prezzi

personali), quasi
>tutte fondate sul principio del "personale è

politico",, ho sempre
>mantenuto il mio punto di vista, non ho mai accettato

di omologarmi,
>quando è stato necessario per me mi sono tirata

indietro ma non sono
mai
>scesa sul versante della pubblicizzazione o della

denuncia personale.
>Ho sbagliato, l'ho fatto per opportunismo personale

(forse il fatto
che ho
>fatto, anche se per ultima, carrirera lo

confermerebbe)?! Non lo so e
>soprattutto non lo credo: mi sono sempre posta la

domanda "a chi
giova?",
>so che molte e molti potrebbero dirmi che in nome di

questo il
comunismo
>ha fatto tanti danni, ma credo che ci sia una forma

"etica" di
rispondere
>a questa domanda.
>La storia delle donne è segnata da reciproche

distruzioni (è sempre
vero,
>purtroppo, l'adagio che le donne sono le maggiori

nemiche delle donne
con
>potere) da guerre personali, da denunce di cattivi

comportamenti
dentro le
>quali, poi, le idee e i contenuti si perdevano. Ma

perchè continuare
su
>questa strada, nessuna, credo, pensi che la Braidotti

sia perfetta, ma
>alla fine "chi se ne frega?", anche lei come tutti e

tutte vive in
>un'istituzione di potere come l'Università in cui i

meccanismi di
>esclusione e di nepotismo (in senso allargato) sono

la norma.
>La questione è: la sua proposta politico-teorica è

valida in rapporto
>all'epoca che stiamo vivendo, esistono in essa spunti

che ci
permettono di
>andare avanti sulle questioni che riguardano le donne

e i soggetti a
>rischio di esclusione sociale? Discutiamo di questo,

non mitizziamo le
>persone, non ci serve e ci facciamo del male!
>La mia non è un'esortazione all'omertà, anzi, credo

che sia
necessario,
>invece, affontare le questioni dell'organizzazione

delle istituzioni
che
>sono maschili, che chiedono alle donne continuamente

di scegliere se
>proporsi come donne o accettare l'omologazione al

maschile per poter
>soprvvivere. Io ho sempre scelto la prima via,

anteporre sempre il mio
>essere donna e da questo partire nell'affrontare le

cose, però vi
>assicuro che è durissima e spesso sono soprattutto le

altre donne che
non
>lo accettano e preferiscono la modalià maschile di

gestione del potere
>perchè più rassicurante anche se oppressiva e

violenta.
>In sostanza che fare, come sciogliere il nodo del

rapporto
"donne/potere"
>senza continuare a distruggere le donne che hanno

potere (anche se lo
>meriterebbero!) ma costruendo, insieme, una modalità

alternativa
capace di
>realmente incidere nelle istituzioni?
>Scusate lo sfogo, lungo e confuso ma non sarà un Toni

Negri di giro
che in
>quanto a coerenza di vita è tutto un programma a

rimettere in campo la
>questione di scannarci fra noi mentre loro se la

ridono!
>Assunta Signorelli
>




    
        
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