[Badgirlz-list] In memories of Mario

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Autore: Errata
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Oggetto: [Badgirlz-list] In memories of Mario





MARIO MIELI
(21 maggio 1952 - Milano, 12 marzo 1983)

Nel 1977 esce Elementi di Critica Omosessuale, la tesi
di laurea in
filosofia morale scritta l'anno prima da un militante
straordinario,
Mario
Mieli (1952/1983), una delle poche menti lucide del
nostro movimento.
Per
quel libro, Mario vincera' la seconda edizione del
"Triangolo Rosa" (la
prima aveva premiato Piero Montana, nel 1976, l'ultima
ha riconosciuto
Delia
Vaccarello, nel 2002).
Mieli ha partecipato ad alcune riunioni in casa
Pivano, nel 1971, poi
e'
andato per un breve periodo a Londra dove ha preso
visione diretta
delle
attivita' del movimento gay locale. Torna quasi subito
con la testa
piena di
idee e voglia di realizzarle. Ci prova all'interno del
F.U.O.R.I! poi,
quando questo gruppo si federa al Partito Radicale
(1974), se ne
allontana
perche' non crede che si debba "passare attraverso la
politica" per
cambiare
il mondo. Partecipa alle iniziative dei Collettivi
Omosessuali Milanesi
(COM) e del loro gruppo teatrale Nostra Signora dei
Fiori, mettendo in
scena
uno spettacolo "oltraggioso": La Traviata Norma.
Ovvero: Vaffanculo...
ebbene si'! (1976), insieme a personaggi di primo
piano nel movimento
milanese, dallo scrittore Roberto Polce all'architetto
Corrado Levi,
artista
conosciuto in Italia e all'estero.
E' un happening che coinvolge profondamente il
pubblico di Milano,
Firenze,
Roma, e ogni citta' in cui viene rappresentato
con successo
fino a
diventare "un punto fermo nella scena italiana".
Mieli ne rimane
talmente coinvolto che comincia a dar spettacolo in
proprio. E' un
personaggio controverso, non privo di una punta di
esibizionismo
provocatorio che spaventa i piu', ma in realta' e' del
tutto innocuo,
visto
che ha una grande bonta' d'animo. E' notoriamente
coprofago, e dopo una
esibizione all'Ompo's durante la quale lascia tutti i
presenti a
bocca....
accuratamente chiusa per aver pasteggiato con la "sua"
e "quella" del
suo
cane, Dario Bellezza ironizzera': "A Mario non e'
rimasto altro che
mangiar
la merda, per far parlare di se'").
Il suo nome tipicamente ebraico lo porta a giochi di
parole e a
raccontare
storie "improbabili". Confessa di aver avuto dei
"problemi" in famiglia
e
nella comunita' milanese per la sua militanza gay.
Il suo capolavoro viene tradotto in inglese ed in
spagnolo, nonostante
l'estrema difficolta' del linguaggio e dei concetti
espressi, ma la
stringente analisi che cerca di congiungere tra loro
la liberazione di
classe, degli omosessuali e delle donne, pur
diventando il libro
italiano
piu' autorevole e piu' conosciuto all'estero, non ha
un grosso successo
di
vendite. Forse per questo motivo un secondo libro nel
quale cerca di
esprimere il suo nuovo corso "alchemico-paranormale"
gli viene
rifiutato
dall'editore e, durante un lungo momento di
depressione, si suicida nel
marzo dell'83. Da lui, prendera' nome un famoso
circolo glbt italiano,
il
"Mario Mieli" di Roma.

Massimo Consoli






    
        
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