[Cm-milano] io aderisco a questa piattaforma. vi pare buona …

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Autore: Maurizio Baruffi
Data:  
Oggetto: [Cm-milano] io aderisco a questa piattaforma. vi pare buona ?

hugenay, va bene il carattere ? puoi darmi dei consigli anche sul colore dei
calzini la prossima volta ? sai, essendo idiota a volte mi confondo e me li
metto poco intonati con la camicia. a proposito, scusa, da quando tieni il
registro delle presenze del giovedì ? poi a fine anno cosa fai, distribuisci
le medagliette ai sempre presenti e bacchetti i lavativi che hanno bigiato
troppo ? :)---

comunque spero proprio di esserci giovedì prossimo, così ci riconciliamo
pedalando. baci e abbracci, maurizio

COMITATO PER LA MOBILITA' SOSTENIBILE
CamminaMilano onlus - Ciclobby Fiab onlus - Associazione Utenti Trasporto
Pubblico UTP

Via Borsieri, 4/E

20159 Milano

Tel./fax 02.69311624


Elezioni del Parlamento europeo 2004
Richieste dei pedoni, ciclisti e utenti del trasporto pubblico


Milano, aprile 2004





1.        Pedonalità
a cura di CamminaMilano onlus






L'Italia vuole rimanere in Europa e gli italiani vogliono non solo camminare
come si cammina in Europa, ma che chi viene in questo paese dal resto
dell'Europa possa camminare.
Ora esistono grandi difficoltà di movimento per chi gira in città: ostacoli
che potrebbero essere superati da una saggia amministrazione locale, senza
imposizioni esterne: superfici correttamente pavimentate,
protezione dei percorsi pedonali da invasioni di veicoli estranei, un buon
arredo urbano, una segnaletica essenziale e comprensibile, il tutto
accompagnato da adeguata manutenzione.
Ciò che si chiede all'Europa è che vengano uniformate, nei vari Paesi le
norme che garantiscono la sicurezza della mobilità più debole, quella
pedonale.
Non servono nuove leggi, è sufficiente esigere il rispetto delle esistenti.
L'introduzione della patente a punti è stata un'ottima iniziativa a favore
della sicurezza automobilistica, ma mentre gli incidenti tra autoveicoli
diminuiscono, aumentano le aggressioni dei veicoli nei confronti dei pedoni:
non sono mai stati tolti punti alle patenti di chi persevera nella sua
arroganza di non dare la precedenza a chi si trova sulle strisce pedonali,
se non a chi sulle strisce ha ammazzato.
Il pericolo in città è prevalentemente generato dal mancato rispetto delle
norme esistenti, in particolare agli attraversamenti semaforizzati, non solo
causato dall'indisciplina degli utenti della strada, ma spesso favorito da
erronee impostazioni dei tempi semaforici.
Un impulso a far si che le infrazioni vengano rilevate e le sanzioni siano
certe (e non casuali) potrebbe avvenire dalla comunità internazionale: per
far capire a chi proviene dall' estero che quando arriva in Italia non possa
assumere un atteggiamento di guida spregiudicato; per evitare che i
comportamenti anomali dell'automobilista italiano vengano esportati.
Chiediamo pertanto ai candidati al Parlamento Europeo che s'impegnino ad
estendere il metodo della patente a punti a tutti gli stati membri, di
unificare le sanzioni anche definendone gli importi in Euro e di invitare ad
una maggior vigilanza e severità le autorità preposte alla sorveglianza.







2.        Ciclabilità
a cura di Ciclobby Fiab onlus




CICLOBBY - in accordo con la Federazione Italiana Amici della Bicicletta,
della quale fa parte, e con European Cyclists'Federation, ECF - chiede ai
candidati alle elezioni del Parlamento Europeo di sostenere, se eletti, le
iniziative dell'Unione Europea per impegnare gli Stati membri nella
promozione dell'uso della bicicletta, quale efficiente e valido mezzo di
trasporto a livello urbano e per la pratica del cicloescursionismo.



Più precisamente, chiede miglioramenti nei seguenti campi:

·         Sicurezza stradale. In particolare, tenuto conto che centinaia di
ciclisti ogni anno in Europa  trovano la morte in incidenti provocati dai
camion, CICLOBBY   chiede una direttiva che imponga l'adozione di appositi
specchi per superare l'angolo morto nella visuale laterale. Questo obbligo,
oltre che sui nuovi automezzi, deve valere su tutto il parco mezzi in
circolazione.


·         Intermodalità. Con particolare riferimento al servizio di
trasporto bici sui treni, si segnala che in molti paesi europei il trasporto
della bici sui treni è ancora difficoltoso o soggetto a condizioni poco
chiare. Anche sui treni ad alta velocità deve essere previsto il trasporto
delle bici, generalizzado quanto avviene in Francia sui TGV.


·         Turismo sostenibile. L'ECF ha ideato e sta promovendo la rete di
percorsi per il cicloescursionismo denominata EuroVelo (www.eurovelo.org)
con 12 itinerari transnazionali che si sviluppano per 60.000 chilometri, dei
quali 20.000 chilometri già realizzati. Si chiede il sostegno europeo agli
enti locali ed alle regioni per realizzare compiutamente questa rete.


·         Imposta sul valore aggiunto. Se ne chiede la riduzione per l'
industria delle biciclette a parziale compenso di tutte le facilitazioni ed
investimenti che i governi nazionali adottano a favore di altri mezzi di
trasporto meno compatibili, primi fra tutti le automobili.


·         Educazione alla mobilità sostenibile  e cambiamenti nei
comportamenti di trasporto. Si chiede il sostegno ai progetti in bici a
scuola e in bici al lavoro realizzati a livello locale per contribuire
significativamente a migliorare traffico e ambiente.


·         Protezione legale. L'assicurazione auto obbligatoria deve coprire
i danni ai ciclisti (ed ai pedoni) indipendentemente dalla colpa dei
guidatori dei mezzi motorizzati, estendendo dunque a tutta Europa le regole
in vigore in Danimarca e Olanda.




Si ritiene infine che l'UE debba impegnare tutti gli stati membri a
predisporre un Bicycle Master Plan pluriennale nazionale funzionale a
coordinare le azioni di sostegno e per lo sviluppo della mobilità ciclistica
urbana e per la pratica del cicloescursionismo.









3.        Trasporto Pubblico
a cura di UTP




Emanare Direttive tese a promuovere e finanziare sistemi di trasporto urbano
a guida vincolata e trazione elettrica (metropolitane leggere, tranvie
moderne, filovie) da realizzarsi preferibilmente in sede propria, onde poter
dotare tutte le aree densamente abitate della Comunità di una rete di
mobilità competitiva rispetto alla motorizzazione privata, a basso impatto
ambientale ed a costi di realizzazione e gestione sostenibili.



Definire un livello minimo di servizio di trasporto pubblico, con
capillarità e frequenze adeguate alla popolazione residente, in modo da
garantire concretamente il diritto alla mobilità per tutti i cittadini
europei, indipendentemente dalla disponibilità di utilizzo di veicoli
privati, anche ricorrendo a forme innovative (bus a chiamata, car sharing
etc.) per coprire adeguatamente le aree o le fasce orarie a domanda
particolarmente debole o diradata.



Favorire interventi volti alla realizzazione di reti di trasporto pubblico
transfrontaliere nelle regioni confinanti dei diversi stati europei, con
particolare riferimento alle ricucitura di ferrovie locali in passato
abbandonate ed alle comunità tariffarie che sovrintendano al coordinamento
dei servizi (esempio: Ponente Ligure/Costa Azzurra, Tirolo/Alto Adige etc.).



Incentivare i collegamenti ferroviari e marittimi tra i diversi stati della
Comunità, anche attraverso politiche tariffarie mirate a sostenere la
domanda, sia di natura commerciale che turistica, eliminando i sovrapprezzi
imposti dalle singole imprese nazionali che hanno fortemente penalizzato il
transito delle persone sui percorsi internazionali e liberalizzando l'
accesso a gestori pubblici o privati interessati a coprire relazioni non più
(o non ancora ) servite (esempio: Milano/Strasburgo/Bruxelles notturno,
Milano/Amsterdam/ Milano/Lione, Trieste/Monaco di Baviera).