Autor: norma Data: Assunto: [NuovoLaboratorio] Fw: intervento su frecce tricolore
----- Original Message -----
From: <pposell@???>
To: "norma.b" <norma.b@???>
Sent: Tuesday, May 18, 2004 6:45 PM
Subject: intervento su frecce tricolore
Cara Norma,
mi sembra che la nostra iniziativa abbia avuto abbastanza effetto, date le
reazioni che vi sono state. ti invio,come promesso, il testo -grosso modo-
dell'articolo 38 che ho rivolto al sindaco. Ti prego di inoltrarlo in rete.
Appena avro' l'intervento del sindaco te lo mando, anche se penso che
faranno prima i giornali...
Un abbraccio.
ART.38 PRESENTATO IL 18/05/04 AL SINDACO DI GENOVA DA PATRIZIA POSELLI
"per sapere a quale titolo l´iniziativa delle frecce tricolori che avverrà
nei prossimi giorni venga inserita nelle manifestazioni di Genova 2004
Capitale Europea della Cultura"
Ø Ci chiediamo e Le chiediamo, signor Sindaco, quale percorso ha portato
l´Amministrazione ad inserire tra le iniziative di Genova capitale europea
della cultura per l´anno 2004 l´esibizione delle Frecce Tricolore che si
terrà nei cieli della nostra città sabato prossimo.
Ø Queste esibizioni di abilità nell´addestramento dell´aeronautica militare
(e sottolineo militare), seppur hanno i loro cultori, non sono mai molto
opportune, considerati anche i pericoli cui sono esposti gli astanti.
Ø Ma sicuramente lo sono tanto meno in un momento così delicato per il
nostro Paese, che si risveglia ogni giorno con l´incubo di sapere quanti
morti le sue "truppe di pace" subiranno o faranno in Iraq.
Ø Truppe impegnate in una guerra alla ricerca di armi di distruzione di
massa che non sono state trovate, mentre missili e bombe continuavano ad
uccidere ogni giorno la popolazione inerme,a distruggere case, mercati,
quartieri, a portare fame, sete, distruzione e morte tra i civili.
Ø Ciò ci ha rafforzato nell´idea che in realtà le guerre non vengano fatte
per motivi umanitari, ma per calcoli economici e di supremazia politica
(pensiamo al controllo delle riserve petrolifere). Inoltre non riusciamo ad
abituarci alla normalità della guerra quotidiana.
Ø Proprio per questo crediamo che il popolo della pace, quello delle
centinaia di migliaia di bandiere esposte a finestre, balconi, nei negozi ed
esibite in ogni occasione commemorativa dai Genovesi, questo popolo della
pace non sarà certo felice che Genova 2004 inserisca questa esibizione tra
le "occasioni culturali" da offrire ai suoi estimatori.
Ø Aggiungo che non si tratta di una manifestazione sportiva qualunque, che
può dar lustro alle bellezze della nostra città come è avvenuto con la prima
tappa del Giro d´Italia. D´altronde il ciclismo è sport d´impegno, che
ricorda di più la predisposizione alla fatica del lavoro quotidiano e quindi
è più consona alla vocazione operaia e mercantile di Genova.
Ø E questa manifestazione non è per nulla consona neppure all´altra
vocazione di Genova, quella alla pace, per cui la nostra città con la sua
gente ha dimostrato di voler vivere in un paese, in un mondo solidale,
accogliente, nonviolento, che rifiuta il razzismo e le discriminazioni,
capace di accoglienza ai profughi e ai rifugiati in fuga dalla guerra, dalla
violenza, dalla fame.
Ø E´ città che s´impegna a costruire un ordine mondiale pacifico e
democratico, basato sul rispetto dei diritti umani, in opposizione ad ogni
piano di guerra infinita.
Ø Forse al posto del volo degli aerei militari sarebbe stato più
significativo e pacifico quello di aquiloni... e probabilmente sarebbero
costati anche meno all´Amministrazione !!