[NuovoLaboratorio] GENOVA '04 e ADIDAS

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Auteur: Carlo Ghione
Date:  
Sujet: [NuovoLaboratorio] GENOVA '04 e ADIDAS
Allego un piccolo pero-memoria sull' Adidas...ed una piccola e provocatoria
considerazione:
anche la COOP è sponsor di Genova 2004...ma nessuno storce il naso o fa
comunicati!
Quando lo sfruttamento avviene in "casa nostra" (pensiamo alle cooperative
sociali che utilizzano manodopera precaria, con pochi diritti e sottocosto,
in molti appalti del Comune, contribuendo da anni allo smantellamento ed
alla privatizzazione dello stato sociale; pensiamo, solo per fare due esempi
in tema di diritti dei lavoratori, alla firma da parte di Legacoop del Patto
per l' Italia o all'appoggio della Legge 30, la "Riforma Biagi" del
mercato del lavoro...) non gridiamo mai allo scandalo!
Mah...spariamo pure sull' Adidas, lì non ci sono "compagni" nei consigli di
amministrazione!!!
Salute a tutt*

ADIDAS-SALOMON
(fatturato 2001: 5 miliardi di dollari; sponsorizzazioni e pubblicità: 1
miliardo di dollari/anno)
Adidas è un'azienda tedesca, nasce nel 1926 e fa il suo primo ingresso alle
Olimpiadi nel 1928, negli anni Sessanta ha ormai il monopolio delle
forniture per i giochi olimpici. Negli anni Settanta tutti i grandi marchi
delle scarpe e dell'abbigliamento sportivo trasferiscono le produzioni prima
verso Hong Kong, Corea del Sud e Taiwan, poi verso paesi a sempre minor
costo del lavoro fino ad approdare negli ultimi anni in Cina (65% della
produzione mondiale), Indonesia e Vietnam. Negli anni Ottanta Adidas viene
spodestata nell'atletica da Nike, azienda americana nata alla fine degli
anni Sessanta; Reebok, una delle case più antiche (anno di fondazione 1895),
si afferma nel settore dall'aerobica e ora controlla il 10% del settore
dell'abbigliamento e scarpe sportive. Con l'acquisto nel 1997 di Salomon,
marca francese specializzata nella produzione di articoli per lo sci, Adidas
diventa il secondo produttore mondiale nel mercato dello sport e il primo in
assoluto in Europa.
Adidas è stata l'ultima, dopo Nike e Reebok, a darsi un codice di condotta
(giugno 1998) e a dotarsi di un sistema di monitoraggio interno. Sostiene
attraverso la World Federation of Sporting Goods Industry il progetto per
l'eliminazione del lavoro minorile nella produzione di palloni in Pakistan e
in India. Solo nel 1999, con la nomina di David Husselbee, ex funzionario
della fondazione Save the Children, a direttore dell'ufficio affari sociali
e ambientali, l'azienda comincia a rispondere alle pressioni dei consumatori
che aveva fino a quel momento ignorato. Nello stesso anno diventa membro
della Fair Labor Association, l'agenzia per il monitoraggio delle condizioni
di lavoro nel settore del tessile-abbigliamento-calzaturiero di ispirazione
aziendale promossa dall'amministrazione Clinton.
Nel 1998 un ex internato in un campo di lavoro in Cina dichiara che Adidas
ha fatto uso di lavoro forzato per la produzione di palloni da calcio per i
mondiali del 1998. Il fornitore della multinazionale tedesca si serviva di
laboratori in una zona rurale che occupavano anche prigionieri politici di
un vicino campo di rieducazione, per 15 ore di lavoro al giorno e una paga
di 1 dollaro e 50 al mese.
Nelle fabbriche di El Salvador (1998) le donne erano costrette a lavorare
fino a 70 ore la settimana, sottoposte a test di gravidanza e licenziate se
incinte. Un tentativo della Clean Clothes Campaign tedesca di avviare in
Centro America un progetto di monitoraggio congiunto con la multinazionale
tedesca fallisce per l'indisponibilità di quest'ultima ad accettare
l'intervento di una ong locale.
In Bulgaria (fabbrica Savina, di proprietà greca) (1998), le donne erano
costrette a fare ogni giorno 4 ore di straordinario pagato al nero e avevano
diritto solo a 2 giorni di ferie all'anno. Sia nel caso della fabbrica
Formosa di El Salvador che di Savina in Bulgaria, Adidas ha reagito alle
pressioni ritirando le commesse.
Nel novembre 2000 Adidas rifiuta di presentarsi a un'audizione convocata da
una commissione dell'Unione Europea a cui interviene una ong indonesiana
chiamata a riferire delle condizioni di lavoro in una fabbrica che produce
per Adidas (Tuntex: 70 ore di lavoro a settimana, straordinari forzati,
paghe al di sotto del minimo legale, maltrattamenti).
Nell'aprile 2001 prende avvio una grande mobilitazione internazionale, a
cui partecipano anche i consumatori/cittadini italiani, a favore di
Ngadinah, operaia-sindacalista di una fabbrica indonesiana di Adidas,
arrestata a un anno di distanza da uno sciopero di massa (8mila lavoratori)
sulla base di accuse generiche, per esempio aver incitato i compagni ad
aderire allo sciopero. Assolta dalle accuse in agosto può riprendere il suo
lavoro nella fabbrica, ciò che non sarebbe mai potuto accadere senza che
fosse tenuta desta l'attenzione internazionale sul suo caso. Adidas è
costretta a prendere posizione e a scrivere al ministero del lavoro
indonesiano per invitarlo a far luce sul caso.

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From: <rifgenova@???>
To: "Forumgenova" <Forumgenova@???>
Sent: Tuesday, May 18, 2004 2:06 PM
Subject: [NuovoLaboratorio] GENOVA '04 e ADIDAS


DA REPUBBLICA


Adidas sponsor
Rzfondazione
all'attacco
ARIFONDAZIONE non piacciono
le tre strisce del marchio Adidas
affiancate al quadratino rosso
di GeNova 04, come si può vedere
nel grande manifesto a s -
so sulla cancellata del metrò in
piazza De Ferrari. Ma Adidas,
scrivono in una nota Simone
Leoncini e Carlotta Guarasco,
vinciale di RC, + tra le principali
delle segreterie regionale e proimputate
per violazione dei diritti
umani e sfruttamento. Chi
ha scelto di concedere il logo di
Genova capitale della cultura a
un soggetto economico di tale
profilo?)). Da tempo ci eravamo
accorti - sostengono gli esponenti
del Prc - che non vi era
l'intenzione di caratterizzare il
2004suitemideidirittiedehpace,
come chiedono da sempre i
movimenti e la società civile della
nostra città, ma non credevamo
che la vocazione mercantile
sa si conclude segnalando che
si spingesse a tal punto)). L'accu-
Genova era già stata funestata
dal crollo in Darsena e dal dramma
del lavoro nero; (cora constatiamo
che ha scelto di convolare
a nozze con chi su analoghi
drammi ha costruito immense
fortune)). Ma a palazzo Ducale,
sede degli uffici della 2004 srl, rigettano
pari parile accuse. ccAdidas
ha pagato.30 mila euro, utilizzati
per allestire un maxischermo
collocato nell'atrio del
Ducale, messo a punto da un'azienda
genovese - dice Enrico
Da Molo, amministratore delegato-
in cambio, può apporre il
logo sul cartellone a De Ferrari.
Non mi risulta però che 1' azienda
franco-tedesca, la maggiore
di articoli sportivi in Europa, sia
da accusare di sfruttamento: da
quanto ci risulta, e come riporta
anche il sito della società, che ha
come testimonial Muhammad
Ali, c'è un protocollo di intenti
cheimpegnalasocietàanonutilizzare
bambini nella produzione
e a seguire regole ben precise
di rispetto dei lavoratori)). E poi,
ribatte Da Molo, non è vero che
Genova 2004 non si occupa di
pace e solidarietà, temi ben presentiindecinediiniziative.
ccNon
dico che "pecunia non oleP -
conclude - ma non mi sento di
mettere Adidas sotto accusa, e
noi nemmeno)).
(d.al.)







DAL SECOLO


delle principali manifestazioni
in programma. ((La Adidas - rileva
in una nota Prc - è tra le
principali imputate per violazione
dei diritti umani e sfruttamentos.
((Vorremmo sapere
- chiedono Simone Leoncini
della segreteria regionale e
Carlotta Guarasco di quella
provinciale - chi ha scelto di
concedere il logo di Genova cato
economico di tale prohon.-
pitale della cultura a un so get
Secca la risposta dei vertici
di Genova 2004. aL'Adidas -
pubbliciti COmSTATA
Prc accusa Genova 2004
per lo sponsor Adidas
B otta e risposta tra Rifondazione
comunista e Genova
2004. Nel mirino del partito di
Fausto Bertinotti la sponsorizzazione
della Adidas, azienda
di abbigliamento sportivo che
in alcuni suoi manifesti pubblicitari
utilizza il logo di Genova
2004 Capitale Europea della
Cultura. Un accordo che vale
circa 30 mila euro, e che ha
permesso di installare uno
schermo all'interno di Palazzo
Ducale dove compare l'elenco
afferma Da Molo, amministratore
delegato - è uno sponsor
rispettabilissimo, come si evince
anche dal loro sito internet,
molto rispettosa della questione
etica al punto che un camp
i o n e d i s o l i d a r i e t à c o m e
Mohammed Alì ha accettato di
essere loro testimoniala. ((Non
ci vedo niente di male e di strano
in questa sponsorizzazione
- afferma Davide Viziano, presidente
di Genova 2004 - Adidas
finanzia un sistema di video
proiezioni sulla mostra e
sulla città. Non mi risulta che
questa azienda sia stata condannata
per reati commessi in
Italia o all'estero. A meno che
Rifondazione non voglia ergersi
a tribunale del popolo)).



dal MERCANTILE

È POLEMICA PER IL MARCHIO COMPARSO SU UNA PUBBLICITÀ
II 2004 sponsorizza lo sponsor
Nel mirino í'Adidas, sospettata di ricorrere a baby operai
Nuova polemica sul logo di Genova Capitale europea
della Cultura. Questa volta nel mirino, di Rifondazione
comunista, c'è il logo "Genova 04" apparso
su un manifesto dell'Adidas in piazza De Ferrari.
ch multinazionale in questione è da anni sotto
accusa per violazione dei diritti umani, sfruttamento
minorile e comportamenti antisindacali
lesivi della dignità dei lavoratori - denunciano Simone
Leoncini e Carlotta Guarascio, di RC - Chi ha
scelto di concedere il logo di Genova capitale della
cultura ad un soggetto economico con tale profilo?)).
Il presidente della società Genova 2004, Davide
Viiano, spiega che 1'Adidas ha fatto una sponsorizzazione
tecnica di 30 mila euro, usati per instaUare
nell'atrio del Ducale un videoproiettore che
trasmette immagini di Genova Capitale. ((1 diritti
di utilizzo del logo sono quelli previsti per le sponsorizzazioni
tecniche - aggiunge - A me non risulta
che 1'Adidas sia stata mai condannata, quindi respingo
le polemiche al mittente e ringrazio YAdidas
che, a differenza di Rifondazione comunista,
ha dato un contributo per il 2004)).

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