[Forumumbri] La pasticca dei bimbi buoni

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Autore: Claudio D'Arienzo
Data:  
Oggetto: [Forumumbri] La pasticca dei bimbi buoni

Dal 3 Ottobre scorso per decreto ministeriale il Ritalin, una potente
anfetamina a base di metilfenidato, è passato dalla tabella degli
stupefacenti a quella degli psicofarmaci.
Da quella data il farmaco, appartenente alla famiglia della morfina e della
cocaina, può venire usato per “curare” i bambini affetti dal così detto
“Disturbo da Deficit dell’attenzione con Iperattività” (ADHD o DDAI).
Nello stesso periodo in alcune scuole d’Italia è partito un progetto
chiamato “Prisma”, sponsorizzato da istituti privati, per individuare
bambini affetti da questa sindrome tramite questionari per gli insegnanti le
famiglie.
Le domande poste riguardano comportamenti molto comuni non solo nei bambini
realmente “disturbati” (la cui percentuale in Italia è estremamente bassa),
ma anche in bambini ribelli o un po’ “agitati”, come si trovano normalmente
nelle aule scolastiche. Ai genitori viene per esempio chiesto se il figlio
fa errori di negligenza, si dimena sulla sedia, se corre e si arrampica o
parla troppo, se si agita o ascolta poco.
Bastano poche risposte affermative ed il genitore viene invitato ad una
“visita più approfondita”, che potrà condurre alla prescrizione della
medicina.
L’impressione è che si voglia per forza porre sotto controllo farmacologico
tutti quei bambini che non stanno alle regole, sono ribelli e non si
conformano ai canoni sociali stabiliti.
Numerose ricerche hanno evidenziato come i bambini veramente iperattivi
(disturbo che non comporta nessun tipo di deficit cognitivo) riescono a
superare tale disturbo mediante psicoterapie ed interventi pedagogici
mirati, senza l’uso di alcun farmaco, tanto meno del Ritalin che servirebbe
soltanto a nascondere i sintomi senza intervenire a fondo sul problema.
La questione risulta ancora più allarmante alla luce della situazione degli
USA, dove il farmaco è in uso da molto tempo, e dove alcuni pediatri e
psichiatri hanno lanciato un vero e proprio allarme dopo aver riscontrato
nei bambini trattati con il Ritalin effetti collaterali talvolta devastanti:
alcuni di loro, ormai adulti, non riescono a condurre una normale vita
sociale, rimanendo dipendenti dalla sostanza.
Perfino la casa farmaceutica che produce il Ritalin, la multinazionale
Novartis, nella scheda tecnica specifica che: “un uso abusivo del farmaco
può indurre una marcata assuefazione e dipendenza psichica con vari gradi di
comportamento anormale […] si richiede un’attenta sorveglianza anche dopo la
sospensione del prodotto poiché si possono rilevare grave depressione e
iperattività cronica.”
Nonostante questo, però, la Novartis ha invaso il mercato americano facendo
pressioni su psichiatri e pediatri affinché prescrivessero il Ritalin a
quanti più bambini possibile, tanto che i piccoli americani “impasticcati”
sono ormai circa quattro milioni.
La stessa azienda ha caldeggiato le ricerche italiane ed è prossima al
lancio della novità, malgrado le proteste sollevate anche da noi da una
parte della comunità scientifica, ovviamente ignorate dal ministro Sirchia,
espressione di un Governo disposto anche a giocare con la pelle dei bambini
pur di far muovere ingenti quantità di denaro ed accontentare le potenti
multinazionali e gli istituti di ricerca privati.
E che faremo noi, genitori dell’era Ritalin? Diremo ai nostri figli di stare
molto attenti: di non esprimersi liberamente, di nascondere le emozioni, non
correre o saltare in pubblico, non agitare mani e piedi durante una lezione
di matematica, e stare sempre zitti. Solo così eviteranno visite
specialistiche dove li giudicherebbero “un po’ troppo agitati” e li
rincoglionirebbero con il Ritalin (laddove non avesse già provveduto la TV).
Magari alle Piagge il Ritalin verrà direttamente irrorato dagli aerei,
chissà!!
Che bella cosa vivere in un Paese dove tra un po’ si finirà in galera per
una canna, ma in compenso si possono tener buoni i bambini con una sostanza
che fino a due mesi fa era considerata una droga!