[movimenti.bicocca] mobilitazioni verdi milanesi: novità?

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著者: Tommaso Vitale
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題目: [movimenti.bicocca] mobilitazioni verdi milanesi: novità?
Sarebbe molto bello riuscire a dare un occhio dentro questa
mobilitazione, per capire chi c'è, come e con quale repertorio. Io non
ci sarò ancora lunedì, perché purtroppo torno mercoledì. Se le
mobilitazioni continuano e qualcuno ha voglia di pensare ad una
ricerchina, a me farebbe piacere parteciparvi...
tom

Inizio del messaggio inoltrato:

> Oggetto: Lunedì in marcia per gli alberi di Milano. Ritrovo alle 17 in
> Porta Ticinese. Arrivo alle 19 a Palazzo Marino
>
> I Verdi, i comitati di quartiere, le associazioni ambientaliste lunedì
> porteranno nelle strade la protesta contro i parcheggi
> Sfileranno con striscioni e cartelli per difendere platani e sofore
> destinati a sparire per lasciare spazio ai cantieri
> In marcia per salvare gli alberi
> Dal Ticinese a Palazzo Marino con lo slogan: "No ai tagli"
> I cittadini temono la sparizione di centinaia di piante
> Il Comune promette che saranno sostituite e moltiplicate
> ALESSIA GALLIONE
>  
>  
>
> da Repubblica - 29 aprile 2004
>
>
> Sta lì, in mezzo al traffico e alle auto, dall´inizio del ?900. Con il
> suo enorme fusto e le foglie che d´autunno si colorano di rosso
> acceso. Diventando quasi un simbolo del verde in città. Ed è da qui,
> dalla quercia più antica di Milano, dall´enorme pianta di piazza XXIV
> Maggio, che lunedì alle 17 partirà la marcia degli alberi. Per
> raggiungere Palazzo Marino e chiedere la convocazione di un consiglio
> comunale straordinario, per affrontare la questione del verde di
> quartiere.
> Una forma di protesta colorata ma decisa, organizzata dai Verdi, ma
> anche da una rete di comitati e da varie associazioni: da Ciclobby a
> Legambiente, dal Wwf ad ArciRagazzi, da Gaia a Camminamilano. Che, al
> grido goliardico di «Basta seghe», sfileranno con striscioni, cartelli
> e piante da trascinare con sé su carrelli. Per difendere platani,
> sofore e robinie che dovranno essere tagliate per lasciare spazio ai
> cantieri dei parcheggi sotterranei. In tutta la città. Da piazza
> Aspromonte - l´ultimo fronte di resistenza con un gruppo nato agli
> inizi di aprile per opporsi a 600 box interrati - a piazzale Libia,
> dove gli abitanti si oppongono al progetto da circa venti anni. Dal
> quartiere degli Olmi a piazza Novelli. Fazzoletti d´erba. Spesso solo
> qualche pianta sotto casa. Talmente importanti, però, da far nascere
> ovunque un comitato. Abitanti pronti a salire sulle piante da salvare
> o a mettersi di fronte alle ruspe, e che lo scorso 21 marzo avevano
> già organizzato una «festa degli alberi», legando attorno a ogni fusto
> minacciato un fiocco giallo.
> «Non si può pensare a questa città solo in funzione delle auto e delle
> esigenze degli automobilisti - dichiara il consigliere comunale dei
> Verdi, Maurizio Baruffi - Il Comune non considera le esigenze di
> anziani, bambini e di tutti coloro, per i quali l´albero o il
> giardinetto sotto casa rappresentano l´unico spazio verde o di
> refrigerio durante l´estate. Per questo chiediamo che i cantieri già
> partiti vengano bloccati». Un problema, quello degli alberi, arrivato
> anche in Regione, dove i Verdi hanno presentato una proposta di legge
> per impedire la costruzione di parcheggi in piazze dove siano presenti
> piante più vecchie di 3 anni.
> Quelle che, secondo i comitati, dovrebbero scomparire a centinaia per
> fare posto a silos e cemento. E che per il Comune, invece, saranno
> sostituite da altro verde: «Entro il 2007 partiranno 120 cantieri per
> costruire circa 10mila posti auto in più - spiega l´assessore al
> Traffico Giorgio Goggi - Un´esigenza di questa città, dove ci sono
> 66mila auto in divieto di sosta, parcheggiate in curva o sui
> marciapiedi. In tutto saranno tagliati 330 alberi: nemmeno tre per
> ogni cantiere. Al loro posto ne saranno piantati 1.400 - continua
> Goggi - . Tutti ad alto fusto, perché sotto il cemento ci saranno
> almeno due metri di terreno vergine. Alla fine toglieremo 25mila auto
> da strade e piazze. Bisognerebbe pensare di più al bene collettivo e
> non ai piccoli interessi di quartiere».

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