Autor: franco coppoli Data: Asunto: [Forumumbri] Eco-solidarietà? No, mero profitto
Comunicato stampa
Eco-solidarietà? No, mero profitto
Cassonetti dati alle fiamme, rifiuti indifferenziati in ogni dove, barricate popolari, strade paralizzate, aria irrespirabile. Sembra il resoconto una manifestazione no-global (i terroristi che reclamano diritti universali) ed invece è la realtà quotidiana di Napoli e del suo hinterland. Una realtà fatta di camorra e rifiuti, di interessi e di profitti, di attentato alle più elementari norme di igiene pubblica e di devastazione socio-ambientale.
Le immagini delle strade trasformate in discariche e dei cassonetti convertiti in inceneritori hanno riempito più volte i telegiornali nazionali, così come la rabbia dei residenti sostanzia le pagine dei quotidiani.
E emergenza rifiuti in Campania, unemergenza ciclica che ripropone puntualmente lenorme business che si crea dietro la risorsa rifiuti.
Unemergenza da risolvere immediatamente con il ricorso alla famigerata eco-solidarietà, secondo cui gli impianti (inceneritori e discariche) con capacità ricettiva si offrono (dietro lauto compenso) di ospitare i rifiuti che appestano laria campana.
LUmbria ed in particolare la provincia ternana, così come successo in passato, è lì in prima fila pronta ad accogliere con orgoglio solidale i rifiuti extra-regionali. Siamo alle solite, la questione rifiuti è e sarà a lungo una spada di Damocle sulla testa della verde Umbria.
Basta nascondersi dietro la verbosità astratta delleco-solidarietà è ora di gestire il territorio attraverso la raccolta differenziata spinta finalizzata al riciclaggio considerando i rifiuti non come risorsa economica bensì inquadrandoli come inevitabile problema di ambiente e di salute.
Solo così facendo e avviando al contempo unautonomia territoriale basata su ATO di piccoli dimensioni si riuscirà a trattare eco-sostenibilmente il problema rifiuti. Tutte le altre strade siano esse figlie di emergenze indotte o frutto degli interessi delle lobbies della termovalorizzazione determineranno inevitabilmente la devastazione ambientale e lincuranza verso la salute pubblica.
Così scrivevamo durante lultimo episodio di quel serial infinito chiamato: emergenza rifiuti in Campania. Per tutta risposta le istituzioni coinvolte ci hanno sempre bollato come agitatori inconsapevoli che non sapevano quello che dicevano visto che erano solo e soltanto (giuravano e spergiuravano, lor signori) 20.000 tonnellate di rifiuti quelle da ospitare. Oggi a questa barzelletta di copertura sembra non credere neanche la magistratura orvietana che ha ufficialmente aperto uninchiesta sullanomalo quantitativo di rifiuti (altro che 20.000 tonnellate) discaricati ad Orvieto direttamente dalla Campania in barba ad ogni legge nazionale e non che regolamenta la materia. Non eravamo veggenti ieri non cadiamo dalle nuvole oggi. La nostra è una cultura libertaria e non forcaiola, ma finalmente, ci viene da dire, qualche organo competente cerca di far luce su quellingente crogiolo di interessi rappresentato dai rifiuti nella Provincia di Terni. Fino ad oggi ci hanno fatto credere
che avremmo bruciato o incenerito i soli rifiuti della provincia, ma abbiamo sempre sostenuto (inascoltati se non derisi) che visto la capacità ricettiva di discariche ed inceneritori presenti nel nostro ATO (ambito territoriale ottimale) avremmo accolto a iosa rifiuti extra-provinciali. La realtà dei fatti (ahinoi) ci sta dando ragione. E ora che i responsabili dello scempio ambientale della conca ternana e della rupe orvietana paghino dazio, non per giustizialismo spicciolo ma per far si che lambiente in cui viviamo non sia più vittima degli interessi dei poteri forti ma figlio di una cultura ecocompatibile basata sulla raccolta differenziata spinta e sul riciclaggio, nemici numero uno (checchè ne dicano i politici locali) dellinquinamento da termovalorizzazione e discaricamento.
Comitato Umbro per lAmbiente -TerniInfotel 0744 421708
francoppoli
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