[Forumlucca] Gravissimo fatto di sangue - che c'entra la Coc…

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Auteur: Zanchetta Aldo
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Sujet: [Forumlucca] Gravissimo fatto di sangue - che c'entra la Coca-Cola?
INTERVISTA A EDGAR PAEZ -





Bogota,21 aprile 2004



Abbiamo realizzato una intervisita ad Edgar Paez, vicepresidente del
Sinaltrainal (sindacato nazionale lavoratori dellindustria alimentare)
riguardo il massacro della famiglia del cognato di Efrain Guerrero,
presidente del Sinaltrainal di Bucaramanga avvenuto il 20 aprile 2004.





Iniziamo dai fatti, cos'e' successo ieri?



Ieri in colombia per il Sinaltrainal e il movimento sindacale e' avvenuto un
fatto terribile: alle 7 di mattina e' stata violata la casa della famiglia
del presidente del Sinaltrainal di Bucaramanga, ieri si sono introdotti
nella casa, hanno mitragliato la famiglia uccidendo cosi la sposa, il
compagno che si chiamava Esterre Molina e successivamente nell'ospedale di
Bucaramanga e' morto il figlio maggiore che era stato colpito da un
proiettile alla testa.

Questo per noi e' gravissimo perche' siamo nel contesto di un conflitto
lavorativo molto difficile con la Coca Cola.

Abbiamo concluso da pochi giorni uno sciopero della fame con il proposito di
costringere la Coca Cola a discutere del problema della chiusura di alcuni
stabilimenti, evitare il licenziamento di 93 lavoratori, evitare la fine
della organizzazione sindacale Sinailtrainal e di conseguenza le convenzioni
collettive sui diritti alle quali siamo arrivati dopo tanti anni.

Questo fatto e' esecrabile e luttuoso per la organizzazione e ci pone alcuni
seri problemi.

C'e' una situazione molto evidente ed e' che adesso non si sta piu'
solamente annichilendo i lavoratori, i leaders sindacali e i dirigenti ed i
responsabili, ma si stanno commettendo crimini contro i familiari.

Abbiamo gia' opportunatamente denunciato l'intento di sequestro di una
figlia del compagno Javier Correa, il sequestro di una delle figlie del
compagno William Mendoza a Barrancabermeja e allo stesso modo abbiamo
denunciato il sequestro di lavoratori.

Questi casi son avvenuti in questi anni: e' il caso del figlio di Javier
Correa e il caso di William Mendoza che fu nel mese di novembre dell'anno
passato.

Questi fatti come vi ho detto sono esecrbili perche'generalmente, in
Colombia, nel movimento sindacale avvenivano attentati contro i compgni
sindacalizzati, quindi le misure di sicurezza si sono prese sempre nei
confronti di compagni, del sindacato. Il Ministero degli Interni, sotto
pressione dellla comunita' internazionale, aveva accettato di prendere
misure cautelari, di sicurezza, per i sindacalisti, pero' le famiglie sono
rimaste senza protezione.

Oggi questo fatto e' molto evidente, adesso la guerra portata avanti dal
terrorismo di stato non e' soltanto contro i compagni ma contro le famiglie.

Noi oggi rispetto a questo problema ci siamo riuniti con il Ministero degli
Interni, col Ministero di Protezione Sociale e con la Presidenza della
Republica, con la sezione per i diriti umani.

In questa riunione abbiamo parlato di una situazione reale, della serie di
asassinii che rimangono nella impunita', della serie di minacce di cui siamo
stati vittime. Approssimativamente negli ultimi 20 giorni,
contemporaneamente allo sciopero della fame e' iniziata tutta una serie di
minacce telefoniche, di pedinamenti, di persecuzioni contro i compagni e
inoltre una serie di minacce scritte da parte delle Autodifese Unite di
Colombia nel dipartimento di Valle del Cauca; li i paramilitari intimano al
sindacato che deve lasciare la regione in 90 giorni altrimenti saranno
dichiarati obiettivo militare.



Questa e' una minaccia a livello nazionale o regionale?



E' una minaccia fatta contro i compagni della regione, pero' nella regione
noi abbiamo circa 600 iscritti quindi per noi e' una offensiva contro tutta
l'organizazione sindacale; e' una offensiva che si da nel contesto del
conflitto con la Coca Cola e ugualmente c'e' un conflitto molto duro contro
la Nestle` e per questo abbiamo avuto molti compagni assassinati, molti
desaparecidos alcuni minacciati di morte come nel caso di Onofre Esquivel:
nel novembre dell'anno pssato persone sconosciute perquisirono la sua casa
facendosi passare per la fiscalia, ma quando se ne andarono risulto' che non
erano della fiscalia.

In questi giorni della settimana passata 2 veicoli hanno continuamente
pedinato il compagno, proprio mentre stavamo negoziando con la Nestle'
contestando proprio che si commettono crimini contro il Sinaltrainal.

Il governo ha preso alcune misure come fornire di giubbotti antiproiettile ,
cellulari, schemi di protezione, alcune radio, pero' per noi questa non e'
una soluzione per il problema di annichilimento delle organizzazioni
sindacali.

In Colombia sfortunatamente sono circa 3800 i dirigenti sindacali che sono
stati assassinati a partire dal 1986, crimini che si trovano nella totale
impunita' e lo Stato oggi non manifesta nessuna volonta' di chiarire questa
serie di assassinii.

Questa congiuntura con le famiglie esige attenzione. La settimana prossima
si realizzera' qui a Bogota' venerdi 29 e sabato 30 l'incontro nazionale
delle organizzazioni sociali e politiche e in questa sede queste
organizzazioni prenderanno una decisione contundente per fermare questa
ondata di morte che si sta scagliando contro il movimento ed i familiari di
noi che siamo nel movimento sindacale.



Torniamo al massacro. Che succede nel quartiere dove si e' verificata la
strage?



Li, il quartiere dove loro abitavano, e' un quartiere che gia' da molto
tempo e' occupato dai paramilitari, e' il quartiere "La Cumbre" di
Bucarmanga e li il paramilitarismo e' molto forte e questa famiglia rimaneva
li perche' non aveva un altro posto dove andare, li avevano la loro casa
dove hanno vissuto per tutta la vita.

Quindi e' molto evidente che sono stati i paramilitari, li la comuinita' li
conosce, circolano come in molte altre parti del paese alla luce del sole e
tutti li conoscono come paramilitari, minacciano la gente, cacciano la
gente, obbligano le gente a fare cose che la gente non vuole.

Per questo e' stato menzionato il paramilitarismo che ha attuato con questa
sevizia e con questo terrore tanto spavantoso perche' in un cervello, in una
testa normale non puo esserci il massacro cosi di una famiglia. C'erano il
papa', la mamma e tre figli, uno di 24 anni che e' morto, c'era un ragazzo
di 15 anni che e' riuscito a scappare correndo ed evitare la morte e una
bambina di 6 anni che anche e' stata mitragliata quindi questo non ha
nessuna spiegazione, inoltre era un compagno che non aveva problemi con
nessuno, che lavorava con un furgoncino di servizio pubblico.

La casa era spesso visitata dal compagno Efrain Guerrero, membro del
Sinaltrainal e crediamo che la spiegazione sia questa.



Come vedi questa situazione alla luce degli accordi che i paramilitari e il
governo stanno portando avanti?



Noi crediamo che non ci possa essere una negoziazione tra io e me. Abbiamo
sempre denunciato che il paramilitrismo fa parte della strategia dal
terrorismo di stato, che il parmilitarismo e' stato creato dallo stato
attraverso Leggi della Repubblica in un processo iniziato con le famose
Convivir, che furono le coperative di vigilanza privata che offrivano gruppi
armati per proteggere i potenti e gli industriali e che oggi funziona nello
stesso modo, sono gruppi paramilitari molto forti.

Cio che ci preoccupa di questo processo di reinserimento e' che i
paramilitari siano integrati nei battaglioni, che ritornino alla vita
pubblica; la nostra inquietudine e' che i crimini restino nella totale
impunita'.

Noi nella storia del Sinaltrainal abbiamo 20 compagni assassinati, piu' due
mogli di compagni assassinate arriviamo a 22 e con i tre di ieri sono 25
persone.

Quindi questi crimini, nel momento che si vanno a patteggiare questi accordi
fraudolenti, finiranno una volta per tutte impuniti perche' il perdono e l'
oblio sono in prima linea negli accordi.



Quali sono le prospettive di lotta del Sinaltrainal ora? E le prospettive di
lotta a livello internazionale?



Noi del Sinaltrainal stiamo portando avanti la campagna contro la Coca Cola.
Questa campagna ci ha permesso di rendere visibile la situazione del
movimento sindacale colombiano e quella del movimento sociale colombiano.
Siamo riusciti a rendere visibili le iniziative di resistenza che le
organizzazioni sociali e le comunita' portano avanti in Colombia.

Stiamo continuando a costruire questa proposta e attualmente ci troviamo
nella preparazione della "Carovana Internazionale per la Vita dei Lavoratori
Colombiani"

E' una carovana che vuole portare in Colombia delegati di vari paesi del
mondo con vari obbiettivi: il primo e' serrare i legami di fratellanza e di
solidarieta'tra il movimento sindacale internazionale e il movimento
sindacale colombiano;

Il secondo obiettivo debe essere che il movimento sindacalista
internazionale svolga un monitoraggio sulla realta' dei lavoratori
colombiani. I quasi 4000 crimini che sono stati commessi contro il movimento
fanno si che possiamo parlare di genocidio del movimento sindacale.

Il terzo obiettivo e' che svolga un monitoraggio dell'impatto del modello
neoliberale: privatizzazioni, costruzione di machilas, flessibilizzazione,
annulamento dei contratti lavorativi a beneficio dei contratti civili e
cooperativi.

Realmente far si che la comunita' internazionale conversi con le vittime.

Questo ci permette per prima cosa che il movimento sindacale si ossigeni un
poco, diventi piu' forte e possa ricostruirsi. In questo momento il
movimento sindacale e' in una situazione estremamente delicata, va verso un
annichilimento molto grave e inoltre necessitiamo che il movimento sindacale
internazioonale dichiari che c'e' una crisi umanitaria nel movimento
sindacale colombiano e che si comprometta inoltre a costruire iniziative di
resistenza affinche' il movimento sindacale posa continuare a vivere.
Abbiamo parlato di organizzare una specie di tribunale internazionale di
opinione su questo genocidio che si sta commettendo e inoltre siamo sulla
strada di realizzare una denuncia di fronte al tribunale penale
internazionale, innanzi alle corti internazionali, la commissione
interamericana sui diritti umani, andare di fronte a corti
extraterritoriali, ossia creare un grande movimento politico e giuridico che
ci permetta di fermare questo bagno di sangue che in Colombia sta avvenendo
con il movimento sindacale e di fermare la criminalizzazione del movimento
sindacale: attualmente ci sono circa 70 compagni sindacalisti in carcere
accusati di terrorismo e di ribellione quando il loro unico delitto, se cosi
si puo' chiamare, la loro unica attivita' e' difendere i diritti dei
lavoratori, i diritti della popolazione, i diritti di uomini e donne che
ogni giorno danno la loro vita in questo paese.





Tradotta da : comitato di solidarietà con i popoli del latino america CARLOS
FONSECA

Rete Boicottaggio Coca Cola



Info :



http:\\www.nococacola.info



email : no_cocacola_it@???