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       INCIDENTI: CONTROMANO IN TANGENZIALE E' OMICIDIO DOLOSO =
GIP CONDANNA A 16 ANNI AUTOMOBILISTA CHE UCCISE BIMBO DI 6 ANNI
 
      Roma, 23 apr. (Adnkronos) - Andare contromano, sulla
tangenziale, equivale a un omicidio doloso. A stabilirlo e' stato il
gip che ha emesso una sentenza di condanna a 16 anni per
l'automobilista che uccise il piccolo Nicolo', morto a 6 anni il 17
agosto 2003. A darne notizia e' la presidente dell'Associazione
italiana familiari vittime della strada, Giuseppa Cassaniti
Mastrojeni, che esprime ''grande riconoscenza e sentito apprezzamento
per la sentenza innovativa e coraggiosa, della quale sono stati
protagonisti due magistrati donne: il pm Gemma Gualdi e il gip Chiara
Nobili. Una sentenza che finalmente riconosce il 'dolo eventuale' nel
comportamento di grave trasgressione della norma, attribuendo
all'omicida una pena congrua: 16 anni''.
 
      La Cassaniti ricorda che ''e' dal 1998 che la nostra associazione 
combatte contro la superficialita' della giustizia nella
gestione del reato da incidente stradale, costantemente sbilanciata a
favore dell'imputato. In realta', non sono le leggi a imporre i
minimi edittali nell'irrogazione della pena, ne' a omologare la
gravita' della colpa in tutti i casi di incidente stradale. E'
piuttosto la giurisprudenza, che fino ad ora ha imposto la 'doppia
vittimizzazione', enfatizzando le condizioni premiali per i
colpevoli. Ora -sottolinea- e' tempo per il cambiamento: la giustizia
deve riacquistare dignita', esercitando con consapevolezza quel
potere discrezionale conferito dalla legge per valutare la gravita'
del reato, il comportamento del reo e irrogare una pena congrua''.
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E' OMICIDIO DOLOSO =<BR>GIP CONDANNA A 16 ANNI AUTOMOBILISTA CHE UCCISE BIMBO DI 
6 ANNI<BR> <BR>      Roma, 23 apr. (Adnkronos) - 
Andare contromano, sulla<BR>tangenziale, equivale a un omicidio doloso. A 
stabilirlo e' stato il<BR>gip che ha emesso una sentenza di condanna a 16 anni 
per<BR>l'automobilista che uccise il piccolo Nicolo', morto a 6 anni il 
17<BR>agosto 2003. A darne notizia e' la presidente 
dell'Associazione<BR>italiana familiari vittime della strada, Giuseppa 
Cassaniti<BR>Mastrojeni, che esprime ''grande riconoscenza e sentito 
apprezzamento<BR>per la sentenza innovativa e coraggiosa, della quale sono 
stati<BR>protagonisti due magistrati donne: il pm Gemma Gualdi e il gip 
Chiara<BR>Nobili. Una sentenza che finalmente riconosce il 'dolo eventuale' 
nel<BR>comportamento di grave trasgressione della norma, 
attribuendo<BR>all'omicida una pena congrua: 16 
anni''.<BR> <BR>      La Cassaniti ricorda che 
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giustizia nella<BR>gestione del reato da incidente stradale, costantemente 
sbilanciata a<BR>favore dell'imputato. In realta', non sono le leggi a imporre 
i<BR>minimi edittali nell'irrogazione della pena, ne' a omologare la<BR>gravita' 
della colpa in tutti i casi di incidente stradale. E'<BR>piuttosto la 
giurisprudenza, che fino ad ora ha imposto la 'doppia<BR>vittimizzazione', 
enfatizzando le condizioni premiali per i<BR>colpevoli. Ora -sottolinea- e' 
tempo per il cambiamento: la giustizia<BR>deve riacquistare dignita', 
esercitando con consapevolezza quel<BR>potere discrezionale conferito dalla 
legge per valutare la gravita'<BR>del reato, il comportamento del reo e irrogare 
una pena congrua''.</SPAN></FONT></FONT></FONT></SPAN></DIV></BODY></HTML>
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