In Italia, un operaio guadagna un terzo in meno che in Germania, un insegnante il 25% in meno del suo collega in Francia. Ma i prezzi in Italia sono allo stesso livello di quelli francesi, tedeschi o inglesi, anzi linflazione da noi cresce più che nel resto dEuropa (quasi il 3% contro una media del 2%).
Il fatto è che le retribuzioni vengono aumentate in rapporto allinflazione programmata dal governo che, nel solo 2003, è stata la metà di quella reale.
Un imbroglio contro i lavoratori e i pensionati!
Se si guarda dentro i dati degli aumenti di prezzi, si vede, inoltre che i consumi popolari(alimentazione, spese per la casa, vestiario) aumentano molto di più di quanto non dica la media dellinflazione.
Solo nellanno scorso, in termini di potere si acquisto, si sono persi circa 100 euro al mese (è come avere uno stipendio o limporto di una pensione e mezza in meno allanno).
La politica di moderazione salariale e le leggi che hanno liberalizzato il mercato del lavoro si sono rivelate una scelta fallimentare.
Per questo bisogna ripartire dai salari, facendoli diventare un volano per la ripresa economica, una variabile indipendente modellata sui bisogni sociali e non sulle esigenze di profitto delle imprese.
LAVORO E SALARIO:
LItalia fanalino di coda dell Europa
LUNEDI 26 APRILE 2004
ORE 18.00
HOTEL TIZIANO
LECCE
dibattito con
§ DONATO MARGARITO Assessore provinciale al Lavoro
§ DONATELLA DURANTI Responsabile regionale Lavoro
§ ALFONSO GIANNI deputato P.R.C.
Introduce: GIORGIO FRANCO Segretario Provinciale P.R.C.
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
VIALE DELLUNIVERSITA 85 - 73100 LECCE
TEL/FAX 0832.3604393
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