cari massoniciclici vi regalo alcune perle di un grande precursore.
vostro Martino
...la verità grande, aurea, incontestabile è che il ciclismo al nostro tempo
può dirsi semplicemente una necessità sociale. E' volgare, è cosa di tutti,
è patrimonio del popolo, e non vale quindi, per molti, la pena di scriverne
e di parlarne; ognuno sa o crede di sapere come sia fatta o come si adoperi
una bicicletta, e l'ottanta per cento dei ciclisti non conosce esattamente
come si smonti e si ripari una gomma e come si possa evitare sicuramente un
ruzzolone tagliando di sbieco una rotaia bagnata.
viaggi in comitiva e convegni-
il motto dei misantropi"poca brigata vita beata"non è stato creato per i
ciclisti. in questa classe la "camaraderie"è formidabile; è una specie di
massoneria universale trasportata in campo sportivo:se ad un ciclista capita
di litigare per istrada, state pur certi che si trovano subito dieci altri
ciclisti disposti-almeno- a dargli il minor torto possibile.
Il velocipedismo è passato a traverso un'epoca di persecuzione e di odio
tanto ingiustificato e irragionevole quanto profondo.oggi noi siamo già
abituati all'automobile, e può sembrarci strano chevent'anni sono delle
persone anche intelligenti abbiano maledetto l'innocua ed utile bicicletta
come un flagello sociale. queste persecuzioni, che talvolta giunsero a
deplorevoli eccessi, provocarono una vigorosa azione di concordia e di
solidarietà fra tutti coloro che non la pensavano come i cani da pagliaio e
che divinando la futura riabilitazione si erano concessi alla Santa
Bicicletta. iI ciclisti d'allora, considerati un po' come rivoluzionari
pericolosi e come sovvertitori della quiete pubblica, incominciarono a
riunirsi in comizio, con tanto di musica e di bandiere, in ogni parte
d'Italia- se non altro per misurare le proprie forze collettive e mostrare
ai reazionari che, benchè matti, erano in tanti.
a proposito di ...calzoni,daremo alcune ricette igieniche, ottime per
rassodare le carni ferite dallo"sfregamento della sella". oltre che le
lozioni tiepide locali con decotto di foglie di noce, seguite da
un'abbondante incipriatura di polvere di riso finissima, danno buonissimi
risultati anche le frizioni eseguite con: acqua di lavanda gr.30- acqua di
colonia gr.50- alcool di Fioravanti gr200- essenza di wiontergreen gr.10; od
anche con: acqua di colonia gr.20- acqua di violetta gr. 60- linimento di
Rosen gr.15- E ssenza di Pimpinella gr.0.50. Per tali frizioni adoperare le
mani, o del cotone idrofilo imbevuto del liquido medicato.
tratto da:"IL Ciclista" di Umberto Grioni, manuale Hoepli, 1910
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