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lista unitaria perch=E8 stai esitando?
L'ultimo mese ha portato cambiamenti radicali nella vicenda irachena: =
prima la vittoria elettorale in Spagna dei socialisti di Zapatero, che =
ha rotto il fronte della guerra preventiva e unilaterale; poi la =
drammatica escalation di violenze in Iraq, che per la prima volta dal =
1945 ha coinvolto il nostro Paese in azioni di guerra con vittime =
civili; infine la tragica spirale dei sequestri di cittadini =
occidentali, con la cattura di quattro italiani e l'assassinio di =
Fabrizio Quattrocchi, e poche ore fa l'annuncio del nuovo premier =
spagnolo che la Spagna anticiper=E0 ulteriormente i tempi del proprio =
ritiro.
A questo mutamento di scenario la politica italiana ha reagito a modo =
suo, facendo finta che tutto sia rimasto com'era. La maggioranza di =
centrodestra continua a ripetere che in Iraq gli "alleati" stanno =
costruendo la pace e la democrazia. Il centrosinistra continua a =
dividersi tra fautori di un ritiro immediato e incondizionato delle =
nostre truppe e chi, soprattutto la Lista unitaria, preferisce rimandare =
ogni valutazione definitiva (ritiro s=EC o ritiro no) alla mitica data =
del 30 giugno, coltivando ancora la speranza - anch'essa vagamente =
mitologica - che in poche settimane gli Usa si convincano a cedere =
all'Onu la gestione del cosiddetto dopoguerra iracheno.=20
Molte cose non comprendiamo di questo atteggiamento di suprema cautela. =
Quando gli eventi rendono tanto pi=F9 evidente, anche in termini =
meramente pragmatici, il fallimento della visione che ha portato =
all'invasione dell'Iraq, a quella scelta disgraziata che il =
centrosinistra italiano ha contrastato senza tentennamenti; quando si =
dimostra che la democrazia non si pu=F2 esportare e che la politica di =
Bush e Blair non fa che dare crescente alimento al terrorismo islamico, =
ci si aspetterebbe che quanti hanno militato fin dall'inizio dalla parte =
giusta (giusta secondo noi, per carit=E0...) rafforzino il proprio =
impegno per porre fine a questa avventura insensata. E invece nelle =
dichiarazioni anche pi=F9 recenti di Francesco Rutelli e di Piero =
Fassino si legge una sorta di pudore nel rivendicare con forza le =
proprie ragioni. Nel dire al nostro governo: "Vi avevamo avvertito che =
vi stavate cacciando in un tunnel, ora metteteci una pezza ritirando =
immediatamente le truppe e unitevi all'Europa che chiede, ormai quasi =
unitariamente, di voltare pagina rapidamente e radicalmente in Iraq". Di =
dire insomma le stesse cose che hanno ripetuto pi=F9 volte non degli =
estremisti, ma politici indiscutibilmente moderati come il presidente =
francese Chirac, il ministro degli esteri tedesco Fisher, il presidente =
della Commissione europea Romano Prodi.=20
Va respinto il ricatto di chi sostiene che ritirarsi oggi dall'Iraq =
equivarrebbe ad abbandonare il Paese a una terribile guerra civile: =E8 =
questa occupazione che rischia di "vietnamizzare" l'Iraq, e solo se i =
partner della coalizione anglo-americana decideranno di ritirarsi, Bush =
e Blair si vedranno costretti a scendere a patti con la comunit=E0 =
internazionale e potr=E0 aprirsi davvero per Baghdad un cammino di =
pacificazione e democratizzazione. Nemmeno =E8 questione, ci preme =
sottolinearlo, di pacifismo integrale, di no alla guerra senza se e =
senza ma: siamo convinti che la guerra sia sempre un male, ma anche che =
ci sono casi in cui ribellarsi con le armi contro un'oppressione o =
intervenire con le armi per fermare uno sterminio sia non solo legittimo =
ma profondamente "morale". Sono state morali la guerra e la Resistenza =
contro il nazifascismo, =E8 stato immorale non intervenire in Bosnia o =
in Ruanda. Il punto =E8 molto pi=F9 specifico: il no senza se e senza ma =
=E8 a questa guerra illegale e controproducente ai fini stessi della =
lotta al terrorismo, un no che il centrosinistra italiano ha urlato =
quando =E8 stata decisa e al quale oggi non pu=F2, non deve mettere la =
sordina.=20
Invece quelle due parole semplici e chiare, ritiro immediato, non =
vengono pronunciate. Difficile capire il perch=E9, ma qualche ipotesi si =
pu=F2 tentare. Certo il sequestro dei quattro "vigilantes" italiani, e =
poi la barbara uccisione di Quattrocchi, hanno suscitato grande =
impressione nell'opinione pubblica, suggerendo che questa sia l'ora =
della solidariet=E0 di tutti con i nostri connazionali prigionieri. =
Anche in questo caso, per=F2, sarebbe bene imparare dalla Spagna. Il =
giorno dopo l'attentato del 12 marzo, milioni di spagnoli di tutte le =
idee politiche si sono ritrovati uniti nelle piazze per manifestare il =
loro rifiuto del terrorismo assassino: ma l'unit=E0 nazionale si =E8 =
fermata qui, e le forze contrarie alla guerra non hanno fatto sconti al =
governo Aznar che aveva schierato il Paese a fianco di Bush. Lo stesso =
sarebbe bene che avvenisse in Italia. Legambiente ha aderito alla =
manifestazione del 18 marzo contro il terrorismo, e non siamo affatto =
pentiti di quella scelta, ma l'esigenza sacrosanta di una condanna =
unanime, e "prepolitica", della follia terrorista, nulla toglie alla =
necessit=E0 di battersi per una rapida uscita dell'Italia dal pantano =
iracheno, che oltretutto dopo la dissociazione spagnola renderebbe non =
pi=F9 camuffabile il carattere unilaterale e neoimperiale della guerra =
all'Iraq e perci=F2 avvicinerebbe la possibilit=E0 effettiva di un =
"ritorno" dell'Onu. Cos=EC per la vicenda dei quattro italiani =
sequestrati: tutta la solidariet=E0 umana verso il povero Quattrocchi, =
verso i suoi tre colleghi, verso le famiglie, doveroso ogni sforzo per =
riportare gli ostaggi a casa sani e salvi, ma trasformare questo dramma =
in un inno all'italianit=E0 coraggiosa o addirittura eroica =E8 di =
pessimo gusto ed =E8 un insulto alla verit=E0. Intanto si cominci a =
pretendere dal nostro governo un minimo atto di chiarezza e di decenza: =
dicano chiaro e tondo che chi si trova in Iraq non in quanto militare =
n=E9 perch=E9 impegnato in compiti umanitari, =E8 l=EC a proprio rischio =
e pericolo. L'Iraq =E8 un Paese in guerra, non ci si va in cerca di =
lavoro. In questi giorni commentatori anche molto autorevoli hanno =
tessuto le lodi della "bella morte" di Quattrocchi. Tra gli ultimi =
Gianni Riotta sul Corriere della Sera di sabato scorso, che ha =
epicizzato la fine di questo giovane uomo solitario e vero che muore =
invocando la patria, contraltare all'immagine abusata dell'italiano =
sentimentale e un po' vigliacco. Ma di cosa parla, Riotta? Personalmente =
proviamo rispetto e anche ammirazione per il coraggio, la spavalderia =
mostrati da Quattrocchi davanti ai suoi aguzzini. Per=F2 Fabrizio =
Quattrocchi non =E8 un eroe: come ha sintetizzato mirabilmente in =
un'intervista il vecchio Mario Monicelli, eroi sono coloro che =
sacrificano la vita per un ideale o per il prossimo.=20
Noi ci auguriamo che nelle prossime ore i leader della Lista unitaria le =
dicano le due parole "ritiro immediato". Che alla domanda su cosa =
intendano per "apertura di una fase nuova che veda l'Onu protagonista in =
Iraq", rispondano senza fumisterie che una presenza militare straniera =
in Iraq =E8 ammissibile solo se il comando, e la scelta dei Paesi da =
coinvolgere, diventano delle Nazioni Unite. Che cio=E8 si dimostrino =
riformisti nel senso migliore del termine: rigorosi nell'analisi, =
costruttivi nella proposta.=20
roberto della seta
francesco ferrante
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per porre fine a questa avventura insensata. E invece nelle =
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nel rivendicare con forza le proprie ragioni. Nel dire al nostro =
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avevamo avvertito che vi stavate cacciando in un tunnel, ora metteteci =
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ritirando immediatamente le truppe e unitevi all'Europa che chiede, =
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coalizione anglo-americana decideranno di ritirarsi, Bush e Blair si =
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costretti a scendere a patti con la comunit=E0 internazionale e potr=E0 =
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davvero per Baghdad un cammino di pacificazione e democratizzazione. =
Nemmeno =E8=20
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che ci sono casi in cui ribellarsi con le armi contro un'oppressione o=20
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ma=20
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povero Quattrocchi, verso i suoi tre colleghi, verso le famiglie, =
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