[Cm-milano] A proposito del parcheggio sotto la Darsena

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Autor: Eugenio Galli
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Assumpte: [Cm-milano] A proposito del parcheggio sotto la Darsena
Qualche giorno fa il Sindaco ha attivato un forum pubblico sul sito del
Comune di Milano per conoscere l'opinione dei cittadini in merito al
progetto del parcheggio sotto la Darsena di porta Ticinese. Io ho inviato
il messaggio che segue.

Cordiali saluti
Eugenio Galli

*****
Egr. sig. Sindaco,
nel raccogliere il Suo appello telematico, da un lato vorrei dirle: meglio
tardi che mai.
Dall'altro mi chiedo se sia possibile affrontare una discussione vera,
adeguata all'importanza dell'oggetto, con un forum virtuale su internet,
avendo in precedenza lasciato cadere nel vuoto tutte le richieste di
confronto pubblico sul tema del parcheggio sotto la Darsena che a più
riprese, e da molti mesi ormai, sono state avanzate al governo della
nostra città da cittadini, associazioni e comitati di zona e ambientalisti.
Il tutto, direi per giunta, in un quadro di informazioni talora
contraddittorie (penso ad esempio al numero definitivo dei posti auto
previsti, su cui ho sentito valori oscillanti anche di diverse centinaia
di unità) e spesso scarsamente accessibili anche agli addetti ai lavori.
Ma, poiché Lei ci chiede ora di esprimere un'opinione, ringraziandola di
questa opportunità, cercherò di stare al tema esponendo in sintesi il mio
pensiero.

Io sono CONTRARIO al parcheggio sotto la darsena di Porta Ticinese così
come è stato prospettato. E sono contrario per ragioni di metodo e di
merito.

Il metodo, innanzitutto.
Non è possibile avviare un'opera di tale impatto prescindendo dalla
realizzazione di un piano paesistico preventivo (che la normativa vigente
prevede oltretutto come obbligatorio!) relativo all'area architettonica,
storica, ambientale, culturale e funzionale di una zona, quella dei
Navigli, intrinsecamente legata alla storia della città. Né è pensabile
che tale piano paesistico particolareggiato -che dovrebbe definire a
priori, in quel complesso funzionale, cosa sia soggetto a vincolo di
invariabilità e cosa invece possa non esserlo- debba assolvere solo a una
funzione formale di ratifica successiva di eventuali interventi già
decisi, in modo insondabile, quasi si trattasse di una qualsiasi area
edificatoria.
L'emergenza traffico, per gestire la quale Lei è stato investito di poteri
straordinari dal Governo, non è un moloch al quale tutto debba essere
sacrificato, ogni logica piegata. E non lo è neppure il degrado in cui
oggettivamente versa, da alcuni decenni, quella zona della nostra
bistrattata città.
Ma vogliamo seriamente credere che non ci sia alcun altro modo per un
recupero dell'area e una sua adeguata valorizzazione, non solo economica
(!), se non realizzando -con intervento dirigista e al di fuori di un
reale confronto con la città- una simile opera, della cui necessità
NESSUNO ha ancora dato plausibile dimostrazione (né quanto all'esigenza di
realizzarla, né quanto alla specifica localizzazione scelta)?
Ciò, a meno di dover maliziosamente supporre, ma sono sicuro che non sia
così perché mi offenderebbe il solo pensiero, che si sia lasciato avanzare
il degrado esistente proprio per favorire -nella logica secondo cui
"piuttosto che niente, è meglio piuttosto"- scelte progettuali che
altrimenti sarebbero state ancor più discusse e discutibili. La necessità
di un simile progetto non può meramente farsi scudo del degrado esistente.

Nel merito, poi, il costruendo parcheggio costituirebbe un ulteriore
fattore di incremento del traffico in un'area già notevolmente
compromessa; quindi, anziché rispondere all'emergenza traffico esistente
distogliendo i maggiori flussi dal centro della città se ne favorisce una
ancor maggiore penetrazione (includendo anche pullman e imbarcazioni da
diporto…).
Tale parcheggio, inoltre, per la sua stessa posizione, non si inserisce e
non permette di offrire un reale servizio di corrispondenza e interscambio
con altri mezzi di trasporto pubblico, che è poi un altro modo per
aggravare i problemi del traffico.
Il parcheggio risponde quindi, direi esclusivamente, alla vocazione di
"divertimentificio" che la zona assume nelle ore notturne, e non serve ad
alleggerire il carico di traffico in quelle diurne (anche volendo omettere
la facile previsione, fondata su un consolidato malvezzo milanese, che di
giorno il parcheggio non venga riempito preferendosi la sosta abusiva e
parassitaria in superficie, raramente sanzionata dalla polizia municipale
-vedasi la zona in corrispondenza del parcheggio sotterraneo di via Vittor
Pisani alla Stazione Centrale-, rispetto al parcheggio in autosilo e al
relativo pagamento del biglietto).

Signor Sindaco, proprio perché la Darsena, insieme ai Navigli milanesi,
non è un mero specchio d'acqua urbano, un "laghetto del centro" come
riporta la presentazione sul sito del Comune, bensì è un patrimonio
identitario dell'intera città, di cui Lei si professa orgoglioso
amministratore, La prego di voler attentamente riconsiderare quanto sin
qui avete deciso su questo monumento idraulico nazionale ed europeo e
riflettere con lungimiranza, nell'interesse della città e in condivisione
con essa, a quale Milano vogliamo immaginare di far appartenere il futuro
nostro e delle generazioni a venire.
Da questa città viene sempre più spesso voglia di fuggire, per molti
motivi: se possibile, non aggiungiamone di ulteriori.
Grazie.
Eugenio Galli