[Forumlucca] Per un consumo critico e consapevole. Nessun pr…

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Szerző: Circolo Iskra (Viareggio)
Dátum:  
Tárgy: [Forumlucca] Per un consumo critico e consapevole. Nessun proibizionismo. Nessuna dipendenza. Ven. 16.04.2004 - Viareggio - CRO Darsene
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Venerdì 16 aprile ore 21
VIAREGGIO
Circolo Ricreativo Operaio (C.R.O.) Darsene
Via Coppino

Assemblea pubblica
Per un consumo critico e consapevole.
Nessun proibizionismo, nessuna dipendenza.

Info: Circolo Iskra, Via IV novembre 51 Viareggio (LU) 55049
EMAIL: circoloiskra@???
WEB: http://circoloiskra.freeweb.supereva.it

Saranno presenti medici e operatori di
Progetto Comunità Aperta di Pietrasanta, ACAT Massa, SERT di Viareggio e
Massa.
Durante la serata verrà proiettato un filmato (30') tratto da "L'erba
proibita".

***

PER UN CONSUMO CRITICO E CONSAPEVOLE
NESSUN PROIBIZIONISMO, NESSUNA DIPENDENZA

“Questo provvedimento modifica profondamente la disciplina attualmente in
vigore sull’uso di stupefacenti e sostanze psicotrope, nonché sulla cura e
riabilitazione degli stati di tossicodipendenza. La novità più rilevante è
la caduta della differenza tra droghe “leggere” e droghe pesanti” (dal
comunicato del Consiglio dei Ministri)

Il 5 marzo scorso, il Consiglio dei Ministri ha approvato il Disegno di
Legge Fini sulle droghe.
Questo provvedimento, che modifica la normativa vigente (la legge 309/90
modificata dal referendum abrogativo del 18-19 aprile 1993), rappresenta nei
fatti il pagamento di una delle cambiali elettorali che il centro destra (in
particolare AN) ha sottoscritto con varie comunità “amiche” che ora vanno
all’incasso. Non a caso proprio in una di queste comunità-carcere (San
Patrignano) la Moratti ha presentato la sua contro-riforma della scuola ai
ministri europei.
Questa legge produrrà una ulteriore militarizzazione del territorio e una
ulteriore spinta repressiva (anche se la valenza del decreto appare più di
carattere politico-propagandistico che di carattere fattivamente
proibitivo); soprattutto, questa legge rappresenta un tentativo di
militarizzazione culturale, un altro modo per imporre costumi e
comportamenti pre-stabiliti.
La prima cosa inaccettabile di questa legge è l’annullamento sostanziale
della discriminazione tra “droghe” leggere e droghe pesanti poiché si tratta
di sostanze diverse sia per gli effetti medici che per i riflessi sociali e
perché non esiste alcuna correlazione automatica tra il consumo di una
sostanza “leggera” e il passaggio al consumo di una sostanza “pesante”.
La nuova legge Fini prevede che la semplice detenzione di sostanze
psico-attive al di sopra del limite consentito venga considerata un crimine
e sia punibile, nella migliore delle ipotesi, da 1 a 6 anni di carcere se il
reato è considerato di “lieve” entità.
La cancellazione della libertà di scelta nella cura (che diventa obbligata)
e il meccanismo perverso delle “pene alternative” ci svelano la portata di
questo provvedimento. Si innesca un circolo vizioso che spinge, in maniera
di fatto obbligata, dal carcere alle comunità, che tendono a trasformarsi
sempre più in vere e proprie articolazioni territoriali del carcere. Musica
per le orecchie (e soldi per le casse) di quelle stesse comunità che hanno
basato il loro metodo “terapeutico” sulla coercizione fisica e psicologica.
Bisognerà ri-aprire una riflessione non solo sui metodi di certe comunità e
su quanto riescano in realtà a “recuperare”, ma soprattutto su come
costruiscano “cittadini modello” da spingere nelle braccia di cooperative di
reinserimento dedite allo sfruttamento di forza-lavoro docile, malleabile e
piena di “sensi” di colpa.
Questo disegno di legge è doppiamente pericoloso perché insieme ad altri
provvedimenti (come quello sulla procreazione medicalmente assistita)
intende suggerire un modello di relazioni conforme agli interessi delle
classi dominanti, un modello che isola e reprime ogni espressione di
insubordinazione o di “disallineamento” sociale e culturale.
Per ottenere questo risultato lo Stato mette in campo i suoi gli strumenti
di coercizione e di riallineamento culturale e ideologico.
Le comunità terapeutiche assumono un ruolo analogo a quello delle carceri,
dei manicomi, dei centri di detenzione per immigrati. O si è allineati al
“produci, consuma, crepa” oppure si diventa soggetti da sequestrare e
“rieducare”.
Naturalmente, non si tratta di fare l’apologia dello “sballo”.
L’eroina, ad esempio, è stata usata come formidabile “arma di distruzione di
massa” per disarticolare movimenti di lotta in varie parti del mondo (solo
per fare un esempio, negli USA la CIA sottoscrisse un accordo con la mafia
per distribuire a prezzi bassissimi l’eroina nei ghetti neri che erano il
luogo di azione del Black Panther Party e questo, insieme alla feroce
repressione poliziesca, fu uno degli elementi che concorsero alla sconfitta
di quel movimento.
Per questa ed altre ragioni riteniamo che si debba mantenere ben fermo il
confine tra “droga” leggera e droga pesante e ragionare piuttosto sul tema
di un consumo critico e consapevole.
Ognuno deve essere informato sugli effetti medici, sociali ed umani che una
dipendenza provoca.
Senza nessun falso moralismo o atteggiamenti da “santa” inquisizione. Si
tratta di informare e di informarci, avviando una riflessione sul tema ampio
della “dipendenza” che è assai più complesso di quanto si possa supporre.
Per questo vogliamo aprire una riflessione su quei consumi non solo
socialmente e culturalmente accettati, ma addirittura sostenuti e
propagandati dallo Stato stesso, come quello dell’alcool. Oppure, pensiamo
all’uso massiccio di psicofarmaci (si calcola che il 32% degli italiani ne
faccia abitualmente uso con un incremento del 60% negli ultimi 4 anni) e in
particolare all’uso di psicofarmaci che viene imposto ai bambini (a partire
dal prossimo reintegro in commercio del Ritarin).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che nel mondo, entro il
2020, il 50% dei ragazzi sarà diagnosticato come mentalmente disturbato e
“trattato” di conseguenza. E’ questo il modello culturale accettabile ? E’
questa la società che vogliamo ?
Grazie alle politiche proibizioniste l’imperialismo (principalmente
statunitense) ha mantenuto grossi profitti illeciti in tutto il mondo.
Anche attraverso il controllo del narco-traffico l’imperialismo tiene sotto
il suo tallone di ferro intere zone del mondo (nel Sud-Est asiatico, in
America Latina, in Medio Oriente, in Asia Centrale) perché con i proventi
del narco-traffico vengono finanziate direzioni politiche reazionarie e
corrotte, ma anche guerriglie fasciste e squadroni della morte che cercano
di impedire la lotta dei popoli per la propria liberazione (vedi Contras in
Nicaragua o AUC in Colombia, solo per fare due esempi).
La guerra scatenata contro l’Afghanistan nel 2001 subito dopo l’11settembre
doveva – ufficialmente - servire anche a stroncare la coltivazione di oppio.
A due anni di distanza non solo quella produzione non è stata scalfita, ma è
decisamente in crescita: 8% in più di aree destinate alla coltivazione del
papavero da oppio nel 2003 (da 74.000 ettari nel 2002 a 80.000), 28 province
dedite alla coltivazione del papavero da oppio (rispetto alle 18 del 1999),
6% in più di produzione di oppio rispetto al 2002 (3.600 metri cubici,
quantità mai raggiunta prima). Il falso smantellamento post-aggressione è
servito i realtà ad alzare i prezzi del prodotto proveniente dal mercato
afghano (che arrivò a costare 700 dollari al kg nel 2001 rispetto ai 30
dollari del 2000).
Intorno al narco-traffico internazionale prosperano gli affari illeciti
della CIA e della mafia. Altro che micro-criminalità !
Ed è per queste ed altre ragioni che sosteniamo la legalizzazione di ogni
elemento psico-attivo (del resto, tv, playstation e calcio lo sono già…).
Ciò garantirebbe non solo un maggiore controllo della qualità delle sostanze
con evidenti benefici per il “dipendente”, ma servirebbe anche per spezzare
il legame dipendenza-impatto sociale, poiché l’illegalità del mercato
conduce inevitabilmente a comportamenti “illegali” soprattutto in situazioni
socio-economiche di un certo tipo. Sicuramente non eliminerebbe il commercio
clandestino, ma sicuramente ne ridurrebbe enormemente le dimensioni.
Un consumo critico e consapevole legalizzato sarebbe la migliore garanzia
della dignità per chi decide di percorrere una certa strada.
Consapevoli, per quanto ci riguarda, che l’antiproibizionismo non
rappresenta in sé nessuna liberazione politica e materiale, e che questo
obbiettivo sarà raggiungibile solo costruendo una società di liberi ed
eguali, in cui ognuno possa curarsi, istruirsi, sviluppare la propria
creatività.

Per discutere di tutto questo, a fianco anche di medici ed operatori, l’
appuntamento è a Viareggio il 16 aprile al CRO darsene, in via Coppino, alle
ore 21.00.

Per informazioni:
CIRCOLO ISKRA
Via IV novembre 51, Viareggio
WEB: http://circoloiskra.freeweb.supereva.it
EMAIL: circoloiskra@???
Il Circolo è aperto il sabato dalle 17 alle 19

Il Circolo vuole costituire un punto di aggregazione e un luogo di
discussione aperta sulle tematiche politiche, sociali, sindacali, sia di
carattere generale sia legate al territorio. Nel Circolo sono in esposizione
libri, riviste, materiali provenienti da centri sociali, organizzazioni
politiche, organizzazioni sindacali. Attualmente il circolo ospita la sede
del Laboratorio Marxista, la sede del Coordinamento Provinciale di Lucca
dello Slai Cobas, la redazione versiliese di Primomaggio (Foglio di
collegamento tra lavoratori, precari, disoccupati della zona
apuo-versiliese), la sede versiliese del CSPAL (Comitato di Solidarietà con
i Popoli dell’America Latina)

Per non ricevere più comunicazioni inviare una email a
circoloiskra@??? con oggetto "rimuovi"


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l&#8217;antiproibizionismo non rappresenta in s=E9<SPAN =
style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp;=20
</SPAN>nessuna liberazione politica e materiale, e che questo obbiettivo =
sar=E0=20
raggiungibile solo costruendo una societ=E0 di liberi ed eguali, in cui =
ognuno=20
possa curarsi, istruirsi, sviluppare la propria creativit=E0.</SPAN></P>
<P align=3Dleft class=3DStandard style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><SPAN=20
style=3D"mso-bidi-font-size: 10.5pt">Per discutere di tutto questo, a =
fianco anche=20
di medici ed operatori, l&#8217;appuntamento =E8 a <B>Viareggio il 16 =
aprile al CRO=20
darsene, in via Coppino, alle ore 21.00</B>.</SPAN><SPAN=20
style=3D"mso-bidi-font-size: 10.5pt">&nbsp;</SPAN></P>
<P align=3Dcenter class=3DStandard style=3D"TEXT-ALIGN: =
center"><EM><SPAN=20
style=3D"mso-bidi-font-size: 11.0pt">Per=20
informazioni:<BR></SPAN></EM><STRONG><FONT size=3D5><SPAN=20
style=3D"mso-bidi-font-size: 20.0pt">CIRCOLO=20
ISKRA<BR></SPAN></FONT><SPAN></STRONG><STRONG>Via IV novembre 51,=20
Viareggio<BR>WEB: </STRONG><STRONG><A=20
href=3D"http://circoloiskra.freeweb.supereva.it">http://circoloiskra.free=
web.supereva.it<BR></STRONG></A><SPAN=20
class=3D937583112-12042004><STRONG>EMAIL: <A=20
href=3D"mailto:circoloiskra@libero.it">circoloiskra@???</A>=20
</STRONG></SPAN></SPAN><I><SPAN style=3D"mso-bidi-font-size: =
11.0pt"><BR>Il=20
Circolo =E8 aperto il sabato dalle 17 alle 19<?xml:namespace prefix =3D =
o ns =3D=20
"urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p></o:p></SPAN></I></P>
<P align=3Dcenter class=3DStandard style=3D"TEXT-ALIGN: center"><I><SPAN =

style=3D"mso-bidi-font-size: 11.0pt">Il Circolo vuole costituire un =
punto di=20
aggregazione e un luogo di discussione aperta sulle tematiche politiche, =

sociali, sindacali, sia di carattere generale sia legate al territorio. =
Nel=20
Circolo sono in esposizione libri, riviste, materiali provenienti da =
centri=20
sociali, organizzazioni politiche, organizzazioni sindacali. Attualmente =
il=20
circolo ospita la sede del <STRONG>Laboratorio Marxista</STRONG>, la =
sede del=20
Coordinamento Provinciale di Lucca dello <STRONG>Slai Cobas</STRONG>, la =

redazione versiliese di <STRONG>Primomaggio </STRONG>(Foglio di =
collegamento tra=20
lavoratori, precari, disoccupati della zona apuo-versiliese), la sede =
versiliese=20
del <STRONG>CSPAL </STRONG>(Comitato di Solidariet=E0 con i Popoli =
dell&#8217;America=20
Latina)</SPAN></I></P><I><SPAN style=3D"mso-bidi-font-size: 11.0pt">
<P align=3Dcenter class=3DStandard style=3D"TEXT-ALIGN: center"><SPAN=20
style=3D"mso-bidi-font-size: 11.0pt"><EM>Per non ricevere pi=F9 =
comunicazioni=20
inviare una email a </EM><A=20
href=3D"mailto:circoloiskra@libero.it"><EM>circoloiskra@???</EM></A=
><EM> con=20

oggetto "rimuovi"</EM></SPAN></SPAN></I></P></BODY></HTML>

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