[NuovoLaboratorio] appello Dal Lago contro cpt a genova

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Autor: forumgenova@inventati.org
Datum:  
Betreff: [NuovoLaboratorio] appello Dal Lago contro cpt a genova

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>comunicare adesioni a vesima@???
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>Ci sono decisioni politiche o misure istituzionali che, pur essendo a tutti gli effetti legali, non possono essere considerate né giuste né legittime. Questo è il caso dei Centri di permanenza temporanea , strutture di detenzione per stranieri sospetti o privi di permesso di soggiorno istituite nel 1998 dalla legge Turco-Napolitano e confermate dalla recente legge Bossi-Fini. La differenza tra le due leggi è che il periodo massimo di detenzione è passato da un mese a due mesi.
>    I Cpt sono soggetti al'autorità del Ministero degli interni e sottratti di fatto alla giurisdizione ordinaria. In linea di principio, la legge consente il ricorso contro la detenzione, ma in grandissima parte i ricorsi sono inefficaci, perché, alla fine della detenzione, gli stranieri sono già stati espulsi e nell'impossibilità di far valere il loro diritto. Inoltre, il periodo di "permanenza" è ben superiore ai due mesi. Infatti, si deve aggiungere il tempo in  cui gli stranieri, per esempio quelli approdati sulle coste siciliane e pugliesi, sono trattenuti presso centri di emergenza  allestiti nelle zone di sbarco, questure e altre strutture di sicurezza.
>    Per periodi che possono giungere a tre mesi e oltre, gli stranieri - per il solo fatto di essere tali, e quindi senza essere responsabili di particolari reati - sono trattenuti in spazi recintati e segreti. Ciò ha dà luogo ad abusi, violenze e proteste spesso sedate con estrema brutalità. Nnel 1998 alcuni stranieri sono morti nei Cpt siciliani. Recentemente, è stato rivelato che in altri centri si somministravano sedativi e psicofarmaci per domare gli internati.
>    Ma chi sono solitamente gli "ospiti" dei centri? In maggioranza, stranieri privi di permesso di soggiorno, non solo nuovi o "clandestini", ma anche lavoratori che hanno visto scadere o non rinnovare il proprio permesso, per qualsiasi motivo (licenziamento, atto amministrativo, denuncia, ecc.) E poi donne rastrellate per le strade, minori privi di dimora, persone che sone incappate in controlli o posti di blocco. Unico "giudice" della loro sorte è l'autorità di pubblica sicurezza.
>    I Cpt sono dunque, per definizione, spazi in cui il diritto è sospeso, veri e propri strappi della legalità democratica. Inoltre, sono ponti verso un destino sconosciuto, verso il rimpatrio in paesi in cui i diritti umani sono violati o negoziati in cambio di qualche milione di euro. Paesi come la Tunisia, il Marocco o la Libia accettano normalmente denaro per riprendersi i propri o altri clandestini. Ma nessuno sa che fine fanno. Come nessuno sa che fine abbiano fatto le donne nigeriane rastrellate, internate e poi espulse dal 2001 in poi grazie alla solerzia del questore di Genova.

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>I Cpt non risolvono alcun problema di sicurezza. Sono invece luoghi di arbitrio, violenza e sofferenza. Chiunque abbia a cuore i diritti umani e la giustizia deve opporsi alla loro istituzione. Accettando che un Cpt sia costruito sul proprio territorio, la città di Genova rinuncerebbe alla sua tradizione democratica di apertura e tolleranza. Non possiamo permettere che, dopo gli arbitri del 2001, dopo la scuola Diaz e i fatti di Bolzaneto, la dignità umana sia ancora violata nella nostra città. Diciamo NO al Cpt di Genova.
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>Alessandro Dal Lago(sociologo)


prime adesioni:

,Bruno Pastorino(prc genova),Vittorio Agnoletto(forum sociale italiano),Sandro Mezzadra(Tavolo Migranti Social Forum),Agostino Petrillo(politecnico di Milano),Serigne m'backe Sylla (Associazione Citta' Aperta),Arianna Fiore(univ. di Genova),Stefano Padovano (univ. padova),Antongiulio Mannoni(membro del direttivo regionale ligure della CGIL),Carlo Cartocci(resp immigrazione nazionale del Prc),Franco Fuselli(commissione internazionale Prc genova),Ali Diaeldine Yousif(educatore coop. Saba),Matteo Jade (Centro sociale Zapata),Emovon Osaretin(heartbeat movement Nigeria),Roberto Demontis(Associazione Macaja),Gianfranco Pangrazio(presidente cirolo ARCI 'Leonardi')


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