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http://italy.indymedia.org/news/2004/04/519802.php
NASSIRIYA, UN PROBLEMA
UNAC Unione Nazionale Arma Carabinieri
Tuesday April 06, 2004 at 11:53 PM
LE NOTIZIE CHE CI ARRIVANO DALL'IRAQ, EVIDENZIANO LE NOSTRE PREOCCUPAZIONI PER I COLLEGHI IN GUERRA, CHE PAGANO IL PREZZO DI UN GOVERNO ASSERVITO AGLI AMERICANI E NON AGLI iTALIANI. COSCIENZA E LOGICA, FAREBBERO IMMEDIATAMENTE RITIRARE I NOSTRI UOMINI DALLA GUERRA, PERCHE' DI GUERRA SI TRATTA, E NESSUNO PUO' NASCONDERLO. INVECE IL BALLETTO DELLE RESPONSABILITA' E LA POLITICA DELL'INTERVENTISMO RITORNATA IN ITALIA CON LA DESTRA AL POTERE, FANNO Sì CHE PRESTO, VIOLANDO LA NOSTRA COSTITUZIONE, CI APPRESTIAMO A PIANGERE ALTRI MORTI IN GUERRA. VIVA L'IPOCRISIA, VIVA LA FALSITA', VIVA IL DOPPIOGIOCHISMO DEL GOVERNO ITALIANO. RITIRIAMOCI SUBITO DALL'IRAQ, SIAMO UNA FORZA D'OCCUPAZIONE E NON DI PACE, COSI' Ci VEDONO GLI IRAQENI. IL GOVERNO SARA RESPONSABILE DEI PROSSIMI MORTI.
LE ULTIME NOTIZIE: BAGHDAD - Dal nord al sud infuria la battaglia in Iraq, fra sostenitori del leader sciita Moqtada Sadr, inseguito da un mandato d'arresto, e le forze della coalizione che perdono altri sette soldati americani, mentre 12 italiani sono rimasti feriti. Decine e decine i morti e i feriti iracheni nelle ultime 48 ore di violenze, secondo alcune fonti locali in due giorni vi sarebbero stati 105 morti e 500 feriti da parte irachena. Il leader sciita, Moqtada Sadr, giovane e con poco carisma ma sufficiente da attrarre una popolazione povera e disillusa, e' rientrato oggi da Kufa a Najaf (160 chilometri a sud di Baghdad) e si attende una sua dichiarazione nel pomeriggio. Mentre da Washington, il presidente americano George W. Bush ha dichiarato che i piani americani per l'Iraq non saranno mutati in seguito allo scontro con Sadr. Quattro americani sono morti in un'operazione nella notte a El Anbar e altri tre fra ieri e oggi in un quartiere sciita di Baghdad. Il dire
ttore
dell'Ufficio di polizia a Shula ha messo in guardia contro nuove violenze se gli americani tentassero di arrestare Sadr. ''I religiosi sono sacri per noi - ha detto all'Ansa il colonnello Rahim Zeboon - non abbiamo dubbi che gli americani possano arrestarlo, ma con conseguenze imprevedibili''. SCONTRI A NASSIRIYA, FERITI 12 ITALIANI Contingente italiano sotto tiro a Nassiriya. Negli scontri a fuoco alle prime ore dell'alba con i seguaci di Moqtada Sadr, sono rimasti lievemente feriti 12 bersaglieri: tre hanno riportato ferite di striscio superficiali alle gambe ed altri nove contusioni. Ora sono ricoverati all' ospedale da campo italiano all' aeroporto di Tallil. Tra gli iracheni ci sarebbero invece una quindicina di vittime, secondo quanto riferito da fonti della Cpa (l' Autorita' provvisoria della coalizione) di Nassiriya. Per ripristinare condizioni di sicurezza nella citta', compromesse dalle violente manifestazioni dei giorni scorsi, i militari dell' Italian joint task
force
sono intervenuti in forze all' alba. In particolare, si puntava alla rimozione degli sbarramenti sui ponti cittadini che uniscono le due rive del fiume Eufrate, allo scopo di riprenderne il controllo e di garantire il ritorno della normalita' assicurando, contemporaneamente, la viabilita' e l' afflusso dei rifornimenti alla popolazione civile ed alle organizzazioni umanitarie che operano nell' area. Ma nel corso dell' operazione gruppi di facinorosi hanno aperto il fuoco contro le pattuglie italiane (alcune centinaia di militari), provocando il ferimento lieve di 12 bersaglieri della task force 'Eleven' composta da militari dell' 11/o Reggimento bersaglieri, del Reggimento Savoia Cavalleria e da Forze Speciali di Esercito e Marina. I militari hanno risposto al fuoco e al termine degli scontri hanno ripreso il controllo dei ponti principali. I feriti sono in buone condizioni ed hanno gia' provveduto, personalmente, ad avvertire i familiari.
*****
data: 17.02.2004
autore: UNAC
comunicato:
COMUNICATO STAMPA U.N.A.C. Unione Nazionale Arma carabinieri 17.02.2004 MILITARI ITALIANI IN IRAQ . E CAOS. Continua incessante la richiesta daiuto e di informazioni giunta presso la call center nazionale dellU.N.A.C. ( Unione Nazionale Arma Carabinieri) che a messo a disposizione 10 linee telefoniche sempre attive, per ogni necessità, da parte dei Militari e Carabinieri Italiani di stanza a Nassiriya in Iraq. Lultima in ordine di tempo, la costituzione di un comitato pdei familiari delle vittime di nassiriya per capire quali e quante responsabilità vi siano sulla morte dei nostri colleghi. Da un atto di servizio che evidenzia come sono tanti i militari che in Iraq si rifugiano in riposo medico perché insicuri nel proprio lavoro giornaliero, viste anche le tantissime notizie di scontri armati che quotidianamente si verificano in quel Paese, ed il timore di essere nuovamente colpiti si evince la realte situazione di caos icvi esistente. Anche perché la polemica Italiana,
sulla
scarsa sicurezza dei Ns. uomini in Iraq, è rimbalzata sino a loro. Alta è fra i militari la voglia di tornare a casa, al più presto, frenata dai rispettivi Comandanti che a loro volta sembrano adoperarsi in tal senso seguendo, anche a mala voglia, la volontà dei Governanti Italiani. La visita lampo del Vice Premier Gianfranco Fini, in Iraq, non è servita affatto a smorzare le polemiche tra i militari ed i Carabinieri ivi presenti, cui persistono situazioni conflittuali e di intollerabilità reciproca, che in tale ambito non può che essere pericolosa per il rischio costante di nuovi attentati. I Carabinieri altresì evidenziano come il loro addestramento ricevuto in Italia, sia altamente insufficiente a fronteggiare tale tipo di situazione di guerriglia urbana venutasi a creare in Iraq, dove non si sentono affatto in missione umanitaria di pace, ma inseriti in un conflitto bellico. La soglia di stress tra i Militari Italiani in Iraq è allo stremo, aggravato dal pericolo di
contaminazione da uranio Radioattivo residuo di bombardamenti americani. Il tutto và in antitesi con la tesi del volontariato da parte dei rimanenti in Iraq, che invece sembrano essere costretti a rimanerci. LUNAC, constatata la precarietà della situazione esistente ambito contingente Italiano in Iraq, ribadisce ancora una volta che sarebbe necessario esaminare il RIENTRO IMMEDIATO DELLE NOSTRE TRUPPE DALLIRAQ, prima che Vi siano ALTRI MORTI DI GIOVANI SOLDATI INNOCENTI. Il Segretario Generale Nazionale UNAC M.llo CC. ® Antonio SAVINO Direttore de LA RIVISTA DELLARMA [
http://www.unionecarabinieri.it/comunicati_detail.asp?id_cs=8] (Indirizzo web:
http://www.unionecarabiieri.it)
*****
data: 18.03.2004
autore: UNAC
comunicato:
COMUNICATO STAMPA U.N.A.C. UNIONE NAZIONALE ARMA CARABINIERI 18.03.2004 - UNA MANIFESTAZIONE, QUELLA DEL 18 MARZO, COLMA DI IRRESPONSABILITA ED IPOCRISIA.----------------------------------- - Chi ha mandato a Morte i Carabinieri, ingannandoli, travisando la realtà e sapendo che in Iraq li mandavano in Guerra; - Chi ha violato la Costituzione della Repubblica Italiana, entrando in un conflitto bellico di proposito non certo per fini Nazionali; Noi Carabinieri abbiamo votato fedeltà alla Costituzione Italiana e Non anche a quella Irakena, pilotata dagli Americani; - Chi ha approfittato della buona fede di poveri Carabinieri che abbagliati da false azioni umanitarie ed eroiche e non di meno da agevolazioni economiche, che in Patria vengono negate, hanno accettato di andare in Guerra perenne esponendosi, oltre che agli attentati terroristici, alle polveri dellUranio Impoverito pur presente anche in Iraq dopo i bombardamenti Americani; - Chi continua a raggirare il Popolo Italia
no con
rassicurazioni ipocrite circa la situazione della sicurezza nazionale contro gli attacchi terroristici, sapendo che stà facendo il gioco delle tre carte ovvero spostando uomini e mezzi, sempre gli stessi, alloccorrenza, su obiettivi ritenuti sensibili,al momento e lasciandone sguarniti nel contempo altri; - Chi ha operato in termini di Sicurezza, tagliano fondi al Comparto in generale, eludendo le stesse promesse spiattellate in Campagna Elettorale e raggirando il Popolo Italiano, e tutti gli Operatori di Polizia; - Chi continua a lucrare in ogni senso sulla pelle dei Carabinieri: NON PUO SFILARE IN PIAZZA PER PROPAGANDA ELETTORALE CONTRO IL TERRORISMO, CHE DI FATTO, ANDANDO IN GUERRA, HA ALIMENTATO E STIMOLATO, ESSENDO CORRESPONSABILI DELLA MORTE DEI NOSTRI CADUTI. I Carabinieri dellUNAC, da tutta Italia rimangono INDIGNATI da tale comportamento ipocrita, e seppur invitati NON parteciperanno a tale manifestazione, interverremo invece in delegazione Dirigenziale, da t
utta
Italia, in Roma, a Piazza Montecitorio per protesta a partire dalle ore 09,30 di Venerdì 19.03.2004, per esternare la nostra rabbia e la nostra amarezza e per Consegnare un Libro Bianco, sulla reale Situazione della Sicurezza in Italia ed allestero, volutamente nascosta al Popolo Italiano. Siamo solidali con tutti gli uomini di coscienza, ed insieme a questi continuiamo a CHIEDERE IL RITIRO IMMEDIATO DEL NOSTRO CONTINGENTE IN IRAQ, ivi mandato da UNA CLASSE DIRIGENTE MILITARE INCOMPETENTE ED OPPORTUNISTA, e tanto, prima che siamo costretti tutti a piangere altri MORTI ed assistere allennesima farsa ipocrita di lacrime di coccodrillo di chi riteniamo invece corresponsabili, della Morte dei Nostri Colleghi a Nassiryia e della Insicurezza in cui pericolosamente versa tutto il Popolo Italiano a causa di tali scelte politiche scellerate. UNAC Il Presidente Nazionale M.llo CC. ® Antonio SAVINO Tel 080.5238277- 339.8430532
http://www.unionecarabinieri.it/news_detail.asp?id_nw=35
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http://italy.indymedia.org/news/2004/04/519802.php<BR><BR><BR>NASSIRIYA, UN PROBLEMA<BR>UNAC Unione Nazionale Arma Carabinieri<BR>Tuesday April 06, 2004 at 11:53 PM<BR><BR>LE NOTIZIE CHE CI ARRIVANO DALL'IRAQ, EVIDENZIANO LE NOSTRE PREOCCUPAZIONI PER I COLLEGHI IN GUERRA, CHE PAGANO IL PREZZO DI UN GOVERNO ASSERVITO AGLI AMERICANI E NON AGLI iTALIANI. COSCIENZA E LOGICA, FAREBBERO IMMEDIATAMENTE RITIRARE I NOSTRI UOMINI DALLA GUERRA, PERCHE' DI GUERRA SI TRATTA, E NESSUNO PUO' NASCONDERLO. INVECE IL BALLETTO DELLE RESPONSABILITA' E LA POLITICA DELL'INTERVENTISMO RITORNATA IN ITALIA CON LA DESTRA AL POTERE, FANNO Sì CHE PRESTO, VIOLANDO LA NOSTRA COSTITUZIONE, CI APPRESTIAMO A PIANGERE ALTRI MORTI IN GUERRA. VIVA L'IPOCRISIA, VIVA LA FALSITA', VIVA IL DOPPIOGIOCHISMO DEL GOVERNO ITALIANO. RITIRIAMOCI SUBITO DALL'IRAQ, SIAMO UNA FORZA D'OCCUPAZIONE E NON DI
PACE,
COSI' Ci VEDONO GLI IRAQENI. IL GOVERNO SARA RESPONSABILE DEI PROSSIMI MORTI. <BR><BR>LE ULTIME NOTIZIE: BAGHDAD - Dal nord al sud infuria la battaglia in Iraq, fra sostenitori del leader sciita Moqtada Sadr, inseguito da un mandato d'arresto, e le forze della coalizione che perdono altri sette soldati americani, mentre 12 italiani sono rimasti feriti. Decine e decine i morti e i feriti iracheni nelle ultime 48 ore di violenze, secondo alcune fonti locali in due giorni vi sarebbero stati 105 morti e 500 feriti da parte irachena. Il leader sciita, Moqtada Sadr, giovane e con poco carisma ma sufficiente da attrarre una popolazione povera e disillusa, e' rientrato oggi da Kufa a Najaf (160 chilometri a sud di Baghdad) e si attende una sua dichiarazione nel pomeriggio. Mentre da Washington, il presidente americano George W. Bush ha dichiarato che i piani americani per l'Iraq non saranno mutati in seguito allo scontro con Sadr. Quattro americani sono morti in un'operazione nella
notte a
El Anbar e altri tre fra ieri e oggi in un quartiere sciita di Baghdad. Il direttore dell'Ufficio di polizia a Shula ha messo in guardia contro nuove violenze se gli americani tentassero di arrestare Sadr. ''I religiosi sono sacri per noi - ha detto all'Ansa il colonnello Rahim Zeboon - non abbiamo dubbi che gli americani possano arrestarlo, ma con conseguenze imprevedibili''. SCONTRI A NASSIRIYA, FERITI 12 ITALIANI Contingente italiano sotto tiro a Nassiriya. Negli scontri a fuoco alle prime ore dell'alba con i seguaci di Moqtada Sadr, sono rimasti lievemente feriti 12 bersaglieri: tre hanno riportato ferite di striscio superficiali alle gambe ed altri nove contusioni. Ora sono ricoverati all' ospedale da campo italiano all' aeroporto di Tallil. Tra gli iracheni ci sarebbero invece una quindicina di vittime, secondo quanto riferito da fonti della Cpa (l' Autorita' provvisoria della coalizione) di Nassiriya. Per ripristinare condizioni di sicurezza nella citta', compromesse
dalle
violente manifestazioni dei giorni scorsi, i militari dell' Italian joint task force sono intervenuti in forze all' alba. In particolare, si puntava alla rimozione degli sbarramenti sui ponti cittadini che uniscono le due rive del fiume Eufrate, allo scopo di riprenderne il controllo e di garantire il ritorno della normalita' assicurando, contemporaneamente, la viabilita' e l' afflusso dei rifornimenti alla popolazione civile ed alle organizzazioni umanitarie che operano nell' area. Ma nel corso dell' operazione gruppi di facinorosi hanno aperto il fuoco contro le pattuglie italiane (alcune centinaia di militari), provocando il ferimento lieve di 12 bersaglieri della task force 'Eleven' composta da militari dell' 11/o Reggimento bersaglieri, del Reggimento Savoia Cavalleria e da Forze Speciali di Esercito e Marina. I militari hanno risposto al fuoco e al termine degli scontri hanno ripreso il controllo dei ponti principali. I feriti sono in buone condizioni ed hanno gia' pro
vveduto,
personalmente, ad avvertire i familiari. <BR>***** <BR>data: 17.02.2004 <BR>autore: UNAC <BR>comunicato: <BR>COMUNICATO STAMPA U.N.A.C. Unione Nazionale Arma carabinieri 17.02.2004 MILITARI ITALIANI IN IRAQ . E CAOS. Continua incessante la richiesta daiuto e di informazioni giunta presso la call center nazionale dellU.N.A.C. ( Unione Nazionale Arma Carabinieri) che a messo a disposizione 10 linee telefoniche sempre attive, per ogni necessità, da parte dei Militari e Carabinieri Italiani di stanza a Nassiriya in Iraq. Lultima in ordine di tempo, la costituzione di un comitato pdei familiari delle vittime di nassiriya per capire quali e quante responsabilità vi siano sulla morte dei nostri colleghi. Da un atto di servizio che evidenzia come sono tanti i militari che in Iraq si rifugiano in riposo medico perché insicuri nel proprio lavoro giornaliero, viste anche le tantissime notizie di scontri armati che quotidianamente si verificano in quel Paese, ed il timore di esser
e
nuovamente colpiti si evince la realte situazione di caos icvi esistente. Anche perché la polemica Italiana, sulla scarsa sicurezza dei Ns. uomini in Iraq, è rimbalzata sino a loro. Alta è fra i militari la voglia di tornare a casa, al più presto, frenata dai rispettivi Comandanti che a loro volta sembrano adoperarsi in tal senso seguendo, anche a mala voglia, la volontà dei Governanti Italiani. La visita lampo del Vice Premier Gianfranco Fini, in Iraq, non è servita affatto a smorzare le polemiche tra i militari ed i Carabinieri ivi presenti, cui persistono situazioni conflittuali e di intollerabilità reciproca, che in tale ambito non può che essere pericolosa per il rischio costante di nuovi attentati. I Carabinieri altresì evidenziano come il loro addestramento ricevuto in Italia, sia altamente insufficiente a fronteggiare tale tipo di situazione di guerriglia urbana venutasi a creare in Iraq, dove non si sentono affatto in missione umanitaria di pace, ma inseriti in un
conflitto bellico. La soglia di stress tra i Militari Italiani in Iraq è allo stremo, aggravato dal pericolo di contaminazione da uranio Radioattivo residuo di bombardamenti americani. Il tutto và in antitesi con la tesi del volontariato da parte dei rimanenti in Iraq, che invece sembrano essere costretti a rimanerci. LUNAC, constatata la precarietà della situazione esistente ambito contingente Italiano in Iraq, ribadisce ancora una volta che sarebbe necessario esaminare il RIENTRO IMMEDIATO DELLE NOSTRE TRUPPE DALLIRAQ, prima che Vi siano ALTRI MORTI DI GIOVANI SOLDATI INNOCENTI. Il Segretario Generale Nazionale UNAC M.llo CC. ® Antonio SAVINO Direttore de LA RIVISTA DELLARMA [
http://www.unionecarabinieri.it/comunicati_detail.asp?id_cs=8] (Indirizzo web:
http://www.unionecarabiieri.it) <BR>***** <BR>data: 18.03.2004 <BR>autore: UNAC <BR>comunicato: <BR>COMUNICATO STAMPA U.N.A.C. UNIONE NAZIONALE ARMA CARABINIERI 18.03.2004 - UNA MANIFESTAZIONE, QUELLA DEL 18 MARZ
O, COLMA
DI IRRESPONSABILITA ED IPOCRISIA.----------------------------------- - Chi ha mandato a Morte i Carabinieri, ingannandoli, travisando la realtà e sapendo che in Iraq li mandavano in Guerra; - Chi ha violato la Costituzione della Repubblica Italiana, entrando in un conflitto bellico di proposito non certo per fini Nazionali; Noi Carabinieri abbiamo votato fedeltà alla Costituzione Italiana e Non anche a quella Irakena, pilotata dagli Americani; - Chi ha approfittato della buona fede di poveri Carabinieri che abbagliati da false azioni umanitarie ed eroiche e non di meno da agevolazioni economiche, che in Patria vengono negate, hanno accettato di andare in Guerra perenne esponendosi, oltre che agli attentati terroristici, alle polveri dellUranio Impoverito pur presente anche in Iraq dopo i bombardamenti Americani; - Chi continua a raggirare il Popolo Italiano con rassicurazioni ipocrite circa la situazione della sicurezza nazionale contro gli attacchi terroristici, sapendo c
he stà
facendo il gioco delle tre carte ovvero spostando uomini e mezzi, sempre gli stessi, alloccorrenza, su obiettivi ritenuti sensibili,al momento e lasciandone sguarniti nel contempo altri; - Chi ha operato in termini di Sicurezza, tagliano fondi al Comparto in generale, eludendo le stesse promesse spiattellate in Campagna Elettorale e raggirando il Popolo Italiano, e tutti gli Operatori di Polizia; - Chi continua a lucrare in ogni senso sulla pelle dei Carabinieri: NON PUO SFILARE IN PIAZZA PER PROPAGANDA ELETTORALE CONTRO IL TERRORISMO, CHE DI FATTO, ANDANDO IN GUERRA, HA ALIMENTATO E STIMOLATO, ESSENDO CORRESPONSABILI DELLA MORTE DEI NOSTRI CADUTI. I Carabinieri dellUNAC, da tutta Italia rimangono INDIGNATI da tale comportamento ipocrita, e seppur invitati NON parteciperanno a tale manifestazione, interverremo invece in delegazione Dirigenziale, da tutta Italia, in Roma, a Piazza Montecitorio per protesta a partire dalle ore 09,30 di Venerdì 19.03.2004, per esternare
la
nostra rabbia e la nostra amarezza e per Consegnare un Libro Bianco, sulla reale Situazione della Sicurezza in Italia ed allestero, volutamente nascosta al Popolo Italiano. Siamo solidali con tutti gli uomini di coscienza, ed insieme a questi continuiamo a CHIEDERE IL RITIRO IMMEDIATO DEL NOSTRO CONTINGENTE IN IRAQ, ivi mandato da UNA CLASSE DIRIGENTE MILITARE INCOMPETENTE ED OPPORTUNISTA, e tanto, prima che siamo costretti tutti a piangere altri MORTI ed assistere allennesima farsa ipocrita di lacrime di coccodrillo di chi riteniamo invece corresponsabili, della Morte dei Nostri Colleghi a Nassiryia e della Insicurezza in cui pericolosamente versa tutto il Popolo Italiano a causa di tali scelte politiche scellerate. UNAC Il Presidente Nazionale M.llo CC. ® Antonio SAVINO Tel 080.5238277- 339.8430532 <BR><BR><BR>
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