Sabato ci sarà la manifestazione dei centri sociali che fanno riferimento
all'area anarchica e libertaria.
Pur essendo io un libertario non ne condivido le modalità e non sono
entusiasta dalla china politica autoreferenziale e isolazionista presa dai
libertari in questa fase politica.
Non condivido il modo "duro e puro" di totale contrapposizione con le
"leggi" e le "convenzioni" della politica - "alta" o "bassa" che sia.
Domani sarò comunque in piazza.
In gioco non c'è solo l'agibilità politica di una piccola area politica con
un grosso debito di identità - e purtroppo - non molta credibilità e
radicamento.
Gli interessi in gioco sono altri.
Questa manifestazione mi suona come una ennesima metafora.
L'antagonismo non è un patrimonio di una ristretta area ma è - con diversità
interessanti - un patrimonio che ormai accomuna un vasto insieme che si
estende dai cattolici ai marxisti ai libertari e a molto estese aree di
semplici e onesti democratici.
Per quello che posso capire io domani sarà un piccolo esempio di
partecipazione democratica.
Sarò in piazza a guardare e a partecipare.
Mi sono veramente rotto le scatole di tutti gli equilibrismi politici e
meta-politici dei nostri politicanti di professione.
Domani sarò in piazza a vivere la cronaca della mia epoca.