[RSF] l'ispettore generale di gogol

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Aihe: [RSF] l'ispettore generale di gogol
> http://www.centocelle.info/lispettoregenerale.htm
>
> Teatro della Forma
>
> venerdi 2 aprile  ore 21    sabato        4 aprile  ore 18

>
> via della primavera 317
> prenota al n.0697612703 o 3385465301
>
>
> Associazione onlus "Musicabile"
>
> La Compagnia "Vuoti di memoria" presenta
>
> l''ispettore generale
>
> di Gogol
>
> con Cristian Mirante Fabio Plocco Mario Carino
>
> Carlo Gentiloni Angela Neri Valentina Ramuscello Piera Pellegrino
> Delia Pesaresi
>
> Rita Camporeale Irene Passalacqua Tullio Manna Giorgio Paroletti
> Elisabetta Capodagli Sandra Rambaldi Marussia Neri Emiliano Tatafiore
> Patrizia Passaro
>
> costumi di Marussia Neri scene di Capodagli & Rambaldi
>
> luci e suoni di Massimo Triola
>
> regia di Tullio Manna
>
>
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>
> ovvero la commedia dell'inconsapevole leggerezza.
>
> Russia, 1816.
>
> In una anonima cittadina di provincia giunge un giovane
>
> funzionario da Pietroburgo; alloggia alla locanda e, da due settimane, non
> paga il conto. Su intuizione di una coppia di proprietarie terriere, il
> consiglio dei notabili della città lo considera l'ispettore generale
> governativo di cui parla una lettera appena giunta al sindaco.
>
> Naturalmente, in un contesto sociale in cui corruzione, ingiustizia e
> prepotenze rappresentano la regola, ognuno dei notabili sente tutto il
> peso di questo "giudizio divino"; per questo ci si prepara ad accogliere l
> 'eminente personaggio in modo da alleggerirne, quanto meno, l'umore e la
> rettitudine, magari appesantendone le tasche, peraltro cronicamente vuote.
>
> Il resto viene da sé.
>
> Le battute fluiscono con tale naturalezza e mancanza di consequenzialità
> che sembrano anticipare certe dialettiche tipiche del teatro dell'assurdo,
> ben al di là da venire nella Russia di metà ottocento.
>
> Eppure il saltare - apparente - di palo in frasca, la sostanziale
> incomunicabilità tra situazioni giacenti su piani psicologici differenti,
> l'effetto comico ottenuto alle spalle di personaggi stupiti e
> inconsapevoli, sono tutti elementi di una tecnica narrativa straordinaria,
> sorprendente, mai sotto tono. Se quel che si voleva rappresentare erano
> le clamorose magagne della realtà provinciale della Russia zarista ai
> tempi del Congresso di Vienna, questo testo risulta addirittura
> sovrabbondante, anche troppo esplicito, una autentica denuncia. Se invece
> si voleva indagare con ironia e "leggerezza" su alcuni aspetti della
> natura umana, sulla nostra capacità di attribuire una bella forma anche
> alle situazioni prive di ogni sostanza, di creare con la sola inventiva,
> accompagnata dalla dabbenaggine, autorità e potenze spesso inesistenti,
> allora l'analisi è solo un punto di partenza, uno spunto che meriterebbe
> di essere quanto meno approfondito.
>
> La stessa concezione dell'Autorità, come concessione divina che passa per
> delega dall'eminenza politica del paese all'ultimo dei poliziotti di
> regime,
>
> ne esce indubbiamente ridimensionata, succube di incarnazioni poco
> dignitose e al limite del ridicolo, forte con i deboli e debole con i
> forti;
>
> piace ricordare, in proposito, come Lenin, in una delle sue ultime
> lettere, attribuisse a Stalin proprio il carattere del poliziotto dell'
> Ispettore Generale, tronfio dell'autorità delegata e prono ad ogni
> servilismo nei confronti del delegante; non intendendo, certamente, farne
> un complimento.
>
> Si diceva del piglio straordinariamente moderno dell'opera, della sua
> affinità con tanto teatro del novecento; l'avvicinamento stilistico regge,
> a patto, però, di rispettare i relativi percorsi narrativi: se pregio del
> teatro contemporaneo è riuscire a rappresentare vicende tanto surreali da
> riuscire vere, il teatro di Gogol porta in scena fatti smaccatamente veri
> da apparire surreali: i percorsi sono inversi, ma l'effetto
> scenico-narrativo avvicina molto i due generi. Il sindaco, il giudice del
> tribunale, l'ispettrice scolastica e le alte "autorità" del luogo si
> mostrano esattamente per quello che sono; non necessitano di alcuna
> caricatura perché sono, di per sé ed in piena naturalezza, perfette
> caricature reali delle personalità che rappresentano.
>
> Forte di questa intuizione, geniale e moderna, Gogol esprime la
> raccomandazione che i personaggi siano del tutto seri nel loro pensare
>
> ed agire, evitando qualsivoglia forma di eccesso. La comicità, se verrà
> fuori, nascerà dalle situazioni e dai personaggi per quelli che sono,
> dalla vicenda che si snoda, in presa diretta, sotto lo sguardo dello
> spettatore.
>
> Così questo teatro, questo modo delizioso di creare il Teatro,
>
> con l'iniziale maiuscola, non riesce a rimanere recintato, ieri come oggi,
>
> nel placido ovile della mera divagazione, dell'intrattenimento guitto
>
> e fine a se stesso tipico di tanta parte delle espressioni "artistiche"
>
> del nostro umile tempo; la sua genialità si esprime con maestria
>
> superando agilmente il tempo e lo spazio. Al punto da poter serenamente
> affermare che tanta parte della povertà morale e del servilismo
>
> della Russia di allora si apprezza, per così dire,
>
> in ampie "rappresentazioni" protagoniste dell'età contemporanea;
>
> così che la tracotanza, l'ignoranza, il servilismo di quei tempi,
> seppur vestiti di nuova eleganza e moderna efficienza, si stagliano sull'
> orizzonte, non proprio limpido, della nostra vita quotidiana.
>
>
>
>
>
> con
>
> Cristian Mirante
>
> Fabio Plocco
>
> Mario Carino
>
> Carlo Gentiloni
>
> Angela Neri
> Valentina Ramuscello
>
> Piera Pellegrino
>
> Delia Pesaresi
>
> Rita Camporeale
>
> Irene Passalacqua
>
> Tullio Manna
>
> Giorgio Paroletti
>
> Elisabetta Capodagli
>
> Sandra Rambaldi
>
> Marussia Neri
>
> Emiliano Tatafiore
>
> Patrizia Passaro
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>
>
> costumi di Marussia Neri
>
> scene di Capodagli & Rambaldi
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> luci e suoni di Massimo Triola
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>
> regia di
>
> Tullio Manna
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