>From: "Giancarlo Canuto" <giancanuto@???>
>To: <Undisclosed-Recipient:;>
>Subject: IL CASO BRINDISI
>Date: Fri, 26 Mar 2004 10:33:36 +0100
>
>IL CASO BRINDISI:
>UN GRIDO D'ALLARME CHE SPERO RACCOGLIATE E DIFFONDIATE
> La rottura del tavolo provinciale del centrosinistra per la
indicazione delle candidature, provocata dall'ostinazione dei gruppi
dirigenti di DS, Margherita (a cui si è aggiunta all'ultimissima ora, e
clamorosamente, Italia dei Valori), è giunta alla vigilia dell'ennesimo
ciclone giudiziario che getta ombre inquietanti anche sulla conduzione delle
trattative.
> Vi allego l'ultima nota di Michele Di Schiena, magistrato in
pensione, sui fatti in questione. Allego anche il comunicato in cui i 4
componenti della società civile abbandonavano, lo scorso 19 marzo, la
Commissione che indicava l'avv. Vincenzo Guadalupi candidato di Ds,
Margherita, IdV e un gruppo locale denominato Impegno Sociale. Uscirono
insieme a noi, anche lo SDI, i Verdi e i Comunisti Italiani. Già prima
avevano abbandonato il PRC, i Repubblicani Europei e l'Udeur.
> L'ostinazione, per chiamarla con un eufemismo, è confermata dal dato
che mentre su un'altra candidatura indicata dallo SDI (l'avv. Silvestre, uno
scrupoloso professionista non certo vicino alla nostra ispirazione
politico-culturale) convergevamo quasi tutti tranne l'I.d.V. per recuperare
il consenso di questi ultimi (!!!???) si è perso il consenso di 4 esponenti
della società civile, di 3 partiti e - fatto più clamoroso - si è procurata
la rottura dell'unità condizione richiesta come indispensabile dal senatore
Gaglione per accettare la candidatura alla Presidenza della provincia: come
mai tutto questo? C'è qualche persona di buon senso, qualche dirigente
dipartito del centrosinistra, che riesce a spiegarcelo? O a cosa bisogna
ricorrere per spiegarsi trame così occulte?
> Vi prego di leggere e, se condividete l'allarme lanciato, diffondete
questa e.mail per informare sul "caso Brindisi" ovunque! Con la
speranza di far conoscere - a quanta più gente possibile - ciò che si sta
realizzando in questo povero territorio periferico del mezzogiorno d'Italia,
beffato due volte dalla sua classe dirigente: prima con la colonizzazione
tramite l'insediamento di megaimpianti inquinanti e poi col danno d'immagine
di una inchiesta giudiziaria che, qualunque sia l'esito, ha già ferito
profondamente questa città.
>E proprio contro i megaimpianti già realizzati e progettati (come il
rigassificatore) SABATO 27 MARZO con partenza alle ore 17 da piazzale
Stazione a Brindisi grande mobilitazione ambientalista.
>Giancarlo CANUTO - A SINISTRA - Brindisi
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>UNITA' E CAMBIAMENTO
>ANCORA POSSIBILI NEL CENTROSINISTRA?
>
>Brindisi, 25 marzo 2004 di Michele DI SCHIENA
> Si è mortificato lo spirito delle Assemblee popolari dell'Universal
che, all'insegna del motto "cambiare rotta", avevano indicato al
centrosinistra la via da seguire per uscire dalla grave situazione
determinatasi dopo la caduta della Giunta Antonino a seguito delle inchieste
giudiziarie tuttora in corso che avevano aperto sulla politica locale un
inquietante scenario. Si era detto e si era convenuto che quei dirigenti i
quali avevano commesso gravi errori politici (le eventuali responsabilità
penali sono altra cosa e vanno valutate in sede propria) avrebbero dovuto
fare un "passo indietro" dal ruolo dominante avuto di fatto nella
politica di centrosinistra (e non solo nei termini riduttivi di rinunzie a
candidature personali) per favorire l'unità di tutte le forze progressiste
ed una radicale innovazione nei metodi e negli obiettivi programmatici. Ed
in questa ottica l'Assemblea dell'Universal del 23 gennaio scorso aveva
espresso, sia pure con dei limiti, una Commissione unitaria (partiti e
società civile) col compito di formulare le direttrici programmatiche e di
individuare i candidati a Sindaco di Brindisi e a Presidente
dell'Amministrazione provinciale per poi sottoporre queste scelte
all'approvazione di una successiva assemblea popolare col rilancio della
partecipazione come metodo caratterizzante la nuova fase politica. Un lavoro
che avrebbe potuto allargare l'unità fino ad allora registrata.
> Quanti si erano spesi per scongiurare qualunquistici terzi poli
comunque denominati e per far compiere all'intero schieramento progressista
un auspicato salto di qualità devono oggi esprimere la loro delusione e la
loro amarezza. E ciò perché proprio quei dirigenti del centrosinistra
politicamente responsabili di una dannosa e fallimentare esperienza
amministrativa che aveva aggravato la situazione ambientale ed occupazionale
dimostrandosi incapace di progettare un nuovo modello di città e di
sviluppo, ebbene proprio quei dirigenti che avrebbero dovuto dar prova di un
"ravvedimento operoso" hanno invece, chi in primo piano e chi in
posti di regia, preconfezionato (forse da tempo) e sostanzialmente imposto
una candidatura a Sindaco di Brindisi che, pur nel sentito apprezzamento
delle qualità personali dell'interessato, è apparsa alla maggioranza dei
componenti della Commissione, e non solo ad essi, inaccettabile per il
metodo che l'aveva generata e per un oggettivo difetto di novità. Ne è
seguita la fine traumatica di detta Commissione che avrebbe dovuto anche
dare un pregnante contributo alla conduzione della campagna elettorale.
> Risulta allora chiaro che il problema centrale non è quello (pur
rilevante) delle qualità personali di questo o di quel candidato ma è un
altro e cioè quello se il centrosinistra sia oggi in grado o meno di dare a
Brindisi, città dove per ovvi motivi è più pressante l'esigenza di
cambiamento, un segnale forte ed inequivocabile di discontinuità rispetto al
recente ed anche meno recente passato. Un tale segnale non si è voluto dare
e perciò, dopo qualche tattica apertura verso candidature notoriamente
inesistenti, si sono pregiudizialmente respinte tutte le proposte che
potevano dare corpo e forza alla necessaria svolta, a partire da quella
tendente a portare "una donna alla guida della città", formulata
in modo aperto e con la indicazione di alcune persone di elevate qualità
morali e professionali impegnate da anni sul versante sociale. Si è anche a
cuor leggero recato pregiudizio alla prestigiosa candidatura a Presidente
della Provincia del senatore Gaglione. E siffatte scelte, condite dal
malinconico ricorso a vecchie pratiche del gioco politico, hanno mandato in
frantumi l'unità e accantonato l'atteso rinnovamento.
> E' ancora possibile ritrovare unità e innovazione? Temiamo che il
tempo sia oramai scaduto salvo il caso di un vero e proprio recupero in
"zona-Cesarini". Un recupero che sarebbe forse possibile se l'avv.
Vincenzo Guadalupi con generosità e lungimiranza rinunciasse alla sua
candidatura e se i due maggiori partiti locali di centrosinistra
traducessero subito in fatti politici concreti alcune sagge dichiarazioni
come quelle più volte rese dal senatore Gaglione e quella recentissima del
segretario pugliese dei DS Michele Bordo il quale il 23 marzo - e quindi
dopo le ultime scelte in questione - ha detto testualmente: "A Brindisi
si è chiusa definitivamente una fase politica cominciata nel momento in cui
il centrosinistra ha deciso di condividere l'esperienza di governo di
Giovanni Antonino . Chiedo a tutto il centrosinistra di Brindisi di
ritornare a dialogare per superare le divisioni delle ultime settimane e
giungere così all'individuazione di candidature, sia alla carica di Sindaco
che a quella di Presidente della Provincia, unitarie e condivise". Una
ricetta questa da prendere sul serio se si vuole davvero contrastare con
efficacia lo schieramento di destra.
>
>
>COMUNICATO CON CUI ABBIAMO ABBANDONATO
>LA COMMISSIONE LA NOTTE DEL 19 MARZO 2004
> La Commissione espressa dall'Assemblea dell'Universal il 23 gennaio
scorso ha dovuto registrare il suo fallimento per la ferma decisione dei
gruppi dirigenti dei DS e della Margherita di predeterminare e sostenere
fino alle estreme conseguenze una candidatura a Sindaco di Brindisi che la
maggior parte delle altre forze politiche e dei rappresentanti della società
civile hanno ritenuto, aldilà delle apprezzabili qualità della persona
interessata, inaccoglibile per ragioni di metodo e perché non tale da
esprimere quelle esigenze di innovazione da tempo richieste e divenute
pressanti dopo il fallimento politico delle ultime esperienze amministrative
segnate dalle note inchieste giudiziarie tuttora in corso.
> Prendiamo atto che da parte dei dirigenti dei due maggiori partiti
dell'area progressista si è operata una precisa scelta e cioè quella di
privilegiare su ogni altra ragione l'intendimento di dare un segnale di
sostanziale continuità col passato nei metodi e nei contenuti politici
ignorando nei fatti la domanda espressa col motto "cambiare rotta"
accolto solo formalmente nell'accettazione di alcune linee programmatiche
che, in siffatta situazione, appaiono destinate a rimanere lettera morta.
> La gravità della situazione venutasi a determinare viene confermata
dall'orientamento espresso dal senatore Gaglione di ritirare la sua
candidatura da Presidente della Provincia in difetto di una ritrovata unità
resa impossibile dalla ostinata determinazione degli indicati gruppi
dirigenti che ha pesato in negativo sui lavori della Commissione. E
l'atteggiamento del senatore Gaglione fa preventivamente giustizia di un
possibile "scaricabarili", malinconico gioco al quale la vecchia
politica fa spesso ricorso. Sta di fatto che questa lamentata ostinazione è
divenuta, a nostro avviso, col passare dei giorni una vera e propria forza
centrifuga che ha mandato in frantumi la coalizione con un danno politico
che nessuna eventualità di ballottaggio e nessun esito elettorale potrà in
breve tempo eliminare.
> Allo stato dobbiamo dire con grande amarezza che sono venute meno le
condizioni per la prosecuzione del nostro servizio all'interno della
Commissione ma dobbiamo dire anche di avere comunque fatto una buona semina,
in termini di sensibilizzazione democratica, i cui frutti positivi non
tarderanno a maturare. Ciascuno dovrà assumersi ora le proprie
responsabilità come noi lo stiamo facendo anche con questa nota E dovranno
farlo pure quelle forze, politiche e della società civile, che hanno operato
preventivi ed estemporanei ritiri aventiniani indebolendo all'interno della
Commissione le posizioni di coloro che si sono impegnati a fondo per
favorire il cammino verso gli obiettivi dell'unità e del rinnovamento.
Obiettivi che, se subiscono oggi a Brindisi una mortificazione, rimangono
pur sempre le direttrici fondamentali da seguire, specialmente in questa
fase della vicenda italiana, per portare avanti un progetto alternativo a
quello fallimentare e disastroso della destra berlusconiana. Continueremo
perciò a dare il nostro contributo per il successo delle liste di sinistra e
di centrosinistra ma lo potremo fare solo senza assunzione di
corresponsabilità politica e nel ruolo marginale nel quale siamo stati di
fatto relegati.
>Brindisi, 20 marzo 2004
>Giancarlo Canuto - Mario Carolla - Michele Di Schiena - Ennio Masiello
>
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