This is a multi-part message in MIME format.
------=_NextPart_000_001E_01C413F8.D8818300
Content-Type: text/plain;
charset="iso-8859-1"
Content-Transfer-Encoding: quoted-printable
----- Original Message -----=20
From: Ufficio d'Informazione del Kurdistan=20
To: Undisclosed-Recipient:;=20
Sent: Friday, March 26, 2004 5:02 PM
Subject: Vento del Newroz 2004/4
VENTO del NEWROZ 2004/4
Notizie dalla delegazione che si trova in Kurdistan
contatto mail diretto con i partecipanti: newrozelezioni2004@???
Rientrati oggi dal Kurdistan i gruppi di osservatori del Newroz che da =
ogni parte d'Italia sono partiti per monitorare ed osservare la =
situazione attuale nell'area kurda prima delle elezioni amministrative =
di domenica prossima, prepareranno delle relazioni approfondite, intnato =
vi inviamo altre notizie che ci hanno inviato negli ultimi due giorni.
L'EUROPARLAMENTARE LUISA MORGANINI A DIYARBAKIR OSSERVATRICE =
INTERNAZIONALE PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE IN TURCHIA
L'onorevole Luisa Morgantini, dal 26 marzo, sar=E0 in Turchia-Kurdistan =
come osservatrice internazionale per le elezioni amministrative. =
Elezioni che quest'anno vedranno, nella sola citt=E0 di Diyarbakir, la =
partecipazione di tredici donne curde, candidate coraggiose che =
lavoreranno affinch=E9 vinca un voto libero e legale. Per ribadire =
ancora una volta il suo impegno, in Italia e nel Parlamento Europeo, =
nella battaglia per la difesa dei diritti umani, in un paese dove =E8 in =
uso corrente la tortura contro i prigionieri politici, dove Leyla Zana, =
parlamentare curda, =E8 stata incarcerata perch=E9 ha "osato" parlare =
nella sua lingua durante il suo discorso di insediamento, dove il =
proprio essere curdo =E8 motivo sufficiente di persecuzione fisica e =
politica. L'europarlamentare Morgantini, insieme alla delegazione delle =
"Donne in nero", sar=E0 anche ad Ankara e Istanbul dove incontrer=E0 le =
associazioni di donne curde e turche impegnate sui temi dei diritti e =
della pace.
Contatti Ufficio stampa: 06/69200965/329/3563275 - Cellulare in Turchia =
Onorevole Luisa Morgantini 0090/5373978274
Dalla delegazione di Dersim, 22 marzo 2004
Oggi abbiamo effettuato una visita alla valle del fiume Munzur. Scenari =
di montagna mozzafiato con terre e rocce multicolori ed il fiume che =
impetusamente la percorre. Lungo il tragitto abbiamo visitato i villaggi =
bombardati e distrutti affinch=E8 venissero abbandonati dalle famiglie =
che vi abitavano, tra questi il villaggio di Taht che fu distrutto nel =
1997. Abbiamo proseguito fino a raggiungere il crepaccio di Le=FE Deresi =
(la valle della morte) da cui furono gettate circa 6.000 persone tra cui =
donne e bambini negli anni terribili che vanno dal 1938 al 1942. I resti =
di circa 3.000 vittime si trovano ancora sul fondo
del crepaccio: non c'=E8 nessuna lapide a commemorare il tragico =
avvenimento ed anche il ponte con il quale si poteva raggiungere il =
luogo, come molti altri ponti incontrati, =E8 stato distrutto.
Poco dopo, all'ennesimo posto di blocco, ci hanno fermato per il =
controllo passaporti e ne abbiamo approfittato per visitare il =
villagg=FDo li vicino dove la poca gente che vi abita vive sotto il =
costante controllo dell'esercito. Siamo stati invitati ad entrare nelle =
loro case constatandone la dignitosa povert=E0 e l'ospitalit=E0 =
squisita.
Da qui abbiamo proseguito fino ad Ovacik, particolamente animato dalla =
campagna elettorale. In prossimit=E0, del paese abbiamo visto le =
baracche che ancora 'osptiano' le famiglie dei rifugiati.
Quindi siamo arrivati alle sorgenti del Munzur, l'altopiano coperto di =
neve scintillava sotto un sole caldo, ci =E8 parso molto suggestivo, =
sicuramente da valorizzare nonostante la guerra e nonostante il =
devastante progetto delle 8 dighe, di cui due gi=E0=20
realizzate, che stravolgeranno la fisionomia del luogo (questo argomento =
verr=E0 approfondito durante l'incontro di domani 23/3 con gli avvocati =
dell'Associazione per la protezione del fiume Munzur).
Di ritorno a Dersim abbiamo proseguito per Mazgirt, un piccolo villaggio =
distrutto in parte dal terremoto del 1991 che conserva una minuscola =
moschea, pare situata su un luogo sacro, ed un mausoleo poligonale =
custoditi dagli abitanti del luogo. Il tutto avrebbe bisogno di =
valorizzazione, sarebbe necessario ed importante iniziare e sostenere =
progetti di turismo solidale per conoscere questi luoghi particolarmente =
ricchi di storia antica e recente e di bellezze naturali.
Abbiamo capito finalmente perch=E8 i curdi che emigrano ricordano questi =
posti con nostalgia e sempre sognano di ritornavi da liberi.
Apre in Kurdistan la prima scuola di lingua kurda
URFA (Kurdistan turco). Cinque aule bianche e azzurre con diciotto =
banchi di legno, sala insegnanti, ufficio del preside e l'immancabile =
stanzetta con un fornello per preparare il te.
E' tutto pronto alla scuola di lingua kurda di Urfa per accogliere i 300 =
studenti che hanno chiesto di frequentare il corso.
E' la prima scuola che apre in Turchia dopo l'approvazione della legge =
che autorizza l'insegnamento della lingua madre dei 20 milioni di kurdi =
che popolano il Kurdistan turco. Il gruppo della delegazione italiana =
che partecipa alla carovana per la pace e i diritti (Associazioni: Azad, =
Assopace, Ciac, Jumbo, Ya Basta, Rifondazione Comunista) =E8 stata =
accolta nei locali che odorano di pittura e vernice fresca dal direttore =
e dai suoi collaboratori.
Solo la loro determinazione ha concretizzato un progetto che ha =
impegnato quasi due anni per ottenere l'autorizzazione e otto mesi per =
ottenere che nell'insegna apparisse la scritta "Scuola di lingua kurda" =
e non " Scuola di lingua locale", come il governo esigeva. Impedimenti =
burocratici, l'obbligo della presenza di una scala antincendio (unica =
ad Urfa, e forse in tutta la Turchia), particolarissimi requisiti =
richiesti agli insegnanti, non hanno impedito che tra qualche giorno =
ottanta studenti varcheranno la soglia della scuola. L'autorizzazione =
richiesta da 13 citt=E0 =E8 stata accolta in tre; oltre a Urfa, =E8 =
prevista in tempi successivi l'apertura anche a Van e Batman. La scuola =
=E8 privata e si autofinanzia poich=E9 il governo non concede alcun =
contributo. L'unico insegnamento ammesso =E8 quello della lingua. Il =
libro di testo, ampiamente censurato prima della sua pubblicazione, =E8 =
gi=E0 in bella vista sui banchi sotto l'onnipresente immagine di =
Ataturk.
Se da una parte abbiamo constatato la soddisfazione dei protagonisti per =
avere ottenuto un risultato fino a poco tempo fa insperato, dall'altra =
ci sono stati ribaditi tutti i pericoli che ancora incontrano i Kurdi a =
parlare la loro lingua perch=E8 vietata al di fuori della scuola e delle =
4 ore settimanali previste dai programmi televisivi con sottotitoli in =
turco.
Una vittoria per chi l'ha voluta, ma 18 banchi non sono una risposta al =
diritto alla lingua e all'identit=E0 di un popolo di cui si continua a =
negare l'esistenza. Angela Bellei (cell. 330261231)
La situazione dei diritti umani a Diyarbakir
Oggi abbiamo incontrato nuovamente il Presidente dell'IHD,l'Associazione =
per i Diritti Umani con sede a Diyarbakir, per capire come affrontano i =
numerosi problemi che opprimono la popolazione kurda. Per quanto =
riguarda i profughi e la loro attuale impossibilit=E0 a rientrare nei =
villaggi, l'IHD ha in progetto di ricostruire ex novo un villaggio, =
portando acqua e luce, costruendo scuole e moschee. Il progetto =E8 =
stato fatto gratuitamente dall'Associazione degli Architetti, i =
finanziamenti dovrebbero venire dai fondi della Comunita' per =
l'immigrazione e dalla Banca Mondiale e il Comune di Diyarbakir dovrebbe =
costruire tutte le infrastrutture. Ma la preoccupazione =E8 che il =
governo turco faccia da filtro e di soldi ne arrivino pochi. Dovrebbero =
essere poi ricostruiti anche gli altri villaggi, e l'Associazione degli =
Avvocati ha un progetto per sminare l'area. Sulla situazione del regime =
carcerario ci =E8 stato confermato che le condizioni attuali sono sempre =
pi=F9 oppressive sul piano psicologico, basate sull'isolamento (ora le =
celle sono per uno o massimo tre prigionieri separati in modo da non =
potersi vedere mai, neanche nell'ora d'aria), sulla negazione di ogni =
forma di impegno mentale o fisico, no libri, no giornali, no sport, =
nessuna attivit=E0 di tipo lavorativo. Solo la possibilit=E0 di vedere i =
parenti per un'ora a settimana. L'IHD non pu=F2 entrare nelle carceri =
per accertarsi sulle condizioni di detenzione. Per quanto riguarda i =
giovani ancora sulle montagne, nel 2003 ne sono stati uccisi pi=F9 di =
cento essendo aumentate le misure di sicurezza adottate dal governo =
turco a seguito della guerra in IRAQ.
Pi=F9 di trecento associazioni (La piattaforma democratica di =
Diyarbakir, ndr) hanno firmato un documento con la dichiarazione di pace =
e la richiesta di amnstia. Ora queste associazioni sono sotto processo =
perche' accusate di favoreggiare il terrorismo. Diyarbakir Maria =
Concetta, 24 marzo 2004
------=_NextPart_000_001E_01C413F8.D8818300
Content-Type: text/html;
charset="iso-8859-1"
Content-Transfer-Encoding: quoted-printable
<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.0 Transitional//EN">
<HTML><HEAD>
<META http-equiv=3DContent-Type content=3D"text/html; =
charset=3Diso-8859-1">
<META content=3D"MSHTML 6.00.2800.1106" name=3DGENERATOR>
<STYLE></STYLE>
</HEAD>
<BODY bgColor=3D#ffffff>
<DIV> </DIV>
<DIV style=3D"FONT: 10pt arial">----- Original Message -----=20
<DIV style=3D"BACKGROUND: #e4e4e4; font-color: black"><B>From:</B> <A=20
title=3Duiki.onlus@??? href=3D"
mailto:uiki.onlus@tin.it">Ufficio =
d'Informazione=20
del Kurdistan</A> </DIV>
<DIV><B>To:</B> <A title=3DUndisclosed-Recipient:;=20
href=3D"mailto:Undisclosed-Recipient:;">Undisclosed-Recipient:;</A> =
</DIV>
<DIV><B>Sent:</B> Friday, March 26, 2004 5:02 PM</DIV>
<DIV><B>Subject:</B> Vento del Newroz 2004/4</DIV></DIV>
<DIV><BR></DIV>
<DIV><FONT face=3DArial size=3D2>
<DIV><FONT face=3DArial size=3D2>
<DIV><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3><FONT face=3DArial =
size=3D5>VENTO del=20
NEWROZ 2004/4<BR></FONT><FONT face=3DArial><FONT =
size=3D2><STRONG>Notizie dalla=20
delegazione che si trova in Kurdistan<BR></STRONG>contatto mail diretto =
con i=20
partecipanti: </FONT></FONT><A=20
href=3D"
mailto:newrozelezioni2004@hotmail.com"><FONT face=3DArial=20
size=3D2>newrozelezioni2004@???</FONT></A><BR></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3><EM>Rientrati oggi dal =
Kurdistan i=20
gruppi di osservatori del Newroz che da ogni parte d'Italia sono partiti =
per=20
monitorare ed osservare la situazione attuale nell'area kurda prima =
delle=20
elezioni amministrative di domenica prossima, prepareranno delle =
relazioni=20
approfondite, intnato vi inviamo altre notizie che ci hanno inviato =
negli ultimi=20
due giorni.</EM></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3><FONT face=3DArial=20
size=3D2></FONT></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3><FONT face=3DArial =
size=3D2>
<DIV><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3><STRONG>L'EUROPARLAMENTARE =
LUISA=20
MORGANINI A DIYARBAKIR OSSERVATRICE INTERNAZIONALE PER LE ELEZIONI=20
AMMINISTRATIVE IN TURCHIA</STRONG></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3>L'onorevole Luisa =
Morgantini, dal 26=20
marzo, sar=E0 in Turchia-Kurdistan come osservatrice internazionale per =
le=20
elezioni amministrative. Elezioni che quest'anno vedranno, nella sola =
citt=E0 di=20
Diyarbakir, la partecipazione di tredici donne curde, candidate =
coraggiose che=20
lavoreranno affinch=E9 vinca un voto libero e legale. Per ribadire =
ancora una=20
volta il suo impegno, in Italia e nel Parlamento Europeo, nella =
battaglia per la=20
difesa dei diritti umani, in un paese dove =E8 in uso corrente la =
tortura contro i=20
prigionieri politici, dove Leyla Zana, parlamentare curda, =E8 stata =
incarcerata=20
perch=E9 ha "osato" parlare nella sua lingua durante il suo discorso di=20
insediamento, dove il proprio essere curdo =E8 motivo sufficiente di =
persecuzione=20
fisica e politica. L'europarlamentare Morgantini, insieme alla =
delegazione delle=20
"Donne in nero", sar=E0 anche ad Ankara e Istanbul dove incontrer=E0 le =
associazioni=20
di donne curde e turche impegnate sui temi dei diritti e della =
pace.</DIV>
<DIV><EM><STRONG><FONT size=3D2>Contatti Ufficio stampa: =
06/69200965/329/3563275 -=20
Cellulare in Turchia Onorevole Luisa Morgantini=20
0090/5373978274<BR></FONT></STRONG></EM></FONT></DIV></FONT></FONT></DIV>=
<DIV><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3><STRONG>Dalla delegazione =
di Dersim, 22=20
marzo 2004</STRONG></FONT></DIV></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=3DArial size=3D2><FONT face=3D"Times New Roman" =
size=3D3>Oggi abbiamo=20
effettuato una visita alla valle del fiume Munzur. Scenari di montagna=20
mozzafiato con terre e rocce multicolori ed il fiume che impetusamente =
la=20
percorre. Lungo il tragitto abbiamo visitato i villaggi bombardati e =
distrutti=20
affinch=E8 venissero abbandonati dalle famiglie che vi abitavano, tra =
questi il=20
villaggio di Taht che fu distrutto nel 1997. Abbiamo proseguito fino a=20
raggiungere il crepaccio di Le=FE Deresi (la valle della morte) da cui =
furono=20
gettate circa 6.000 persone tra cui donne e bambini negli anni terribili =
che=20
vanno dal 1938 al 1942. I resti di circa 3.000 vittime si trovano ancora =
sul=20
fondo<BR>del crepaccio: non c'=E8 nessuna lapide a commemorare il =
tragico=20
avvenimento ed anche il ponte con il quale si poteva raggiungere il =
luogo, come=20
molti altri ponti incontrati, =E8 stato distrutto.<BR>Poco dopo, =
all'ennesimo=20
posto di blocco, ci hanno fermato per il controllo passaporti e ne =
abbiamo=20
approfittato per visitare il villagg=FDo li vicino dove la poca gente =
che vi abita=20
vive sotto il costante controllo dell'esercito. Siamo stati invitati ad =
entrare=20
nelle loro case constatandone la dignitosa povert=E0 e l'ospitalit=E0=20
squisita.<BR>Da qui abbiamo proseguito fino ad Ovacik, particolamente =
animato=20
dalla campagna elettorale. In prossimit=E0, del paese abbiamo visto le =
baracche=20
che ancora 'osptiano' le famiglie dei rifugiati.<BR>Quindi siamo =
arrivati alle=20
sorgenti del Munzur, l'altopiano coperto di neve scintillava sotto un =
sole=20
caldo, ci =E8 parso molto suggestivo, sicuramente da valorizzare =
nonostante la=20
guerra e nonostante il devastante progetto delle 8 dighe, di cui due =
gi=E0=20
<BR>realizzate, che stravolgeranno la fisionomia del luogo (questo =
argomento=20
verr=E0 approfondito durante l'incontro di domani 23/3 con gli avvocati=20
dell'Associazione per la protezione del fiume Munzur).<BR>Di ritorno a =
Dersim=20
abbiamo proseguito per Mazgirt, un piccolo villaggio distrutto in parte =
dal=20
terremoto del 1991 che conserva una minuscola moschea, pare situata su =
un luogo=20
sacro, ed un mausoleo poligonale custoditi dagli abitanti del luogo. Il =
tutto=20
avrebbe bisogno di valorizzazione, sarebbe necessario ed importante =
iniziare e=20
sostenere progetti di turismo solidale per conoscere questi luoghi=20
particolarmente ricchi di storia antica e recente e di bellezze=20
naturali.<BR>Abbiamo capito finalmente perch=E8 i curdi che emigrano =
ricordano=20
questi posti con nostalgia e sempre sognano di ritornavi da=20
liberi.</FONT></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=3DArial size=3D2><FONT face=3D"Times New Roman"=20
size=3D3></FONT><BR></FONT><STRONG>Apre in Kurdistan la prima scuola di =
lingua=20
kurda<BR></STRONG>URFA (Kurdistan turco). Cinque aule bianche e azzurre =
con=20
diciotto banchi di legno, sala insegnanti, ufficio del preside e =
l'immancabile=20
stanzetta con un fornello per preparare il te.<BR>E' tutto pronto alla =
scuola di=20
lingua kurda di Urfa per accogliere i 300 studenti che hanno chiesto di=20
frequentare il corso.<BR>E' la prima scuola che apre in Turchia dopo=20
l'approvazione della legge che autorizza l'insegnamento della lingua =
madre dei=20
20 milioni di kurdi che popolano il Kurdistan turco. Il gruppo della =
delegazione=20
italiana che partecipa alla carovana per la pace e i diritti =
(Associazioni:=20
Azad, Assopace, Ciac, Jumbo, Ya Basta, Rifondazione Comunista) =E8 stata =
accolta=20
nei locali che odorano di pittura e vernice fresca dal direttore e dai =
suoi=20
collaboratori.<BR>Solo la loro determinazione ha concretizzato un =
progetto che=20
ha impegnato quasi due anni per ottenere l'autorizzazione e otto mesi =
per=20
ottenere che nell'insegna apparisse la scritta "Scuola di lingua kurda" =
e non "=20
Scuola di lingua locale", come il governo esigeva. Impedimenti=20
burocratici, l'obbligo della presenza di una scala antincendio =
(unica ad=20
Urfa, e forse in tutta la Turchia), particolarissimi requisiti richiesti =
agli=20
insegnanti, non hanno impedito che tra qualche giorno ottanta studenti=20
varcheranno la soglia della scuola. L'autorizzazione richiesta da 13 =
citt=E0 =E8=20
stata accolta in tre; oltre a Urfa, =E8 prevista in tempi successivi =
l'apertura=20
anche a Van e Batman. La scuola =E8 privata e si autofinanzia poich=E9 =
il governo=20
non concede alcun contributo. L'unico insegnamento ammesso =E8 quello =
della=20
lingua. Il libro di testo, ampiamente censurato prima della sua=20
pubblicazione, =E8 gi=E0 in bella vista sui banchi sotto =
l'onnipresente=20
immagine di Ataturk.<BR>Se da una parte abbiamo constatato la =
soddisfazione dei=20
protagonisti per avere ottenuto un risultato fino a poco tempo fa =
insperato,=20
dall'altra ci sono stati ribaditi tutti i pericoli che ancora incontrano =
i Kurdi=20
a parlare la loro lingua perch=E8 vietata al di fuori della scuola e =
delle 4 ore=20
settimanali previste dai programmi televisivi con sottotitoli in =
turco.<BR>Una=20
vittoria per chi l'ha voluta, ma 18 banchi non sono una risposta al =
diritto alla=20
lingua e all'identit=E0 di un popolo di cui si continua a negare=20
l'esistenza. <STRONG><EM>Angela Bellei (cell.=20
330261231)</EM></STRONG></DIV>
<DIV><BR><STRONG>La situazione dei diritti umani a =
Diyarbakir</STRONG></DIV>
<DIV>Oggi abbiamo incontrato nuovamente il Presidente =
dell'IHD,l'Associazione=20
per i Diritti Umani con sede a Diyarbakir, per capire come affrontano i =
numerosi=20
problemi che opprimono la popolazione kurda. Per quanto riguarda i =
profughi e la=20
loro attuale impossibilit=E0 a rientrare nei villaggi, l'IHD ha in =
progetto di=20
ricostruire ex novo un villaggio, portando acqua e luce, costruendo =
scuole e=20
moschee. Il progetto =E8 stato fatto gratuitamente dall'Associazione =
degli=20
Architetti, i finanziamenti dovrebbero venire dai fondi della Comunita' =
per=20
l'immigrazione e dalla Banca Mondiale e il Comune di Diyarbakir dovrebbe =
costruire tutte le infrastrutture. Ma la preoccupazione =E8 che il =
governo turco=20
faccia da filtro e di soldi ne arrivino pochi. Dovrebbero essere poi =
ricostruiti=20
anche gli altri villaggi, e l'Associazione degli Avvocati ha un =
progetto=20
per sminare l'area. Sulla situazione del regime carcerario ci =E8 =
stato=20
confermato che le condizioni attuali sono sempre pi=F9 oppressive sul =
piano=20
psicologico, basate sull'isolamento (ora le celle sono per uno o massimo =
tre=20
prigionieri separati in modo da non potersi vedere mai, neanche nell'ora =
d'aria), sulla negazione di ogni forma di impegno mentale o fisico, no =
libri, no=20
giornali, no sport, nessuna attivit=E0 di tipo lavorativo. Solo la =
possibilit=E0 di=20
vedere i parenti per un'ora a settimana. L'IHD non pu=F2 entrare nelle =
carceri per=20
accertarsi sulle condizioni di detenzione. Per quanto riguarda i giovani =
ancora=20
sulle montagne, nel 2003 ne sono stati uccisi pi=F9 di cento essendo =
aumentate le=20
misure di sicurezza adottate dal governo turco a seguito della guerra in =
IRAQ.<BR>Pi=F9 di trecento associazioni (<EM>La piattaforma democratica =
di=20
Diyarbakir, ndr</EM>) hanno firmato un documento con la dichiarazione di =
pace e=20
la richiesta di amnstia. Ora queste associazioni sono sotto processo =
perche'=20
accusate di favoreggiare il terrorismo. <STRONG><EM>Diyarbakir =
Maria=20
Concetta, 24 marzo =
2004</EM></STRONG><BR><BR></DIV></FONT></DIV></BODY></HTML>
------=_NextPart_000_001E_01C413F8.D8818300--