[Lecce-sf] Fw: IL CASO BRINDISI

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IL CASO BRINDISI:IL CASO BRINDISI:
UN GRIDO D'ALLARME CHE SPERO RACCOGLIATE E DIFFONDIATE

La rottura del tavolo provinciale del centrosinistra per la indicazione
delle candidature, provocata dall'ostinazione dei gruppi dirigenti di DS,
Margherita (a cui si è aggiunta all'ultimissima ora, e clamorosamente,
Italia dei Valori), è giunta alla vigilia dell'ennesimo ciclone giudiziario
che getta ombre inquietanti anche sulla conduzione delle trattative.
Vi allego l'ultima nota di Michele Di Schiena, magistrato in pensione, sui
fatti in questione. Allego anche il comunicato in cui i 4 componenti della
società civile abbandonavano, lo scorso 19 marzo, la Commissione che
indicava l'avv. Vincenzo Guadalupi candidato di Ds, Margherita, IdV e un
gruppo locale denominato Impegno Sociale. Uscirono insieme a noi, anche lo
SDI, i Verdi e i Comunisti Italiani. Già prima avevano abbandonato il PRC, i
Repubblicani Europei e l'Udeur.
L'ostinazione, per chiamarla con un eufemismo, è confermata dal dato che
mentre su un'altra candidatura indicata dallo SDI (l'avv. Silvestre, uno
scrupoloso professionista non certo vicino alla nostra ispirazione
politico-culturale) convergevamo quasi tutti tranne l'I.d.V. per recuperare
il consenso di questi ultimi (!!!???) si è perso il consenso di 4 esponenti
della società civile, di 3 partiti e - fatto più clamoroso - si è procurata
la rottura dell'unità condizione richiesta come indispensabile dal senatore
Gaglione per accettare la candidatura alla Presidenza della provincia: come
mai tutto questo? C'è qualche persona di buon senso, qualche dirigente
dipartito del centrosinistra, che riesce a spiegarcelo? O a cosa bisogna
ricorrere per spiegarsi trame così occulte?
Vi prego di leggere e, se condividete l'allarme lanciato, diffondete questa
e.mail per informare sul "caso Brindisi" ovunque! Con la speranza di far
conoscere - a quanta più gente possibile - ciò che si sta realizzando in
questo povero territorio periferico del mezzogiorno d'Italia, beffato due
volte dalla sua classe dirigente: prima con la colonizzazione tramite l'
insediamento di megaimpianti inquinanti e poi col danno d'immagine di una
inchiesta giudiziaria che, qualunque sia l'esito, ha già ferito
profondamente questa città.
E proprio contro i megaimpianti già realizzati e progettati (come il
rigassificatore) SABATO 27 MARZO con partenza alle ore 17 da piazzale
Stazione a Brindisi grande mobilitazione ambientalista.
Giancarlo CANUTO - A SINISTRA - Brindisi



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UNITA' E CAMBIAMENTO
ANCORA POSSIBILI NEL CENTROSINISTRA?

Brindisi, 25 marzo 2004
di Michele DI SCHIENA
Si è mortificato lo spirito delle Assemblee popolari dell'Universal che, all
'insegna del motto "cambiare rotta", avevano indicato al centrosinistra la
via da seguire per uscire dalla grave situazione determinatasi dopo la
caduta della Giunta Antonino a seguito delle inchieste giudiziarie tuttora
in corso che avevano aperto sulla politica locale un inquietante scenario.
Si era detto e si era convenuto che quei dirigenti i quali avevano commesso
gravi errori politici (le eventuali responsabilità penali sono altra cosa e
vanno valutate in sede propria) avrebbero dovuto fare un "passo indietro"
dal ruolo dominante avuto di fatto nella politica di centrosinistra (e non
solo nei termini riduttivi di rinunzie a candidature personali) per favorire
l'unità di tutte le forze progressiste ed una radicale innovazione nei
metodi e negli obiettivi programmatici. Ed in questa ottica l'Assemblea dell
'Universal del 23 gennaio scorso aveva espresso, sia pure con dei limiti,
una Commissione unitaria (partiti e società civile) col compito di formulare
le direttrici programmatiche e di individuare i candidati a Sindaco di
Brindisi e a Presidente dell'Amministrazione provinciale per poi sottoporre
queste scelte all'approvazione di una successiva assemblea popolare col
rilancio della partecipazione come metodo caratterizzante la nuova fase
politica. Un lavoro che avrebbe potuto allargare l'unità fino ad allora
registrata.
Quanti si erano spesi per scongiurare qualunquistici terzi poli comunque
denominati e per far compiere all'intero schieramento progressista un
auspicato salto di qualità devono oggi esprimere la loro delusione e la loro
amarezza. E ciò perché proprio quei dirigenti del centrosinistra
politicamente responsabili di una dannosa e fallimentare esperienza
amministrativa che aveva aggravato la situazione ambientale ed occupazionale
dimostrandosi incapace di progettare un nuovo modello di città e di
sviluppo, ebbene proprio quei dirigenti che avrebbero dovuto dar prova di un
"ravvedimento operoso" hanno invece, chi in primo piano e chi in posti di
regia, preconfezionato (forse da tempo) e sostanzialmente imposto una
candidatura a Sindaco di Brindisi che, pur nel sentito apprezzamento delle
qualità personali dell'interessato, è apparsa alla maggioranza dei
componenti della Commissione, e non solo ad essi, inaccettabile per il
metodo che l'aveva generata e per un oggettivo difetto di novità. Ne è
seguita la fine traumatica di detta Commissione che avrebbe dovuto anche
dare un pregnante contributo alla conduzione della campagna elettorale.
Risulta allora chiaro che il problema centrale non è quello (pur rilevante)
delle qualità personali di questo o di quel candidato ma è un altro e cioè
quello se il centrosinistra sia oggi in grado o meno di dare a Brindisi,
città dove per ovvi motivi è più pressante l'esigenza di cambiamento, un
segnale forte ed inequivocabile di discontinuità rispetto al recente ed
anche meno recente passato. Un tale segnale non si è voluto dare e perciò,
dopo qualche tattica apertura verso candidature notoriamente inesistenti, si
sono pregiudizialmente respinte tutte le proposte che potevano dare corpo e
forza alla necessaria svolta, a partire da quella tendente a portare "una
donna alla guida della città", formulata in modo aperto e con la indicazione
di alcune persone di elevate qualità morali e professionali impegnate da
anni sul versante sociale. Si è anche a cuor leggero recato pregiudizio alla
prestigiosa candidatura a Presidente della Provincia del senatore Gaglione.
E siffatte scelte, condite dal malinconico ricorso a vecchie pratiche del
gioco politico, hanno mandato in frantumi l'unità e accantonato l'atteso
rinnovamento.
E' ancora possibile ritrovare unità e innovazione? Temiamo che il tempo sia
oramai scaduto salvo il caso di un vero e proprio recupero in
"zona-Cesarini". Un recupero che sarebbe forse possibile se l'avv. Vincenzo
Guadalupi con generosità e lungimiranza rinunciasse alla sua candidatura e
se i due maggiori partiti locali di centrosinistra traducessero subito in
fatti politici concreti alcune sagge dichiarazioni come quelle più volte
rese dal senatore Gaglione e quella recentissima del segretario pugliese dei
DS Michele Bordo il quale il 23 marzo - e quindi dopo le ultime scelte in
questione - ha detto testualmente: "A Brindisi si è chiusa definitivamente
una fase politica cominciata nel momento in cui il centrosinistra ha deciso
di condividere l'esperienza di governo di Giovanni Antonino . Chiedo a tutto
il centrosinistra di Brindisi di ritornare a dialogare per superare le
divisioni delle ultime settimane e giungere così all'individuazione di
candidature, sia alla carica di Sindaco che a quella di Presidente della
Provincia, unitarie e condivise". Una ricetta questa da prendere sul serio
se si vuole davvero contrastare con efficacia lo schieramento di destra.


COMUNICATO CON CUI ABBIAMO ABBANDONATO
LA COMMISSIONE LA NOTTE DEL 19 MARZO 2004
La Commissione espressa dall'Assemblea dell'Universal il 23 gennaio scorso
ha dovuto registrare il suo fallimento per la ferma decisione dei gruppi
dirigenti dei DS e della Margherita di predeterminare e sostenere fino alle
estreme conseguenze una candidatura a Sindaco di Brindisi che la maggior
parte delle altre forze politiche e dei rappresentanti della società civile
hanno ritenuto, aldilà delle apprezzabili qualità della persona interessata,
inaccoglibile per ragioni di metodo e perché non tale da esprimere quelle
esigenze di innovazione da tempo richieste e divenute pressanti dopo il
fallimento politico delle ultime esperienze amministrative segnate dalle
note inchieste giudiziarie tuttora in corso.
Prendiamo atto che da parte dei dirigenti dei due maggiori partiti dell'area
progressista si è operata una precisa scelta e cioè quella di privilegiare
su ogni altra ragione l'intendimento di dare un segnale di sostanziale
continuità col passato nei metodi e nei contenuti politici ignorando nei
fatti la domanda espressa col motto "cambiare rotta" accolto solo
formalmente nell'accettazione di alcune linee programmatiche che, in
siffatta situazione, appaiono destinate a rimanere lettera morta.
La gravità della situazione venutasi a determinare viene confermata dall'
orientamento espresso dal senatore Gaglione di ritirare la sua candidatura
da Presidente della Provincia in difetto di una ritrovata unità resa
impossibile dalla ostinata determinazione degli indicati gruppi dirigenti
che ha pesato in negativo sui lavori della Commissione. E l'atteggiamento
del senatore Gaglione fa preventivamente giustizia di un possibile
"scaricabarili", malinconico gioco al quale la vecchia politica fa spesso
ricorso. Sta di fatto che questa lamentata ostinazione è divenuta, a nostro
avviso, col passare dei giorni una vera e propria forza centrifuga che ha
mandato in frantumi la coalizione con un danno politico che nessuna
eventualità di ballottaggio e nessun esito elettorale potrà in breve tempo
eliminare.
Allo stato dobbiamo dire con grande amarezza che sono venute meno le
condizioni per la prosecuzione del nostro servizio all'interno della
Commissione ma dobbiamo dire anche di avere comunque fatto una buona semina,
in termini di sensibilizzazione democratica, i cui frutti positivi non
tarderanno a maturare. Ciascuno dovrà assumersi ora le proprie
responsabilità come noi lo stiamo facendo anche con questa nota E dovranno
farlo pure quelle forze, politiche e della società civile, che hanno operato
preventivi ed estemporanei ritiri aventiniani indebolendo all'interno della
Commissione le posizioni di coloro che si sono impegnati a fondo per
favorire il cammino verso gli obiettivi dell'unità e del rinnovamento.
Obiettivi che, se subiscono oggi a Brindisi una mortificazione, rimangono
pur sempre le direttrici fondamentali da seguire, specialmente in questa
fase della vicenda italiana, per portare avanti un progetto alternativo a
quello fallimentare e disastroso della destra berlusconiana. Continueremo
perciò a dare il nostro contributo per il successo delle liste di sinistra e
di centrosinistra ma lo potremo fare solo senza assunzione di
corresponsabilità politica e nel ruolo marginale nel quale siamo stati di
fatto relegati.
Brindisi, 20 marzo 2004
Giancarlo Canuto - Mario Carolla - Michele Di Schiena - Ennio Masiello