[Lecce-sf] Re: le vie del canto notturno

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Szerző: luisa rizzo
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Tárgy: [Lecce-sf] Re: le vie del canto notturno
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nini' ... non e' obbligatorio partecipare
ma visto che cortei non se ne fanno
almeno questo .... dimostra che in natura l'alba prima o poi arriva
meglio che in/cultura no?

(perdonino i bravissimi organizzatori
la de/contestualizzazione arbitraria inevitabile ed
involontaria assonanza in terra di riti e di chimere)

luisa
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At 19.58 24/03/04, you wrote:
>Sannicola (LE). Tutti in strada a cantare fino all'alba. Primo=20
>appuntamento sabato 3 aprile.
>
>
>A piccoli passi si avvicina mezzanotte. E piccoli passi affiorano dal=20
>silenzio: sono quelli dei cantori della Passione. A Sannicola (LE) quando=

=20
>l'alba della Domenica delle Palme =E8 ancora dall'altro lato della=20
>clessidra, le strade si colorano di nenie intrecciate alla malinconia=20
>delle chitarre, al ticchett=ECo sussurrato dei tamburelli e al lamento=

quasi=20
>ossessivo delle fisarmoniche. Un avvertimento. Un' anticipazione. Si d=E0=

=20
>notizia musicata del pathos millenario che avvolge la Settimana Santa.=20
>Tonalit=E0 luttuose abbracciano i pensieri. Mentre i calvari contemporanei=

=20
>ritornano tracciati di sangue fra le guerre che l'uomo erge a=20
>dimostrazione dell'evoluzione dal cavernicolo che usava pietre e fionda.=20
>Ha un colore strano la notte. Capita, mentre si =E8 circondati dagli=20
>strumenti musicali che rimbalzano note in dialoghi extraumani, di=20
>staccarsi dal suolo e vagare nell'altrove, visitando i luoghi angusti in=20
>cui i pretoriani di oggi flagellano quel che resta di un'umanit=E0 messa ai=

=20
>margini. O guardando occhi di madri fermate alle frontiere, poco pi=F9 in=

l=E0=20
>del cuore. O mani con i chiodi dell'indifferenza conficcati e cuciti nella=

=20
>parola "aiuto", che ci fa piacere sia scritta con inchiostro simpatico.
>Mentre le stelle sono buchi di luce sul circo del mondo, la vita di Ges=F9=

=20
>Nazareno viene sintetizzata in strofe dialettali antiche come un ricordo.=

=20
>"Santu Lazzaru" o "Lazzarenu" viene battezzata la processione sonora che a=

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>Sannicola coinvolge e lega insieme molte generazioni. Dai vecchi, che=20
>ancora sono maestri di occhi e autenticit=E0, ai pi=F9 piccoli, che=

viaggiano=20
>nella dimensione del mistero per un rituale che non comprendono=20
>pienamente. In mezzo ci sono le et=E0 di mezzo. Gli adolescenti allungati,=

=20
>che un po' per moda, un po' perch=E8 ci credono davvero, rivivono la=20
>tradizione di un canto d'anima che squarci i silenzi dell'attesa. Come se=

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>da un momento all'altro debbano spuntare i soldati romani diretti al=

Gets=E8mani.
>Del travaglio che ondeggia e scuote la Settimana Santa, rimane una catarsi=

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>che si manifesta la mattina di Pasqua. Quando ancora mattina non =E8. La=20
>velocit=E0 s'impossessa delle dita che danzano follemente su chitarre,=20
>fisarmoniche e violini. Il balbett=ECo che bussava ai tamburelli diventa=

ora=20
>t=F9rbine senza tregua. Qualcuno accenna una danza roteante sull'asfalto.=

=20
>Sono "Le Matinate" (canti del mattino), risurrezione della voce per dar=20
>voce alla risurrezione. Liberazione delle corde vocali, legate come corde=

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>di campane quaresimali. Un grosso ragno-poi-espande il dominio sulla notte=

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>e prende nella tela anche San Paolo e le sue tarantate, bollino e marchio=

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>di un Salento modernamente antico. Fino allo spuntare di un grande=20
>tamburello nel cielo. Il sole della primavera che batte e ribatte sul=20
>cammino degli umani. E' tempo di rientrare a casa. Con le ceste di vimini=

=20
>in cui galleggiano uova, dolci in forma di colombe e doni offerti da chi =

=E8=20
>stato felicemente svegliato dai suoni di piccole orchestrine improbabili.=

=20
>Ma sincere. Chi avr=E0 voce d'altri tempi torner=E0 in quelle stesse case=

per=20
>le "Ringraziate", come gesto di cortesia e gratitudine. E sar=E0 gi=E0 la=

=20
>Domenica "In Albis".
>Il mattino fiorisce impercettibile. Il mondo continua altrove. La=20
>clessidra ha finito i granelli. L'anno prossimo torneremo a girarla.
>                                                Alessandro Errico


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nini' ... non e' obbligatorio partecipare<br>
ma visto che cortei non se ne fanno<br>
almeno questo .... dimostra che in natura l'alba prima o poi arriva<br>
meglio che&nbsp; in/cultura no?<br><br>
(perdonino i bravissimi organizzatori<br>
la de/contestualizzazione arbitraria inevitabile ed <br>
involontaria assonanza in terra di riti e di chimere)<br><br>
luisa<br>
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At 19.58 24/03/04, you wrote:<br>
<blockquote type=3Dcite class=3Dcite cite><font face=3D"arial" size=3D2><b>S=
annicola
(LE). Tutti in strada a cantare fino all'alba. Primo appuntamento sabato
3 aprile.<br>
</b></font>&nbsp;<br>
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A piccoli passi si avvicina mezzanotte. E piccoli passi affiorano dal
silenzio: sono quelli dei cantori della Passione. A Sannicola (LE) quando
l'alba della Domenica delle Palme =E8 ancora dall'altro lato della
clessidra, le strade si colorano di nenie intrecciate alla malinconia
delle chitarre, al ticchett=ECo sussurrato dei tamburelli e al lamento
quasi ossessivo delle fisarmoniche. Un avvertimento. Un' anticipazione.
Si d=E0 notizia musicata del pathos millenario che avvolge la Settimana
Santa. Tonalit=E0 luttuose abbracciano i pensieri. Mentre i calvari
contemporanei ritornano tracciati di sangue fra le guerre che l'uomo erge
a dimostrazione dell'evoluzione dal cavernicolo che usava pietre e
fionda. Ha un colore strano la notte. Capita, mentre si =E8 circondati
dagli strumenti musicali che rimbalzano note in dialoghi extraumani, di
staccarsi dal suolo e vagare nell'altrove, visitando i luoghi angusti in
cui i pretoriani di oggi flagellano quel che resta di un'umanit=E0 messa ai
margini. O guardando occhi di madri fermate alle frontiere, poco pi=F9 in
l=E0 del cuore. O mani con i chiodi dell'indifferenza conficcati e cuciti
nella parola "aiuto", che ci fa piacere sia scritta con
inchiostro simpatico.<br>
Mentre le stelle sono buchi di luce sul circo del mondo, la vita di Ges=F9
Nazareno viene sintetizzata in strofe dialettali antiche come un ricordo.
"Santu Lazzaru" o "Lazzarenu" viene battezzata la
processione sonora che a Sannicola coinvolge e lega insieme molte
generazioni. Dai vecchi, che ancora sono maestri di occhi e autenticit=E0,
ai pi=F9 piccoli, che viaggiano nella dimensione del mistero per un rituale
che non comprendono pienamente. In mezzo ci sono le et=E0 di mezzo. Gli
adolescenti allungati, che un po' per moda, un po' perch=E8 ci credono
davvero, rivivono la tradizione di un canto d'anima che squarci i silenzi
dell'attesa. Come se da un momento all'altro debbano spuntare i soldati
romani diretti al Gets=E8mani.<br>
Del travaglio che ondeggia e scuote la Settimana Santa, rimane una
catarsi che si manifesta la mattina di Pasqua. Quando ancora mattina non
=E8. La velocit=E0 s'impossessa delle dita che danzano follemente su
chitarre, fisarmoniche e violini. Il balbett=ECo che bussava ai tamburelli
diventa ora t=F9rbine senza tregua. Qualcuno accenna una danza roteante
sull'asfalto. Sono "Le Matinate" (canti del mattino),
risurrezione della voce per dar voce alla risurrezione. Liberazione delle
corde vocali, legate come corde di campane quaresimali. Un grosso
ragno-poi-espande il dominio sulla notte e prende nella tela anche San
Paolo e le sue tarantate, bollino e marchio di un Salento modernamente
antico. Fino allo spuntare di un grande tamburello nel cielo. Il sole
della primavera che batte e ribatte sul cammino degli umani. E' tempo di
rientrare a casa. Con le ceste di vimini in cui galleggiano uova, dolci
in forma di colombe e doni offerti da chi =E8 stato felicemente svegliato
dai suoni di piccole orchestrine improbabili. Ma sincere. Chi avr=E0 voce
d'altri tempi torner=E0 in quelle stesse case per le
"Ringraziate", come gesto di cortesia e gratitudine. E sar=E0 gi=
=E0
la Domenica "In Albis".<br>
Il mattino fiorisce impercettibile. Il mondo continua altrove. La
clessidra ha finito i granelli. L'anno prossimo torneremo a=20
girarla.<br>
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<b>Alessandro Errico</b></blockquote></body>
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