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Aihe: [Consumo critico - Milano Social Forum]testo introduzione per domani
questo invece sarebbe il testo diciamo abbastanza definitivo dopo vari
rimaneggiamenti, che ci divideremo tra me e chiara
ve lo giriamo per conoscenza e pareri
.......ci sembra di aver messo dentro un bel bo di sobriet=E0 cosi sergio sar=
a
contento

rossana e chiara



Innanzitutto chi siamo: il forum consumocritico di milano nasce per volont=
=E0
di due gruppi=20

Lilliput nodo di milano
di una rete nazionale di associazioni nata per unire in un'unica voce le
molteplici alternative possibili, contrapposte alle scelte economiche che
concentrano il potere nelle mani di pochi, contro la logica del profitto e
del consumismo e invece per la salvaguardia della vita, della dignit=E0
umana, della salute, dell'ambiente e per una educazione alla pace e alla
nonviolenza

Gruppo Consumocritico
                    nasce  a Milano, dopo l'esperienza di  Genova,
nell'ambito del Milano Socialforum, come
                    gruppo tematico che  mira ad  analizzare come modificar=
e
stili di vita per contrastare dal
                    basso il  neoliberismo e la globalizzazione favorendo
comportamenti alternativi che
                    analizzeremo fra poco



Partecipano attualmente agli incontri del forum CONSUMOCRITICO, pur
restando una rete aperta
- CAES( assicurazioni etiche)
- Chico Mendes ( coop che gestisce le botteghe del commercio equo)
- Mag2 ( finanza etica)
- ACEA ( promozione consumi etici )
- AIAB ( agricoltura biologica)
- Bilanci di Giustizia ( rete nuclei familiari )
- Terre di Mezzo ( informazione libera)
- Intergas (coordinamento gruppi d'acquisto di milano )
=E8 in apporto con CGIL milano, e l' Associazione Comunit=E0 e famiglie

Ognuna di esse rappresenta una proposta di una scelta concreta nei
rispettivi ambiti, come chiara ci spiegher=E0 tra un attimo

IDENTIFICAZIONE DEL BISOGNO
Il forum =E8 dunque una rete di realt=E0 milanesi che hanno deciso di operare
insieme nel tessuto urbano avendo preso atto di alcune contraddizioni
delle nostre societ=E0 occidentali e quindi dell'urgenza di un intervento
rivolto al cambiamento
Permetteteci di fare una breve analisi di tali motivazioni
=20
Innanzitutto i fattori legati alla salvaguardia ambientale.
Il cambiamento climatico e l'aumento della temperatura legato all'effetto
serra, sono oramai innegabili realt=E0 gi=E0 in atto, e ci=F2 =E8 in relazione con
l'emissioni di co2 derivanti dal crescente utilizzo di combustibili
fossili, e con le politiche di deforestazione praticate sia per
l'esportazione di legame pregiato, sia per nuovi allevamenti intensivi di
bestiame, sia per sfruttamenti minerari o costruzioni di strade o oleodotti
Anche l=B9acqua sta diventando una risorsa monetizzabile anzich=E8 un bene da
garantire a tutti i popoli.
Infine ci pare doveroso ricordare che anche le materie prime sono un bene
esauribile, assolutamente sprecato se usato per oggetti destinati a
concludere la loro breve vita in discarica, che diventano sempre pi=F9 estese
ma di contro sempre meno gradite nei propri territori comunali:


=85 In noi c'=E8 anche un ulteriore spinta: il desiderio di permettere ai paes=
i
poveri un miglioramento relativo alle condizioni di vita e lavoro poich=E9 il
mercato attuale per consentirci il nostro ritmo di consumo e per essere
competitivo, tende a spostare la produzione in luoghi pi=F9 convenienti, dove
esistono pesanti condizioni di sfruttamento, e dove l' indebitamento ester=
o
non permette di garantire bisogni primari quali la salute o l'istruzione.

=85 Inoltre secondo noi occorre mettere in conto che il nostro stile di vita =
e
di consumi, come ad esempio possedere o usare un automobile a piacimento, =
o
ricorrere in massa al condizionatore d'aria per l'inaspettata afa estiva, h=
a
un costo energetico a cui il mercato economico mondiale fa fronte mediante
il controllo delle risorse, e in questi termini siamo indirettamente
complici di un sistema che utilizza anche la guerra come strumento di
controllo nei territori coinvolti, pur se poi tutti noi ne riconosciamo l'
inefficacia in termini strategici, e l'ingiustizia nei confronti dei
popoli che la subiscono

=85 Oltre poi sottolineare come lo stile di vita basato sul consumismo, e su=
l
possesso privato dei beni, crei non solo ingiustizie mondiali ma anche
disagio e malessere nella nostra societ=E0: ci imbottiglia nel traffico delle
nostre citt=E0, il mercato e le sue strategia pubblicitarie ci inducono a
bisogni di beni e contemporaneamente ci propongono un modello di lavoro
precario che riduce il potere d'acquisto, e la tendenza generale =E8 volta
alla privatizzazione dei servizi anche di quelli essenziali, come la scuola=
,
la ricerca o la sanit=E0;

=85 Ci pare necessario quindi invertire la rotta, e in questo senso
condividiamo il modello proposto in questo corso di studi da questo
dipartimento che punta anzich=E9 al possesso privato dei beni a un sistema
sociale che miri a garantire la possibilit=E0 del loro utilizzo.

=85 Non =E8 proponibile pensare di essere i privilegiati a cui la storia ha dat=
o
il ruolo di primeggiare, perch=E9 questo =E8 frutto di secoli di politica
coloniale dei paesi occidentale, ne pensare che i paesi che attualmente
lavorano per produrre i nostri beni, o i prodotti alimentari per le nostre
tavole anzich=E9 per soddisfare i propri bisogni, non abbiano diritto ad un
miglioramento della qualit=E0 di vita, poich=E9 in un futuro neanche troppo
lontano non ci saranno risorse per soddisfare i consumi se tutti i popoli
della terra avessero uno stlile di vita pari a quello attuale vigente nei
paesi occidentali=20


=85 La nostra proposta =E8 mirare a una sobri=E8t=E0 nei consumi , riciclare, usare
beni durevoli a basso consumo, riparare , ma anche condividere, passare da=
l
concetto di benessere a quello di ben-essere, inteso come capacit=E0 di
tessere rapporti basati sulla partecipazione, di riappropriarci del nostro
tempo per dedicarlo alle relazioni, cos=EC come avviene spontaneamente nei
modelli sociali pi=F9 semplici, superare la chiusure dettate dell'
individualismo e dal modello competitivo, che poi ci si ritorcono contro
con l'insorgere dei grossi mali sociali quali ansia, stress, e depressioni


Passo la parola a Chiara che vi illustrer=E0 pi=F9 nel concreto le alternative
che possiamo compiere nella nostra vita di tutti i giorni, da quelle pi=F9
immediate e pi=F9 semplici da attuare anche da domani a quelle che comportan=
o
una pi=F9 radicale messa in discussione del proprio stle di vita.

=20
-MODALITA'

Delle funzioni economiche che svolgiamo individualmente, quella che sembra
giocare un ruolo determinante per il sistema, e' il consumo. Su nessun altr=
o
aspetto della vita siamo cosi' insistentemente e dispendiosamente guidati.
Gli strumenti a disposizione del consumatore sono due: il consumo critico e
il boicottaggio.
Il consumo critico e'un atteggiamento quotidiano che consiste nella scelta
meticolosa di tutto cio' che compriamo non solo in base alla qualita' e al
prezzo ma anche in base alla storia dei prodotti e alle scelte delle impres=
e
che li producono. Facendo in particolare riferimento all=B9attenzione
ambientale, al rispetto di diritti dei lavoratori, all=B9rispetto del contest=
o
territoriale-sociale (sono state tolte terre alla produzione di cibo per i
locali per incrementare monocolture industriali?)
Il boicottaggio e' , invece, un'azione straordinaria e consiste
nell'interruzione organizzata e temporanea dell'acquisto di uno o pi=F9
prodotti per indurre le societ=E0 produttrici a comportamenti diversi.

Come singoli cittadini possiamo inoltre compiere scelte alternative.

Comprando prodotti del Commercio equo e solidale. Questo circuito sostiene
le piccole economie dei paesi in via di sviluppo pagando il giusto prezzo
direttamente ai produttori, evitando intermediazioni del circuito delle
multinazionali, e promuovendo cos=EC progetti di autosviluppo sociale.
Al produttore del Sud del mondo il commercio equo garantisce:
       - contatti diretti e continuativi;
       - un prezzo giusto, concordato con il produttore, per un livello di
vita dignitoso;
       - sostegno finanziario, attraverso il prefinanziamento degli ordini =
e
lo sviluppo di=20
          progetti di microcredito;
       - la valorizzazione della dignit=E0 del lavoro, in particolare nei
confronti di soggetti
          svantaggiati o discriminati;
       - il rispetto dell'ambiente attraverso l'incentivazione delle
produzioni biologiche e
         naturali.


Comprando prodotti dell'agricoltura biologica, che si basa spesso su piccol=
e
aziende che rispettano l'ambiente naturale, non usano prodotti chimici e no=
n
praticano l'agricoltura intensiva evitano le monoculture, non usano sementi
transgeniche. Anche se i prodotti mediamente costano un po=B9 di pi=F9 sono pi=F9
genuini e sani, con maggiori principi attivi come le vitamine, rispetto a
quelli coltivati con l'uso di prodotti chimici. Inoltre non comporta costi
sociali indiretti e riutilizza i propri scarti.
Promuovendo la finanza etica, visto che le banche ad esempio sono spesso
implicate in finanziamenti che riguardano il mercato delle armi piuttosto
che i grandi capitali che servono alle multinazionali e non sempre tuteland=
o
i risparmiatori, =E8 importante invece sostenere la banca etica e le MAG che
propongono un uso diverso dei risparmi, finanziando progetti che rispettano
parametri d'eticit=E0 e d'equit=E0
Attraverso il turismo responsabile, visitando posti non deturpati a causa
del turismo, magari aiutando piccole comunit=E0 che rispettano l=B9ambiente
naturale, spesso si vedono posti stupendi e si paga di meno.




Oggi, in occasione di questo incontro, abbiamo invitato gruppi che
promuovono a Milano altri comportamenti che riteniamo socialmente innovativ=
i
:
- l'uso della bicicletta
- la condivisione dei mezzi privati
- il baratto, lo scambio e il riutilizzo degli oggetti
- l=B9 adesione alle banche del tempo.
- la partecipazione ai gruppi d'acquisto solidali
- l=B9autoproduzione alimentare e domestica mirando alla sobriet=E0
- promozione della partecipazione nell=B9ambito locale
- la promozione del software libero

Saranno loro a descrivervi pi=F9 nel dettaglio le rispettive proposte




-punti critici
1. nel diffondere queste idee spesso incontriamo difficolt=E0 a far capire
quanto siano accessibili i risvolti pratici di tutto ci=F2 ossia quanto
ciascuno di noi pu=F2 facilmente fare. riscontrando una diffusa paura a
lasciare comportamenti soliti e dettati da conformismo, abitudine o
condizionati dal consumismo incentivato dai mass-media
2. in tutti i gruppi a base volontaria esistono difficolt=E0 legate alla
scarsit=E0 di risorse e partecipazione costante ai grandi obbiettivi che ci s=
i
pone.
3. siamo consci della necessit=E0 di proporre globalmente queste tematiche e
tuttavia non =E8 sempre acquisito e facile superare l=B9individualismo e
lavorare in rete e in gruppo.
4. difficolt=E0 a far conoscere le proprie iniziative all=B9esterno coinvolgend=
o
maggiormente la cittadinanza anche per un confronto pi=F9 stimolante





-desiderata

1. proprio per coinvolgere o sensibilizzare chi direttamente un domani avr=E0
la possibilit=E0 di progettare nuovi creazione di nuovi modelli culturali,
sociali e produttivi, ci =E8 parso una buona occasione promuovere questo
incontro di scambio fra la ricerca in ambito universitario e le realt=E0 gi=E0
esistenti e operanti nel nostro territorio su queste alternative
2. un ottimo esempio di come la sinergia sia efficace e il conseguente
entusiasmo collettivo possano permettere il raggiungimento di obbiettivi
notevoli =E8 stata la fiera Fa=B9 la cosa giusta organizzata da Insieme nelle
Terre di mezzo a cui il FCC ha partecipato all=B9elaborazione dei criteri di
gestione e curandone i seminari .