[NuovoLaboratorio] Fw: [forumsociale-ponge] CPT a Genova

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Autor: norma
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Assunto: [NuovoLaboratorio] Fw: [forumsociale-ponge] CPT a Genova
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<genova_con_africa@???>
Sent: Tuesday, March 16, 2004 11:08 PM
Subject: [forumsociale-ponge] CPT a Genova


da Forum Sociale del Ponente
Urge reagire alla proposta di creazione di un CPT in Valbisagno. Proponiamo
di incontrarci lunedi' 22 alle 21 presso il Centro di documentazione per la
Pace, piazza Palermo 10b/canc.
Si prega dilulgare questo appuntamento sulle mailing list.
grazie



dal secolo xix - 1.03.04
A Genova un centro per i clandestini espulsi
Sarà realizzato in Valbisagno Sulla necessità di una struttura di questo
genere si sono espressi sindaco, prefetto e questore
I primi sette progetti presentati a Palazzo Spinola hanno ottenuto parere
favorevole Sull'area braccio di ferro tra gli abitanti che vogliono
preservare il verde e i costruttori
Genova La Liguria come la Puglia e come la Sicilia, come le regioni del sud
che sono ufficialmente riconosciute terra di frontiera.
Anche la nostra regione avrà un centro di accoglienza destinato ai
clandestini espulsi in attesa di essere reimpatriati. Il nuovo centro di
«permanenza temporanea» - così come lo definisce la normativa nazionale -
sarà costruito a Genova, in Valbisagno, località Molinetti, in via Rio
Maggiore sulla sponda del torrente Geirato. La notizia non è ancora
definitiva, ma i primi sette elaborati progettuali presentati a Palazzo
Spinola hanno ottenuto il parere favorevole del Comitato tecnico
provinciale presieduto da Paolo Tizzoni, vice presidente della Provincia e
assessore alla Pianificazione territoriale. A presentare richiesta di
parere rispetto al Piano di bacino stralcio del torrente Bisagno è stata
Garaventa Spa, nell'ambito di un intervento edilizio di interesse pubblico
in via Rio Maggiore. Valutata la documentazione tecnica e i sette disegni
architettonici, lo scorso dicembre il comitato tecnico provinciale ha
espresso parere favorevole «in quanto non sussistono motivi ogg
ettivi ostativi». L'area in questione, posta in località Molinetti, da
tempo vede contrapporsi in un braccio di ferro senza fine gli abitanti che
la vogliono libera per preservarne il verde e per difendersi dal rischio
alluvioni e i costruttori che vorrebbero farla fruttare. L'ultimo dei
progetti contrastati, solo per citare il più recente, è stato quello dei
tre capannoni, già bocciato dal comitato difesa ambiente Geirato. Adesso la
svolta, con l'obiettivo di dotare la regione di un centro regionale di
accoglienza temporanea per gli immigrati espulsi in attesa di essere
reimpatriati.
Sulla necessità di una struttura di questo genere più volte si sono
espressi il sindaco Giuseppe Pericu e il prefetto Antonio Di Giovane, il
questore Oscar Fioriolli e l'attuale prefetto Giuseppe Romano. Anche il
ministro Claudio Scajola, oggi all'Attuazione del programma e ai tempi agli
Interni, si era espresso in questo senso. Per qualche tempo del centro di
accoglienza non si è più parlato, ma prefettura e questura hanno continuato
a lavorare in quella direzione. Secondo la proposta presentata dalla
società Garaventa alla Provincia di Genova, una volta superati tutti i
passaggi urbanistici sarà lo stesso Garaventa a occuparsi della costruzione
della struttura in via Rio Maggiore. Solo in un secondo tempo, una volta
ultimata la struttura, l'opera pubblica sarà acquisita dalla prefettura.
Questo il progetto che il costrutture ha presentato a Palazzo Spinola. Il
comitato tecnico della Provincia di Genova, per parte sua, sulle sette
ipotesi progettuali ha espresso parere favorevole «per quanto riguarda la
conformità al piano di bacino del torrente Bisagno». Due gli elementi sulla
base dei quali si è dato l'okay alla realizzazione dell'edificio:
perché«l'intervento ricade ad almeno cinque metri di distanza dal Rio
Maggiore, individuato come significativo nella carta del reticolo
idrografico» e perché«l'area oggetto di intervento non ricade in area
inondabile».
Per ottenere l'autorizzazione a eseguire movimenti di terra la società
dovrà ora presentare le verifiche di stabilità del complesso opera
versante. L'autorizzazione è però subordinata alla stipula, da parte del
richiedente e prima dell'inizio dei lavori, di una polizza fidejussoria del
valore di centocinquantamila euro a garanzia dei lavori richiesti.


Gilda Ferrari




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