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INTERVISTA
Eta o al Qaeda? «Quel dubbio inquina le urne»
Madina, socialista basco e vittima dei terroristi: «Il governo non lo scioglierà prima del voto»
A. D'A.
MADRID
Eduardo Madina ha 28 anni ed è il presidente dei giovani socialisti baschi. Il 19 febbraio 2002 l'Eta gli ha tolto una gamba e gli ha regalato due uomini di scorta. Il tutto con una bomba piazzata sotto la frizione della sua utilitaria. L'attentato gli ha dato una legittimità inscalfibile per parlare di dialogo, un tema tabù per il governo e per gran parte del suo partito. Domani si presenta alle elezioni come numero 3 del Pse, ramo basco del Psoe, in Vizcaya, a Bilbao. Lo raggiungiamo telefonicamente proprio nella città basca.
Dal primo momento l'Eta era la colpevole, dopo poche ore si è aperta la pista islamica. Come hanno vissuto questo balletto di informazioni i Paesi baschi?
Tutti dicevano che era l'Eta, così la gente è uscita inmediatamente per strada a gridare Eta no, terrorismo no. Poi Arnaldo Otegi (leader di Batasuna, braccio politico di Eta, partito dichiarato illegale) ha detto che non è stata l'Eta e oggi Otegi ha partecipato a una protesta silenziosa contro l'attentato nel centro di Bilbao con tutti i leader politici. Quando è giunta la rivendicazione di al Qaeda, la gente ha iniziato a pensare che effettivamente l'Eta non ha la capacità per preparare un simile attentato e che il governo sta occultando informazioni, perchè se l'attentato è di al Qaeda il partito popolare può perdere le elezioni. Si vive nel dubbio: chi è stato? ci stanno occultando informazioni,? ma l'Eta è in grado di fare queste cose?
E domenica si vota.
Mi risulta difficile pensare che il governo dica che è stata al Qaeda prima di domenica, perché la gente lo relaziona direttamente con l'entrata della Spagna nella guerra in Iraq: il Pp potrebbe soffrire una profonda erosione elettorale. A me fa paura fare analisi elettorali con 200 morti, ma se è stata al Qaeda, allora Aznar deve spiegare molte cose sulla sua politica estera, di come ci ha messo nella pazzia della guerra in Iraq.
E se invece è stata l'Eta?
Spero non abbia molta incidenza elettorale, non più di quella che già ha avuto l'Eta in tutti questi anni. La gente si può piegare verso chi ha dato in questi anni un'immagine di durezza, il Pp. Però l'Eta già esiste da molti anni, non solo da ieri, da 44 anni.
Fin che il colpevole era l'Eta, la reazione era per tutti molto simile: no al dialogo, pena di morte. Tu hai sofferto un attentato e hai continuato a scommettere per il dialogo, anche contro il tuo partito. Lo pensi anche dopo 200 morti?
Ci sono parole contaminate, dialogo è una di quelle. Sempre nella gioventù socialista basca abbiamo parlato del dialogo tra le forze democratiche per isolare l'Eta. Ci sono differenti fasi di dialogo. Qui tutti vanno per strade differenti. Il Partito nazionalista basco, con il piano Ibarretxe (un processo politico per fare dei Paesi baschi un paese libero associato alla Spagna, ndr), il Pp con la radicalizzazione, il Psoe per conto suo, Izquierda unida per la sua via, i nazionalisti per la loro. C'è bisogno di dialogo come strumento per mettere tutti i partiti politici intorno a un tavolo, a definire un cammino per portare la libertà nei Paesi baschi e in tutta la Spagna. Il dialogo con l'Eta arriva nell'ultima fase di un processo di pace, si negozia la resa delle armi, le condizioni di reinserzione dei prigionieri. Ma prima c'è una fase previa: non si può fare del terrorismo una questione elettorale.
Non sappiamo chi è stato. Se domenica il Pp vince e lunedí dicono che è stata al Qaeda, che valore avranno queste elezioni?
Sarebbe un governo legittimo, ma un governo triste perchè starebbe utilizzando informazioni privilegiate, occultate alla cittadinanza, per vincere le elezioni. Qualsiasi cosa succeda è chiara una cosa: José Maria Aznar rimarrà nella storia di Spagna per la guerra e per questo attentato.
Un mese fa hanno catturato i tuoi attentatori.
Ho provato quasi indifferenza. Il vero mostro terrorista non sono questi due ragazzi che non sanno cosa vuol dire ammazzare, non sapevano cosa stavano facendo. Il problema è nel cervello che c'è dietro, che trasforma questi ragazzi in assassini e poi li mette in carcere per tutta la vita. Solo quando l'Eta terminarà proverò una gioia immensa, sensazioni e ricordi di tutti i tipi. Guardando la faccia di questi due poveri ragazzi, che sono solo degli strumenti, non provo indifferenza ma quasi.
E guardando la Madrid dell'11 marzo?
Una barbarie.
Domani?
Spero che si chiarisca chi è stato in modo da votare con il maggior numeri di dati possibili. E poi che tutti i partiti si mettano d'accordo per un piano di sicurezza interna ed internazionale. Questo governo non ha avuto le idee chiare, sia internamente che fuori. In Euskadi Aznar ha messo in prigione molti terroristi ma il clima politico è peggiore, dell'estero è superfluo parlare.
il manifesto - 13 Marzo 2004
http://www.ilmanifesto.it/oggi/art18.html
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B>Dal
primo momento l'Eta era la colpevole, dopo poche ore si è aperta la pista islamica. Come hanno vissuto questo balletto di informazioni i Paesi baschi?</B><BR><BR>Tutti dicevano che era l'Eta, così la gente è uscita inmediatamente per strada a gridare Eta no, terrorismo no. Poi Arnaldo Otegi (leader di Batasuna, braccio politico di Eta, partito dichiarato illegale) ha detto che non è stata l'Eta e oggi Otegi ha partecipato a una protesta silenziosa contro l'attentato nel centro di Bilbao con tutti i leader politici. Quando è giunta la rivendicazione di al Qaeda, la gente ha iniziato a pensare che effettivamente l'Eta non ha la capacità per preparare un simile attentato e che il governo sta occultando informazioni, perchè se l'attentato è di al Qaeda il partito popolare può perdere le elezioni. Si vive nel dubbio: chi è stato? ci stanno occultando informazioni,? ma l'Eta è in grado di fare queste cose?<BR><BR><B>E domenica si vota.</B><BR><BR>Mi risulta difficile pensare che i
l
governo dica che è stata al Qaeda prima di domenica, perché la gente lo relaziona direttamente con l'entrata della Spagna nella guerra in Iraq: il Pp potrebbe soffrire una profonda erosione elettorale. A me fa paura fare analisi elettorali con 200 morti, ma se è stata al Qaeda, allora Aznar deve spiegare molte cose sulla sua politica estera, di come ci ha messo nella pazzia della guerra in Iraq.<BR><BR><B>E se invece è stata l'Eta?</B><BR><BR>Spero non abbia molta incidenza elettorale, non più di quella che già ha avuto l'Eta in tutti questi anni. La gente si può piegare verso chi ha dato in questi anni un'immagine di durezza, il Pp. Però l'Eta già esiste da molti anni, non solo da ieri, da 44 anni.<BR><BR><B>Fin che il colpevole era l'Eta, la reazione era per tutti molto simile: no al dialogo, pena di morte. Tu hai sofferto un attentato e hai continuato a scommettere per il dialogo, anche contro il tuo partito. Lo pensi anche dopo 200 morti?</B><BR><BR>Ci sono parole contam
inate,
dialogo è una di quelle. Sempre nella gioventù socialista basca abbiamo parlato del dialogo tra le forze democratiche per isolare l'Eta. Ci sono differenti fasi di dialogo. Qui tutti vanno per strade differenti. Il Partito nazionalista basco, con il piano Ibarretxe (un processo politico per fare dei Paesi baschi un paese libero associato alla Spagna, <I>ndr</I>), il Pp con la radicalizzazione, il Psoe per conto suo, Izquierda unida per la sua via, i nazionalisti per la loro. C'è bisogno di dialogo come strumento per mettere tutti i partiti politici intorno a un tavolo, a definire un cammino per portare la libertà nei Paesi baschi e in tutta la Spagna. Il dialogo con l'Eta arriva nell'ultima fase di un processo di pace, si negozia la resa delle armi, le condizioni di reinserzione dei prigionieri. Ma prima c'è una fase previa: non si può fare del terrorismo una questione elettorale.<BR><BR><B>Non sappiamo chi è stato. Se domenica il Pp vince e lunedí dicono che è stata al Qaed
a, che
valore avranno queste elezioni?</B><BR><BR>Sarebbe un governo legittimo, ma un governo triste perchè starebbe utilizzando informazioni privilegiate, occultate alla cittadinanza, per vincere le elezioni. Qualsiasi cosa succeda è chiara una cosa: José Maria Aznar rimarrà nella storia di Spagna per la guerra e per questo attentato.<BR><BR><B>Un mese fa hanno catturato i tuoi attentatori.</B><BR><BR>Ho provato quasi indifferenza. Il vero mostro terrorista non sono questi due ragazzi che non sanno cosa vuol dire ammazzare, non sapevano cosa stavano facendo. Il problema è nel cervello che c'è dietro, che trasforma questi ragazzi in assassini e poi li mette in carcere per tutta la vita. Solo quando l'Eta terminarà proverò una gioia immensa, sensazioni e ricordi di tutti i tipi. Guardando la faccia di questi due poveri ragazzi, che sono solo degli strumenti, non provo indifferenza ma quasi.<BR><BR><B>E guardando la Madrid dell'11 marzo?</B><BR><BR>Una
barbarie.<BR><BR><B>Domani?</B><BR><BR>Spero che si chiarisca chi è stato in modo da votare con il maggior numeri di dati possibili. E poi che tutti i partiti si mettano d'accordo per un piano di sicurezza interna ed internazionale. Questo governo non ha avuto le idee chiare, sia internamente che fuori. In Euskadi Aznar ha messo in prigione molti terroristi ma il clima politico è peggiore, dell'estero è superfluo parlare.</FONT><BR><BR><BR><BR><SPAN class=testatinadata><FONT face=Verdana color=#990033>il manifesto - 13 Marzo 2004</FONT></SPAN></SPAN></DIV>
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