Ne stavo parlando proprio ieri sera con una ragazza americana, secondo la
quale la nuova legge le sembrava corretta.
Per quanto mi riguarda non conosco i dettagli della legge in questione, ma
sicuramente potrei essere non completamente sfavorevole se non fosee
generalizzata alla totalità dei casi: in alcune situazioni le persone in
questione sono pienamente consapevoli delle disfunzioni cui sono loro
malgrado soggetti, ma ciò non significa che in altre gli stessi soffrano
di casi di "dipendenza da cibo" come avviene per le sigarette.
Sarebbe poi da accertare in che tempi tali persone hanna accusato i danni
provocati dai fast-food: certo non credo potrebbero essere
colpevolizzabili (o almeno non completamente) qualora la pubblicizzazione
sanitaria riguardante patologie alimentari o derivate dal consumo di
alimenti non particolarmente salutari si sia diffussa in maniera
significativa solamente dopo che gli stessi abbiano iniziato a frequentare
"ristoratori" e fast-food incriminati e in seguito ad
evidenti-manifeste-diagnosticate patologie.
In altri casi la persona obesa potrebbe invece aver sfruttato la cosa per
lucrarci, ma se volessimo fare una statistica dei guadagni vi lascio
immaginare da che parte credo penderebbe la bilancia.
Dentro quelle quattro mura di incravattati fanno sempre come cazzo gli
pare e dell'opinione pubblica gli frega solo sotto forma di biglietti
verdi.
__o
_TZ \-
(A)ndre(A)
On Fri, 12 Mar 2004 15:52:22 +0100, Claudia <claude.3@???> wrote:
> sempre della serie "non ha niente a che fare con le bici ma mi pare
> importante"...
>
> http://www.repubblica.it/2004/c/sezioni/esteri/grassi/grassi/grassi.html
--
