[Cerchio] ---> Tuula!

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Autore: cerchio@inventati.org
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Oggetto: [Cerchio] ---> Tuula!
Tuula! Ho notato che hai inserito il tuo commento anche sull’altra lista, alla
quale mi sono poi iscritto, però rispondo solo qui, perché sull’altra voglio
prima vedere che aria tira!

Questione complessa quella che tiri in ballo, comprensibile direi. Chiaramente
in alcuni tratti il reportage mostra caratteri, diciamo così, patriottici, e va
quindi immediatamente inserito nella realtà sociale nel quale è stato scritto.
Alla sua base non penso ci sia la volontà di lanciare un diretto atto
accusatorio nei confronti dei soldati americani e del loro ruolo nelle correnti
occupazioni, che in un simile contesto parrebbe fuori luogo, ma piuttosto di
scattare una drammatica fotografia su uno degli aspetti censurati di questa
guerra schifosa, e la non tanta velata attribuzione di responsabilità su quei
fascisti che stanno alla Casa Bianca.

Quando parli di eroi ti riferisci alla prima parte dell’articolo che sicuramente
tende a scivolare verso questo tipo di retorica, ma che poi preso nel suo
complesso tutto è tranne che una apologia delle forze armate Statunitensi,
piuttosto un tentativo di fare luce su uno di quei brutali aspetti delle guerre
attuali (parte della orwelliana ‘guerra al terrore’), e della quale la
cosiddetta ‘pubblica opinione’ Americana ignora, colpevolmente. Il livello di
disinformazione è talmente elevato che i numeri dei morti sia di parte Americana
(500) che di quella Irachena (10.000) sono relegate nell’informazione cosiddetta
alternativa on line, comprese naturalmente le questioni riguardanti i GI
mutilati che sono ricoverati all’ospedale Walter Reed a Washington.

E quindi pure un articolo come questo che vista la moderazione di approccio
dovrebbe potere avere una larga diffusione, trova spazio solo on line, e anche
se non segue criteri di radical chicchismo, rimane una forte immagine che
bisogna guardare.

Comunque il paragone tra Vietnam e Iraq è un qualcosa che circola ampiamente
nella stampa di sinistra Americana, e quindi queste analogie non dovrebbero
sorprenderti più di tanto. Nel caso di questo articolo poi i riferimenti al
Vietnam non erano così centrati sui soldati come li hai visti tu, ma piuttosto
su alcuni elementi (quale l’ospedale Walter Reed), che supportano la tendenza a
tracciare paralleli fra quella e questa guerra di occupazione. Per come funziona
la gerarchia interna alle forze armate americane, ho seri dubbi che molti di
questi soldati abbiano scelto volontariamente di andarsene in Iraq o in
Afghanistan, ci sono piuttosto andati perché mandatici e la maggior parte di
loro forniti della giusta indottrinazione per compiere il cosiddetto ‘dovere’.
Le stesse caratteristiche capitalistiche che gli attribuisci (Grucciolo!) sono
accuse che potrebbero essere benissimo applicate anche a coloro che hanno
combattuto in Vietnam, ma si finirebbe comunque per semplificare in entrambi i
casi.

Questi soldati sono stati dimenticati, e probabilmente se la sono cercata, ma il
silenzio calato anche sul loro dramma dispiega in una ulteriore sfaccettatura il
carattere totalitario dell’America di Bush e giustifica la fortissima necessità
di un cambiamento radicale!

Ciao
M