[Cerchio] Potenzialità dispiegate - Boccadorata!

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Autore: Boccadorata
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Oggetto: [Cerchio] Potenzialità dispiegate - Boccadorata!
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From: djm@???
To: cerchio@???
Sent: Saturday, March 06, 2004 12:47 AM
Subject: [Cerchio] Potenzialità dispiegate - Boccadorata!

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Io nel mio piccolo aggiungo una schematica definizione della parola,
facile facile:

Koyaanisqatsi
koy · ahn · i · skaht · see
noun (from the Hopi Language)
1. life disintegrating
2. life out of balance
3. life in turmoil
4. crazy life
5. a state of life that calls for another way of living

Boccadorata, continuiamo a 'giocare'

********e allora provo ad "appoggiare" qui questo poemetto dedicato a
Giordano Bruno perchè vi si parla "della terra che si "move" e della
"Eresia della vita - "materia infinita"


Donato Di Poce
Giordano Bruno: l'Angelo della luce
17 febbraio 1600

per Adriano Petta


I

Una brezza cosmica
Si posa ogni mattina
Sulle ciglia sognanti
Dell'eternità.
Mentre dal fuoco si eleva
L'urlo tonante di un Dio
Accecato dalla tua luce
Dalla vastità di visione
E coscienza d'infiniti mondi.

II

Mentre tu vittima designata
Al sacrificio degli uomini
Da uomini troppo piccoli
Per capire un indizio
Di grazia o di sapere
Né il tuo cuore di stella
Del libero arbitrio
Al di là di ogni Universo o Mondo
Distillavi gocce di sapienza infinita
Scintille di virtù e carità.


III

Eri tu Giordano
L'Angelo della luce
E dell'eroico furore
Il vero estimatore
Della grandezza di Dio
E assennatissimo scrittore
Di Dialoghi filosofici d'estrema grandezza
Che ti resero "martire e volentieri".
Non era che inchiostro dell'Anima Universale
Il tuo corpo nudo che bruciava
Nel rogo di Campo de' Fiori
Non era che angoscia del mondo
E coscienza dell'infinito
Che ti rese eroico e immortale.

IV

Negli spazi infiniti del turbamento
Nelle stanze dell'inquietudine e della cultura
Pesano come macigni ancora oggi
Le ceneri della tua "nova filosofia"
Che chiamarono eresia pura.

Eresia della luce
E della terra che si "move"
Eresia delle migrazioni delle anime
E del Dio presente nel mondo
Eresia della praxis
E della fede nelle proprie idee
Eresia della vita - "materia infinita" -
E dei mondi innumerabili
Eresia della cosa che è in ogni cosa
E dell'Anima Mundi.


V

Tu che hai osato porre domande
Nei chiostri della verità
Tu che sfidavi l'invidia degli ignoranti
Tu che ignoravi i sussurri dei mercenari
Tu che hai acceso i lumi della saggezza futura
Dalle braci dell'eretico sapere,
Tu solo potevi resistere
A ottanta mesi d'ignominioso carcere
E d'infame processo dell'inquisizione.

Tu che camminavi sulle orme della luce
E oltrepassavi i confini della visione
E osavi con carta e penna dorata
Riverberare i dettami delle stelle.

VI

Tu che sferzavi l'umana specie
Con paradossi, ossimori e contrari
Tu che eri cosciente
Del ritmo e delle mutazioni
Della natura umana
E avevi il dono della vista suprema
E amavi le verità di anime differenti
Perdona i cinici delle religioni
E i gendarmi delle verità
Che comandano l'umanità
Senza giustizia né ragione
Consumati da piccole follie quotidiane
Cecità, vendette, egoismi e bestialità.

Donaci la grazia d'un respiro
La bellezza di tutte le cose
Visibili e invisibili
Concedici l'esperienza del limite
L'armonia del disincanto
E il furore d'amore e conoscenza.


VII

Dopo quattrocento anni di pubblico silenzio
Hanno ridato l'onore a Galileo
Ma non a te Giordano,
Diamante d'inesplicabile bellezza
Germinatore d'infinite teorie
Saccheggiate da Filosofi ciechi
Manipolate da oscuri Accademici
Giudicato da Inquisitori ottusi
Senz'anima né memoria
Mentre tu citavi a memoria
Le Sacre Scritture e respiravi
Il tuo respiro magico
Solo, inquisito, eretico e clandestino.

VIII

Nel Paradiso dei Poeti e dei Santi
Incontreremo la tua anima solitaria
Per virtù e fede e rifugio delle Muse.

Nell'Inferno dei dannati
Incontreremo il tuo tremore
E il seme del desiderio infinito.

Nel Purgatorio della nostra vita
Abbiamo trovato sangue, inchiostro e miele
E silenzio creativo che brilla
Come un diamante scritto
Di penitenza e di luce.

E nel cuore caldo della storia
Il vento caldo del tuo respiro
Ha guidato le nostre mani
Nell'orizzonte infinito dei mondi
Dove troveremo la bellezza della verità
E l'orrore del mondo c'illuminerà.


IX

Abbiamo incontrato nelle terre d'ombra
All'ombra d'una eresia pura
Il respiro dei Catari
Ch'ebbero la tua stessa sorte
Per aver voluto difendere
Le chiavi del sapere.

Ma nei roghi fatui della Storia
Bruciano i corpi dei Santi ed Eroi
Non le loro idee
Che avanzano come lava incandescente
Nell'Anima del Mondo
E ai confini infiniti
Del libero pensiero
Dove un Angelo di luce
Ha raccolto il manoscritto
Del Sacrobosco.

X

Dalle ceneri di Montségur
Ai manoscritti d'Armenia
Dalle tavolette cinesi
Al sogno di Gutenberg
L'umanità non avrà più segreti
Perché ogni uomo è un'isola
Un impero di segni
Che nel cuore custodisce
Spighe di carta dorata
E ogni sguardo sul mondo
È una pagina bianca
Un chiostro di margherite
E ogni anima custodisce
La luce della conoscenza
Un seme d'amore
Senza limiti, senza confini.

                       Donato Di Poce


Poemetto tratto dal libro «Il silenzio creativo, anche»
Milano, 1/1/2003