seguono 2 appelli per Nathalie Menigon, prigioniera
politica di Action Directe, che dal 16 febbraio è in
sciopero della fame per chiedere la sua scarcerazione
per gravi ragioni di salute.
Siamo venute a sapere che Nathalie Menigon,
prigioniera politica di Action Directe, ha iniziato da
alcuni giorni uno sciopero della fame per reclamare
cure mediche.
La debolezza dello stato di salute di Nathalie Menigon
e le conseguenze della crisi celebrale vascolare
rendono estremamente pericoloso questo sciopero della
fame.
Nel giugno 2003, Nathalie Menigon ha deciso di
protestare contro laggravamento delle sue condizioni
di detenzione e linterruzione delle cure
kinesioterapiche che le erano state prescritte.
Nathalie aveva iniziato ad arrampicarsi su una rete
alta 2,70 m nel cortile che circonda unarea verde.
Afferrando la sommità, indebolita, si è tagliata
profondamente lavambraccio sinistro e la mano destra.
Queste ferite hanno avuto bisogno di 41 punti di
sutura sotto anestesia generale.
Nel novembre 2003, con laccusa di disordine
dellordine pubblico lo Stato francese ha rifiutato
la liberazione di Nathalie Menigon per questioni di
salute. Lo stesso pretesto non aveva impedito tre anni
prima la liberazione di Maurice Papon [prefetto di
polizia del di Bordeaux, collaboratore della Gestapo
negli anni 40]. E vero che il rigore della legge non
è lo stesso per un grande servitore dello Stato e per
una militante rivoluzionaria. I crimini degli Stati
vengono coperti, ma non quelli contro lo Stato.
La salute di Nathalie non le permetterà di sopportare
u no sciopero della fame, lei ne è cosciente, ma si è
detta determinata ad andare fino alla fine. Nathalie
Menigon deve essere liberata al più presto. Non può
essere curata che fuori dallistituzione
penitenziaria.
Inviatele messaggi di sostegno, diffondete
linformazione
Collettivo NLPF Nlpf@???
Concentramento, lunedì 1 marzo, ore 18, davanti
allAmministrazione penitenziaria.
Nathalie Ménigon in sciopero della fame: sosteniamo la
sua lotta contro la dittatura carceraria!
Dal 16 febbraio Nathalie Ménigon ha impegnato la sua
vita in un nuovo episodio della lotta che conduce con
gli/le altri/e militanti di Actione Directe dai primi
giorni della loro incarcerazione, da 17 anni e da 20
per Régis Schleicher. Queste/i militanti subiscono da
molti anni condizioni di detenzione eccezionali. Solo
a prezzo della loro resistenza permanente hanno potuto
sopravvivere allarbitrio carcerario che ha
programmato la loro eliminazione.
Per uscire dallisolamento totale al quale erano
sottoposti/e, hanno dovuto condurre due lunghi
scioperi della fame di più di cento giorni. Sono stati
sottoposti a trasfusioni forzate al fine di mantenerli
in vita per costringerli, picchiarli, e portali
davanti alla Corte speciale incaricata della loro
esecuzione giudiziaria.
Allinizio del 2001, Jean-Marc Rouillan e Joëlle
Aubron hanno intrapreso un nuovo sciopero della fame,
per esigere laccesso ai colloqui e alle cure mediche
per i/le loro due compagni/e (Nathalie Ménigon e
Georges Cipriani), la cui salute è molto degenerata
per lisolamento e le disastrose condizioni di
detenzione.
Nathalie affronta oggi una nuova lotta: non ha altra
scelta. Vittima di due crisi celebrali vascolari, nel
1996 e nel 2001, non ha ricevuto le cure che il suo
stato di salute esigerebbe. LAmministrazione
penitenziaria continua ad impedirle laccesso alla
kinesioterapia indispensabile per la sua
riabilitazione. La seconda crisi celebrale vascolare
che potrebbe essere mortale è stata diagnosticata
solo alcuni mesi dopo che era avvenuta, durante un
esame medico. Quando Nathalie lamentava violenti mal
di testa, lAmministrazione penitenziaria, che non
ignorava il suo passato medico, la ha internata per
alcuni giorni in un ospedale psichiatrico, in una
cella di contenzione. La situazione è divenuta ancora
peggiore: negli anni Nathalie è stata costretta ad una
vera e propria camicia di forza chimica, e adesso
lAmministrazione penitenziaria ha deciso di
sospendere tutte le sue medicine, che consistono in un
anticoagulante vitale per la prevenzione di una nuova
crisi cerebrale vascolare! E chiaramente
lAmministrazione penitenziaria ha giudicato inutile
informare la sua famiglia. Noi riteniamo
lAmministrazione penitenziaria responsabile di ciò
che potrebbe succedere a Nathalie.
Nathalie sottolinea nella sua lettera di
dichiarazione dello sciopero della fame di non essere
la sola vittima della mancanza di cure mediche in
prigione. Esprime la su solidarietà con le proteste
inviate, quindici giorni fa, dalle detenute del Centro
di detenzione di Bapaume alla Direzione sanitaria di
Arras.
I dirigenti di questo paese pretendono di dare lezioni
di democrazia e di umanità alla terra intera, ma sono
larbitrio e la repressione che si applicano ogni
giorno nei commissariati, lei tribunali e nelle
prigioni. I militanti italiani rifugiati sono
processati dalla polizia e dalla giustizia, come
Cesare Battisti recentemente imprigionato e che si
vuole adesso estradare, come hanno fatto con Paolo
Persichetti nellagosto del 2002. La legge Kouchner,
che prevede una sospensione della pena per i detenuti
gravemente malati e la cui situazione di salute non
può migliorare in prigione, è servita per liberare
lex grande servitore dello stato e assassino
plurirecidivo Papon. Ma per voce del suo procuratore,
il Ministero della giustizia afferma che questa legge
non deve essere applicata a Nathalie Ménigon, con il
pretesto che la sua liberazione metterebbe a rischio
lordine pubblico. Questa posizione è contraria allo
spirito della legge e alla giurisprudenza, ma noi non
abbiamo alcuna illusione sul risultato dellappello
per la sua scarcerazione per ragioni mediche fatto dai
militanti di Action Directe, di cui conosceremo il
risultato il 26 marzo.
BISOGNA AGIRE, I TEMPI STRINGONO! Nathalie si
indebolisce molto velocemente; le sue compagne di
prigione sono molto preoccupate della rapidità degli
effetti dello sciopero della fame sul suo organismo
distrutto dai tanti anni di stenti. La situazione è
critica e bisogna agire. Tutte le vostre azioni di
solidarietà contano. Bisogna moltiplicarle e
continuarle. Scrivete o telefonate per protestare alla
Cancelleria (DACG,13 place Vendôme, 75042 Paris Cedex
01 Francia, tel : 0033 144776060), alla direzione
dellAmministrazione penitenziaria (8-10, rue du
Renard, 75004 Paris, Francia, tel. : 0033 1447 6060).
Scrivete messaggi di solidarietà a Nathalie al Centro
di detenzione di Bapaume (2173J, chemin des Anzacs,
62451 Bapaume, UCSA, Francia).
Concentramento lunedì 1° marzo, ore 18, davanti
allAmministrazione penitenziaria.
e-mail : nlpf@??? - posta : NLPF c/o LPJ, 58
rue Gay-Lussac, 75005 Paris
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