[Forumlucca] Fw: Chiedi un voto di pace

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Auteur: Roberto Sensi
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Sujet: [Forumlucca] Fw: Chiedi un voto di pace
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rob
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From: "Pierluigi Mantini" <mantini_p@???>
To: <rsens@???>
Sent: Monday, March 01, 2004 9:56 AM
Subject: Re: Chiedi un voto di pace


>
>
> Ritengo la teoria della guerra preventiva proposta
> dall'amministrazione Bush
> scellerata, pericolosa ed inaccettabile. Pur non
> avendo alcuna simpatia per
> la dittatura di Saddam Hussein, mi sono opposto alla
> guerra in Iraq e credo
> che le motivazioni ufficialmente addotte per
> giustificarla si siano
> dimostrate palesemente infondate. Non c'erano le armi
> di distruzione di
> massa, non c'era Al Queida, che oggi invece c'è, c'era
> e c'e sicuramente il
> petrolio, ma questa non è una notizia. Sono stato e
> sono contrario alla
> missione militare in Iraq e per questo voterò contro
> il suo rifinanziamento.
> Non sono però contrario al fatto che l'Italia, su
> mandato delll'Onu, prenda
> parte in altri luoghi del mondo a missioni volte a
> mantenere la pace e
> difendere le popolazioni civili. Anche con l'invio di
> forze armate. Mi
> comporterò di conseguenza.
>
>
>
>
>
> --- rsens@??? ha scritto: > Gentile Parlamentare,
> > Le scrivo per chiederle di votare affinché la
> > missione militare e civile
> > in Iraq non venga rifinanziata: nonostante l'uso
> > dell'espressione
> > "missione umanitaria" si tratta di una missione
> > sotto il comando di una
> > forza di occupazione, nel quadro di un'operazione di
> > guerra specificamente
> > vietata dalla nostra Costituzione.
> > Si unisca alla maggioranza della popolazione
> > italiana, si faccia portavoce
> > dei milioni di bandiere di pace che ancora
> > sventolano dai balconi delle
> > nostre città. Faccia un gesto che contribuisca con
> > chiarezza a
> > ripristinare la legalità internazionale. Saremo in
> > tanti, ma proprio
> > tanti, a camminare al suo fianco.
> > Mai una guerra fu tanto contestata, prima ancora di
> > essere scatenata, al
> > suo solo annuncio, come la guerra all'Iraq. Oggi,
> > gli stessi massimi
> > responsabili di quella guerra riconoscono che
> > l'accusa delle "armi di
> > distruzione di massa" che l'Iraq avrebbe posseduto,
> > era priva di
> > fondamento; lo stesso Segretario di Stato degli USA,
> > Colin Powell, ammette
> > che forse la guerra non era necessaria. Sono tutte
> > cose che Lei sa, non
> > può non saperle, vista la responsabilità di cui è
> > investito. Le chiedo di
> > considerarle, serenamente ma responsabilmente.
> > Le forze di occupazione non riescono a garantire la
> > sicurezza nemmeno a sé
> > stesse, e di fatto tutelano solo un numero ristretto
> > di presidi economici,
> > militari e delle comunicazioni, oltre agli impianti
> > di estrazione
> > petroliferi. Tutte le infrastrutture civili sono
> > esposte all'abbandono e
> > al saccheggio, nell'indifferenza o nell'assenza
> > delle forze di
> > occupazione. Gli approvigionamenti alimentari,
> > l'erogazione di acqua
> > potabile e luce elettrica, i servizi sanitari, tutto
> > è compromesso e
> > deficitario. Queste cose da sole non fanno la
> > libertà, ma senza tutte
> > queste cose, quale popolo può dirsi libero? Senza
> > queste cose la vita è
> > quotidiana sofferenza ed umiliazione.
> > E' amaro e tragico doverlo ammettere, per chi crede
> > nella democrazia e ha
> > in odio la dittatura -e sono certo che in questo io
> > e Lei coltiviamo
> > profondamente gli stessi sentimenti- è amaro doverlo
> > ammettere, dicevo, ma
> > la popolazione irakena oggi sta peggio di quanto non
> > stesse sotto il
> > regime di Saddam Hussein: vive molto peggio. E anche
> > chi, nella variegata
> > società civile irakena, era nei primi mesi di
> > occupazione "rimasto alla
> > finestra", oggi si oppone con forza crescente alla
> > occupazione. E' tempo
> > di ammetterlo: in Iraq non c'è nessuna "missione di
> > pace".
> > Non c'è nessuna "forza" di pace, se non quelle (la
> > cui "forza" poggia sull
> > 'umanità e sulla natura preziosa del servizio che
> > prestano a comunità
> > bisognose), dei volontari civili umanitari, delle
> > strutture di
> > cooperazione impegnate nella ricostruzione di
> > infrastrutture civili o nei
> > presidi elementari di sanità, in quelle di
> > monitoraggio sul rispetto dei
> > diritti umani. Saprà che l'ultimo voto in materia
> > del Parlamento di cui
> > Lei fa parte, ha tolto risorse a questo tipo di
> > interventi -cioè alla
> > cooperazione internazionale delle Organizzazioni Non
> > Governative- per
> > riversarle sulla missione militare (chiamandola "di
> > pace"). E' un errore,
> > è una beffa, è una grave e imperdonabile offesa alla
> > giustizia e alla
> > verità. La prego di fare ciò che è in suo potere,
> > perché il nostro
> > Parlamento cancelli quell'errore, ponga fine alla
> > complicità italiana nell
> > 'umiliazione del popolo irakeno e nella copertura di
> > una guerra e di una
> > occupazione ingiuste e disgraziate.
> > Non c'è nessuna "missione di pace" in Iraq: non
> > prenda, il Parlamento, in
> > giro con leggerezza e cinismo gli italiani, non
> > prenda in giro con
> > leggerezza e cinismo i militari tuttora là impiegati
> > e le loro famiglie,
> > non prenda in giro il sentimento della maggior parte
> > dei cittadini
> > italiani, amanti della democrazia, della pace, della
> > solidarietà, ed
> > alieni a ogni comportamento o pregiudizio coloniale
> > o neocoloniale.
> > Le chiedo scusa per la lunghezza, che le avrà
> > sottratto un po' del suo
> > tempo, ma credo che comprenderà. Per chi non ha
> > voluto ascoltare voci che
> > potevano -lo comprendo- parergli di parte, c'erano
> > quei milioni di
> > bandiere a ricordarlo per mesi e mesi: le ragioni
> > della pace e della non
> > aggressione sono le ragioni della maggior parte
> > degli Italiani.
> > Per tutti questi motivi, Le chiedo un voto che sia
> > NO alla guerra, NO all'
> > ulteriore coinvolgimento italiano in una occupazione
> > ingiusta e nefasta.
> > NO a compromessi ambigui (astensioni o uscita
> > dall'aula) che guardino agli
> > equilibri fra partiti, alle alchimie verbali, e
> > neghino la realtà, e le
> > responsabilità che essa comporta. Non tradisca
> > questa richiesta. Non
> > deluda l'attenzione con cui io -e tanti, come me e
> > con me- guardo a ciò
> > che il Parlamento dirà e a ciò che verrà deciso.
> > La ringrazio.
> > Giulio Sensi
> > Via S.Donato 1240
> > 55100 Lucca (LU)
> > ITALY
> >
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