[Forumlucca] SPIRALI

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SPIRALI
SPIRALI


MONDOCANE FUORILINEA

18/2/4



Fulvio Grimaldi


Vi racconto, cari compagni, amici e osservatori, come è andata con il
“Seminario Nazionale su guerra e terrorismo” del PRC, a Roma, lunedì 16
febbraio, nella sede del Comitato Politico Nazionale. Sede non
insignificantemente underground di quel CPN che fra un paio di settimane
verrà chiamato a decidere sullo scioglimento del partito, che avrebbe dovuto
rifondare il comunismo dopo il testacoda di Occhetto-D’
Alema-Fassino-Veltroni, nella SE (“Sinistra Europea”, Europeische Linke,
Gauche Europeenne, European Left, Izquierda Europea. In greco,
lussemburghese e estone non so). Il CPN, ne gioiamo tutti, non incontrerà
grandi difficoltà: deciderà sul partito deciso a gennaio e il cui congresso
fondativo è stato deciso per maggio (pare che ci sia già l’inno,
correttamente caratterizzato da un afflato femminista, visto il ruolo che
certe donne hanno avuto nell’accantonare contraddizione capitale-lavoro e
conflitto di classe a vantaggio di quella di genere, assai più attuale e
universale. Dicono che inizia così: “E’ primavera, svegliatevi bambine…”).
Sono partiti che stanno come d’autunno sugli alberi le foglie e, trovandosi
nella condizione del panda, giustamente cercano un ricupero unendo i propri
inverni dello scontento in un primaverile auspicio: se son rose fioriranno.
Per carità non rosse, però, sono fuori moda. Tanto che il partito comunista
di Boemia-Moravia e un’altra quarantina, invece in piena espansione e che
avrebbero preferito l’inno “Rose rosse per te…” sono stati ampiamente
snobbati come retrò e ne hanno tratto la conclusione che conveniva restare a
casa. E comunisti.



Ma non divaghiamo. Il mio proposito era di raccontarvi come è andato il
“Seminario Nazionale”. Quello pompato con grande impegno tra militanti,
iscritti, elettori, simpatizzanti, mediante trombe, tamburi e timpani di una
clamorosa campagna: mezza dozzina di microannunci sul giornale di partito.
Per la ghiotta occasione, sicuramente attesa con impazienza da qualche
decina di migliaia di persone che si erano visti percuotere per mesi dalla
“spirale guerra-terrorismo”, rifilatagli in tutte le salse cartacee e
comiziali, era stata prevista una cornice e un tempo di grande attrattiva e
accessibilità: lunedì mattina alle 9 nello scantinato della Federazione
romana. Un orario che compagni tramvieri, automobilieri, metallurgici,
campagnoli, scolastici o aziendali, panettieri o vignaioli non avrebbero
potuto chiederne uno migliore.

Faccio della cinica ironia e faccio torto agli organizzatori: si trattava di
non turbare, con iniziative di carattere contingente e un po’ estemporanee,
la concentrazione dei compagni su obiettivi di ben altra portata strategica,
la SE e l’abbraccio governativo con ormai ampiamente riscattati massacratori
della Jugoslavia e della classe lavoratrice nazionale.



E così il “seminario nazionale” ha visto la discreta, ma fervida
partecipazione di ben venti persone. Partecipazione anche qualificata: se
dico che c’erano ben tre compagni che in un qualche momento non fossero
stati, o oggi non fossero, negli organismi supremi del partito, forse
esagero. L’avvio viene dato dallo stesso Fausto Bertinotti: a seminario
“nazionale”, segretario nazionale. E’ un avvio brontolone e pour cause:
degli intemperanti avevano lasciato tra i documenti in distribuzione uno con
alcune domande rivolte al “giornale comunista” Liberazione. Si chiedeva, a
me pare innocentemente, ai responsabili di quel quotidiano se fossero in
buonafede quando pubblicavano senza commento paginoni di compagni come i
neonazisti (qualcuno li chiama “neocons”) di Washington, o come
Macbeth-Cossiga, o quando nascondevano oggi una Jugoslavia frantumata e
dissanguata dopo averne esaltato la fine ieri in combutta con arnesi Cia
come Otpor, o quando ignoravano pervicacemente ogni prova sulla longa manus
USA e Cia nel terrorismo internazionale, dall’11/9 alla Cecenia, da Bali a
Istanbul, o quando flirtavano con un D’Alema bombardiere, o con un Fassino
vituperante Berlinguer e esaltante Craxi. Niente, non si chiede, sono
provocazioni, sono insulti s’infervora Bertinotti e, ordinando la rimozione
dell’obbrobrio, conclude:”La censura, quando ce vo’ ce vo’”. Lo sappiamo,
Fausto, lo sappiamo. E subito qualcuno nella platea ha invocato il Collegio
di garanzia. La sindrome di Beria non muore.



Chi apre il “seminario nazionale” dei venti notabili? Ma lui, l’uomo che
sulla spirale la sa più lunga di tutti, colui che a sentire “Intifada fino
alla vittoria” brandisce subito il pastorale: antisemiti! E’,
appropriatamente, il responsabile esteri del partito, Gennaro Migliore. E’
lui che indica la via, è lui che illumina le ombre, è lui che mette i
paletti, è lui che divide il giusto dall’ingiusto, il bene dal male. Riparte
la spirale che sale sale, in tutti gli interventi, viene fugacemente
interrotta dallo smanierato che scrive, ma è subito ricomposta e rilanciata
verso l’infinito proprio di questa figura geometrica, nientemeno che dal
segretario. L’ONU – dice Migliore - è stata sprovveduta e anche negativa,
specie quando dell’occupazione ha parlato come peace keeping (risoluzione
1511), ma ora guai a prescindere dall’ONU, è lo strumento democratico per
eccellenza. Che gli iracheni lo sappiano o no. Come si farebbe altrimenti a
garantire la democrazia, cioè un libero mercato, una privatizzazione di
tutto, una ricomposizione dei governi occidentali nella comune rapina delle
risorse irachene? Sotto i colpi della dialettica migliorina, svaniscono
anche gli ultimi dubbi ereditati da un genocidio perseguito dall’ONU con 13
anni di embargo. Ci si consola con i meriti ONU nella ricostruzione della
Somalia, nella spaccatura della Corea, nelle carneficine africane dal Congo
al Ruanda, fino al benemerita transizione della Jugoslavia dal gengiskhan
slavo Milosevic al democratico occidentale Al Capone. Migliore vuole l’ONU,
ma per carità non vuole la resistenza irachena. Uccide poliziotti, diomio! E
’ terrorismo puro. Ha fatto fuori 100 curdi in un colpo solo! (L’episodio
verrà poi rievocato anche da un altrimenti carta carbone Musacchio che, con
la lacrima sul ciglio, ricorda quanto lui si sia speso per la causa curda, e
non importa se, nella commozione, faccia un po’ di confusione tra comunisti
curdi del PKK sterminati dai turchi e dai curdi iracheni amici dei turchi,
da Clinton e Bush, e tribù narcotrafficanti e mercenarie della Cia da trent’
anni (dei capi feudali Barzani e Talabani) che stanno pulendo etnicamente il
Nord dell’Iraq e ambiscono a spaccare un popolo unito da 3000 anni e a farsi
un protettorato fascistoide amerikano, petrolifero e narcotico. Del resto
Musacchio si occupa di ambiente e le boscose montagne del Kurdistan vanno
salvaguardate o no?.



Naturalmente hanno ragione gli occupanti e Bush a dire che lì, in Iraq, a
tirare le fila c’è Al Qaida e, quindi, anatema a coloro che sostengono la
resistenza irachena e la chiamano guerra di liberazione! Al Migliore devono
essere fischiate le orecchie al ricordo di quelle migliaia di compagni
fuorilinea – non più di un paio ne sono tracimati nelle lettere a
Liberazione – che hanno mentalmente – ma in alcuni casi anche fisicamente –
vomitato a leggere sul “giornale comunista” coprofile esternazioni di certi
sedicenti comunisti iracheni (anche di questo si parlava nel documentino
buttato sul rogo dal segretario) in omaggio all’occupazione “liberatrice”
USA. Vomito diventato irrefrenabile a sapere che il PCR si era gemellato con
questo “PC iracheno” che, mentre tantissimi comunisti si battono in armi o
in marcia contro l’occupante colonialista e stragista, siede nel governo
fantoccio nominato e pagato dagli USA e capeggiato da gangster come Ahmed
Chalabi e Jalal Talabani. Il “responsabile esteri” ha una parola risolutrice
e risanatrice: “Non si può mica dire che quelli del PC iracheno siano agenti
della Cia. Non erano forse contro Saddam e, quando stavano a Londra (tra i
computer e negli appartamenti regalati dalla Cia. N.d.r.), anche contro la
guerra?” E vogliamo forse soffermarci su queste quisquilie quando il
ragionamento è talmente degno del cognome di Gennaro e pure corazzato dal
nobile anatema sionista contro ogni “Intifada fino alla vittoria”, che poi
quella vittoria (immaginata dai palestinesi come la pacifica e paritaria
coesistenza tra due popoli) non è davvero altro che una “destabilizzazione
terroristica”. Già, come la troppo angelicata resistenza partigiana, o come
la rivoluzione d’ottobre dell’orrendo novecento. Migliore finisce con un’
impennata di originalità: dalla ormai stra-acquisita “spirale
guerra-terrorismo” passa con balzo estetico nientemeno che alla “morsa
guerra-terrorismo” ed è comprensibile che, anziché dalla scontata ovazione,
il responsabile venga accolto alla fine da uno stupefatto e ammirato
silenzio.



E’ l’ora ormai del panino e della birretta, proprio quando Franco Grisolia
osa una deviazione dal liturgico paradigma affermando che la resistenza
irachena va appoggiata, ma anche criticata perché non diretta da un partito
comunista rivoluzionario (gli iracheni in armi ne sono rimasti mortificati e
provvederanno). Di Ramon Mantovani è sempre difficile ricordare cosa dice,
ma mi pare che abbia costruito una specie di gerarchia, con in fondo, nella
merda, la resistenza irachena, un po’ più su, a galla, le Farc colombiane e
in cima, ad altezze irraggiungibili, Marcos e gli zapatisti nella loro
sublime formula sparo-non sparo. Una sua intuizione formidabile mi è rimasto
però impressa: non è vero niente che Francia e Germania abbiano alimentato
un’opposizione alla guerra imperiale (guai a pronunciare la parolaccia
“imperialista”). E l’idea di un polo alternativo che inglobi Russia, Cina e
India è una vera stronzata. Sbavano tutte a entrare nella Nato. Ah, perché
mai non abbiamo più il Ramon responsabile, lui, degli esteri, a spiegarci
come va il mondo!



Non sto a tediarvi con il resoconto degli interventi di Nicotra, Ricci,
Gianni, o del citato Musacchio. Nessuno avrebbe potuto essere più
coerentemente e originalmente fedele alla linea, anzi, alla spirale. Con il
capo copertomi di cenere e di sdegno dal successivo Bertinotti, riferisco la
terribile caduta culturale e politica del sottoscritto. Accecato da
narcisistica deformazione professionale, avevo osato presentare, documenti
alla mano, alcuni dati informativi e le deduzioni che pensavo se ne
potessero trarre. Acchiappando la coda della spirale, avevo tentato di
disarticolarla, nientemeno, illustrando il collasso della versione ufficiale
degli attentati dell’11 settembre 2001, citando le innumerevoli
contraddizioni e menzogne risultanti dalle ricerche e dalle rivelazioni di
investigatori, luminari, testimoni, famigliari delle vittime: la paralisi
durante due ore di attacco del più attrezzato apparato di difesa area del
mondo, il crollo controllato delle torri, il buco di 5 metri fatto nel
Pentagono da un aereo di 39 x 12 metri che non lascia neanche un briciolo
di rottame, l’allegra visita di Bush a una scuola durante tutto l’attacco,
le speculazioni preventive in borsa sulle azioni delle compagnie aeree e d’
assicurazione, dirette da Buzzy Krongard, direttore operativo della Cia, la
scomparsa delle scatole nere, il sabotaggio governativo dell’inchiesta
parlamentare, i precedenti storici degli autoattentati statunitensi da
almeno un secolo a questa parte per giustificare aggressioni militari, i
legami della Cia con Al Qaida dall’Afghanistan dell’Armata Rossa, alla
Bosnia, al Kosovo e, ancora oggi, alla Macedonia, gli analoghi legami,
societari e famigliari tra i Bush e i Bin Laden, il disastro che dall’11/9 e
seguenti è derivato al mondo islamico e alle classi lavoratrici e l’
inenarrabile vantaggio che ne è venuto ai guerrafondai preventivi e
permanenti, i piani di un’aggressione a Afghanistan e Iraq giustificati con
l’11/9, ma già pronti da mesi e anni, e dai e dai e dai, ne sapete quanto e
più di me.



Ho chieste, impertinentemente, lo ammetto, che questa mole di lavoro di
controinformazione sull’operato della notoriamente più bugiarda e cinica
amministrazione della storia umana alimentasse almeno qualche dubbio, una
pratolina nelle distese ghiacciate delle certezze assolute, un piccolo
sbandamento della spirale guerra-terrorismo, per sospettare che, forse,
forse, le guerre e gli attentati terroristici li fanno gli stessi, gli
stessi che guadagnano cornucopie come piovesse da tutti e due. Che la
dicotomia guerra contro terrorismo e terrorismo contro guerra, avallando
esattamente quello che i guerrafondai vogliono, che cioè il terrorismo sta
fuori, dall’altra parte, soprattutto nell’Islam (dove certamente imitatori e
sicari fanatizzati proliferano), potrebbe forse agevolare la strategia dei
nuovi conquistadores contro popoli e classi. E che allora il dogma
resistenza uguale terrorismo, a parte l’incongruità storica, avrebbe potuto
rivelare qualche lieve incrinatura e che, impostasi così una logica e
doverosa solidarietà con chi resiste, in qualsiasi modo, il rosario della
non violenza poteva anche perdere qualcuno dei suoi grani… Speculazioni,
arzigogoli, dietrologie. E Chomsky? E Gore Vidal? E Chosuddovski? E
Giulietto Chiesa? E l’ex-ministro della difesa e della tecnologia tedesco,
Andreas von Buelow che, insieme a tanti altri, da anni fantastica su un
terrorismo tutto USA? Intellettuali fuori della realtà, innamorati dei
propri complottismi. Infine, un dubbio minuscolo come un microbo non
potrebbe nascere dalle gigantesche bugie con le quali i governi della guerra
permanente hanno giustificato carneficine e devastazioni di paesi e popoli?
Non avrebbero potuto mentire anche su tutto il resto, Milosevic, Osama,
Saddam, terrorismi compresi?



Bertinotti non ha esitato a rispondere subito, da par suo, con l’ ironia che
simili fantasticherie meritano. Dichiarato, con idonea espressione facciale,
che le “argomentazioni di Grimaldi mi hanno fatto ammutolire” (ammutolimento
che, interpretato tendenziosamente, avrebbe anche potuto accendere una
scintilla di speranza in molti comunisti), ha subito promesso che si sarebbe
“mantenuto nello schema costruito dai precedenti oratori e avrebbe evitato
rigorosamente di riferirsi a quello di Grimaldi. Quindi, nei successivi
trenta minuti, Bertinotti non ha fatto altro che replicare alle fesserie
dette da Grimaldi, negando in primis che ci si possa inventare un mondo del
male insediato a Washington e sostituire la Cia ai meccanismi di
accumulazione del capitale. “Responsabilizzare il mefistofelico gruppo
dirigente USA a scapito della critica del capitalismo e dei suoi poteri
costituenti? E no!” E poi, altra doccia fredda sugli infantili entusiasmi
del dietrologo fissato: “Il potere va destrutturato con la disobbedienza,
sottraendo le masse al consenso, costruendo criticità e luoghi, spazi,
alternativi critici con la non violenza che è la forza critica della nuova
fase capitalistica. La violenza è una critica graffiante al cuore del potere
e al suo carattere oppressivo”.



Compagni, amici, osservatori, che dire davanti a tanta critica, a tanta
elaborazione teorico-pratica. La testa gira, gli occhi si inumidiscono, il
cuore batte, l’anima si eleva a spirale. L’avessero detto a Spartaco, alla
donna violentata, a Marx, a 400 anni di rivoltosi irlandesi, agli arabi che
cacciarono re e governatori coloniali, ai partigiani che cacciarono i
nazifascisti, agli indiani sparacchioni di Wounded Knee, ai serbi che a
forza di fucilate si liberarono dei tedeschi, ai bolscevichi che, sparando,
costruirono la prima alternativa all’essere soggiogati e sfruttati, agli
iracheni che stanno costringendo i nuovi barbari a mollare la preda, ai
palestinesi che se non avessero combattuto dal 1967 in poi non ci sarebbero
proprio più, ai comunisti che pensavano, contro le mediazioni di Turati, che
si sarebbe potuto fermare i fascisti con la forza, agli aborigeni
australiani dell’altro giorno a Sidney che, castigando manipoli di
poliziotti al servizio della più feroce apartheid del mondo (dopo quella di
Israele), hanno finalmente attirato l’attenzione del mondo sul loro
genocidio… L’avessero detto a tutta l’umanità, durante tutta la storia, che
criticare bisognava, perdio, non lottare, non combattere rischiando di
diventare simili al proprio aguzzino, magari come quei corrotti di Giovanni
Pesce, o Giorgio Bocca, o Gerry Adams, o Che Guevara!

Quanto sarebbe stata più rosea, la vicenda umana, dolce, senza
preoccupazione per il potere: se lo tengano quello schifo, ne facciano
quello che vogliono. Noi critichiamo. E, ve lo giuriamo padroni, senza
alzare un dito.



E cantiamo: “E’ primavera, svegliatevi bambine…”




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esagero. L=92avvio viene dato dallo stesso Fausto Bertinotti: a =
seminario=20
=93nazionale=94, segretario nazionale. E=92 un avvio brontolone e =
<I><SPAN=20
style=3D"FONT-STYLE: italic">pour cause</SPAN></I>: degli intemperanti =
avevano=20
lasciato tra i documenti in distribuzione uno con alcune domande rivolte =
al=20
=93giornale comunista=94 <I><SPAN style=3D"FONT-STYLE: =
italic">Liberazione</SPAN></I>.=20
Si chiedeva, a me pare innocentemente, ai responsabili di quel =
quotidiano se=20
fossero in buonafede quando pubblicavano senza commento paginoni di =
compagni=20
come i neonazisti (qualcuno li chiama =93neocons=94) di Washington, o =
come=20
Macbeth-Cossiga, o quando nascondevano oggi una Jugoslavia frantumata e=20
dissanguata dopo averne esaltato la fine ieri in combutta con arnesi Cia =
come=20
Otpor, o quando ignoravano pervicacemente ogni prova sulla longa manus =
USA e Cia=20
nel terrorismo internazionale, dall=9211/9 alla Cecenia, da Bali a =
Istanbul, o=20
quando flirtavano con un D=92Alema bombardiere, o con un Fassino =
vituperante=20
Berlinguer e esaltante Craxi.<SPAN style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp;=20
</SPAN>Niente, non si chiede, sono provocazioni, sono insulti =
s=92infervora=20
Bertinotti e, ordinando la rimozione dell=92obbrobrio, conclude:=94La =
censura,=20
quando ce vo=92 ce vo=92=94. Lo sappiamo, Fausto, lo sappiamo. E subito =
qualcuno nella=20
platea ha invocato il Collegio di garanzia. La sindrome di Beria non=20
muore.</SPAN></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN-LEFT: 108pt"><FONT face=3D"Times =
New Roman"=20
size=3D3><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt"><![if =
!supportEmptyParas]>&nbsp;<![endif]><o:p></o:p></SPAN></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN-LEFT: 108pt"><FONT face=3D"Times =
New Roman"=20
size=3D3><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt">Chi apre il =93seminario =
nazionale=94 dei venti=20
notabili? Ma lui, l=92uomo che sulla spirale la sa pi=F9 lunga di tutti, =
colui che a=20
sentire =93Intifada fino alla vittoria=94 brandisce subito il pastorale: =
antisemiti!=20
E=92, appropriatamente, il responsabile esteri del partito, Gennaro =
Migliore. E=92=20
lui che indica la via, =E8 lui che illumina le ombre, =E8 lui che mette =
i paletti, =E8=20
lui che divide il giusto dall=92ingiusto, il bene dal male. Riparte la =
spirale che=20
sale sale, in tutti gli interventi, viene fugacemente interrotta dallo=20
smanierato che scrive, ma =E8 subito ricomposta e rilanciata verso =
l=92infinito=20
proprio di questa figura geometrica, nientemeno che dal segretario. =
L=92ONU =96=20
dice<SPAN style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>Migliore - =E8 stata =
sprovveduta=20
e anche negativa, specie quando dell=92occupazione ha parlato come =
<I><SPAN=20
style=3D"FONT-STYLE: italic">peace keeping</SPAN></I> (risoluzione =
1511), ma ora=20
guai a prescindere dall=92ONU, =E8 lo strumento democratico per =
eccellenza. Che gli=20
iracheni lo sappiano o no. Come si farebbe altrimenti a garantire la =
democrazia,=20
cio=E8 un libero mercato, una privatizzazione di tutto, una =
ricomposizione dei=20
governi occidentali nella comune rapina delle risorse irachene? Sotto i =
colpi=20
della dialettica migliorina, svaniscono anche gli ultimi dubbi ereditati =
da un=20
genocidio perseguito dall=92ONU con 13 anni di embargo. Ci si consola =
con i meriti=20
ONU nella ricostruzione della Somalia, nella spaccatura della Corea, =
nelle=20
carneficine africane dal Congo al Ruanda, fino al benemerita transizione =
della=20
Jugoslavia dal gengiskhan slavo Milosevic al democratico occidentale Al =
Capone.=20
Migliore vuole l=92ONU, ma per carit=E0 non vuole la resistenza =
irachena. Uccide=20
poliziotti, diomio! E=92 terrorismo puro. Ha fatto fuori 100 curdi in un =
colpo=20
solo! (L=92episodio verr=E0 poi rievocato anche da un altrimenti carta =
carbone=20
Musacchio che, con la lacrima sul ciglio, ricorda quanto lui si sia =
speso per la=20
causa curda, e non importa se, nella commozione, faccia un po=92 di =
confusione tra=20
comunisti curdi del PKK sterminati dai turchi e dai curdi iracheni amici =
dei=20
turchi, da Clinton e Bush, e trib=F9 narcotrafficanti e mercenarie della =
Cia da=20
trent=92anni (dei capi feudali Barzani e Talabani) che stanno pulendo =
etnicamente=20
il Nord dell=92Iraq e ambiscono a spaccare un popolo unito da 3000 anni =
e a farsi=20
un protettorato fascistoide amerikano, petrolifero e narcotico. Del =
resto=20
Musacchio si occupa di ambiente e le boscose montagne del Kurdistan =
vanno=20
salvaguardate o no?.</SPAN></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN-LEFT: 108pt"><FONT face=3D"Times =
New Roman"=20
size=3D3><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt"><![if =
!supportEmptyParas]>&nbsp;<![endif]><o:p></o:p></SPAN></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN-LEFT: 108pt"><FONT face=3D"Times =
New Roman"=20
size=3D3><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt">Naturalmente hanno ragione gli =
occupanti e=20
Bush a dire che l=EC, in Iraq, a tirare le fila c=92=E8 Al Qaida e, =
quindi, anatema a=20
coloro che sostengono la resistenza irachena e la chiamano guerra di=20
liberazione! Al Migliore devono essere fischiate le orecchie al ricordo =
di=20
quelle migliaia di compagni fuorilinea =96 non pi=F9 di un paio ne sono =
tracimati=20
nelle lettere a <I><SPAN style=3D"FONT-STYLE: italic">Liberazione =96 =
</SPAN></I>che=20
hanno mentalmente =96 ma in alcuni casi anche fisicamente =96 vomitato a =
leggere sul=20
=93giornale comunista=94 coprofile esternazioni di certi sedicenti =
comunisti=20
iracheni<SPAN style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>(anche di questo =
si=20
parlava nel documentino buttato sul rogo dal segretario) in omaggio=20
all=92occupazione =93liberatrice=94 USA. Vomito diventato irrefrenabile =
a sapere che=20
il PCR si era gemellato con questo =93PC iracheno=94 che, mentre =
tantissimi=20
comunisti si battono in armi o in marcia contro l=92occupante =
colonialista e=20
stragista, siede nel governo fantoccio nominato e pagato dagli USA e =
capeggiato=20
da gangster come Ahmed Chalabi e Jalal Talabani. Il =93responsabile =
esteri=94 ha una=20
parola risolutrice e risanatrice: =93Non si pu=F2 mica dire che quelli =
del PC=20
iracheno siano agenti della Cia. Non erano forse contro Saddam e, quando =
stavano=20
a Londra (tra i computer e negli appartamenti regalati dalla Cia. =
N.d.r.), anche=20
contro la guerra?=94 E vogliamo forse soffermarci su queste quisquilie =
quando il=20
ragionamento =E8 talmente degno del cognome di Gennaro e pure corazzato =
dal nobile=20
anatema sionista<SPAN style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>contro =
ogni=20
=93Intifada fino alla vittoria=94, che poi quella vittoria (immaginata =
dai=20
palestinesi come la pacifica e paritaria coesistenza tra due popoli) non =
=E8=20
davvero altro che una =93destabilizzazione terroristica=94. Gi=E0, come =
la troppo=20
angelicata resistenza partigiana, o come la rivoluzione d=92ottobre =
dell=92orrendo=20
novecento. Migliore finisce con un=92impennata di originalit=E0: dalla =
ormai=20
stra-acquisita =93spirale guerra-terrorismo=94 passa con balzo estetico =
nientemeno=20
che alla =93<I><SPAN style=3D"FONT-STYLE: italic">morsa</SPAN></I>=20
guerra-terrorismo=94 ed =E8 comprensibile che, anzich=E9 dalla scontata =
ovazione, il=20
responsabile venga accolto alla fine da uno stupefatto e ammirato=20
silenzio.</SPAN></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN-LEFT: 108pt"><FONT face=3D"Times =
New Roman"=20
size=3D3><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt"><![if =
!supportEmptyParas]>&nbsp;<![endif]><o:p></o:p></SPAN></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN-LEFT: 108pt"><FONT face=3D"Times =
New Roman"=20
size=3D3><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt">E=92 l=92ora ormai del panino e =
della birretta,=20
proprio quando Franco Grisolia osa una deviazione dal liturgico =
paradigma=20
affermando che la resistenza irachena va appoggiata, ma anche criticata =
perch=E9=20
non diretta da un partito comunista rivoluzionario (gli iracheni in armi =
ne sono=20
rimasti mortificati e provvederanno). Di Ramon Mantovani =E8 sempre =
difficile=20
ricordare cosa dice, ma mi pare che abbia costruito una specie di =
gerarchia, con=20
in fondo, nella merda, la resistenza irachena, un po=92 pi=F9 su, a =
galla, le Farc=20
colombiane e in cima, ad altezze irraggiungibili, Marcos e gli zapatisti =
nella=20
loro sublime formula sparo-non sparo. Una sua intuizione formidabile mi =
=E8=20
rimasto per=F2 impressa: non =E8 vero niente che Francia e Germania =
abbiano=20
alimentato un=92opposizione alla guerra imperiale (guai a pronunciare la =


parolaccia =93imperialista=94). E l=92idea di un polo alternativo che =
inglobi Russia,=20
Cina e India =E8 una vera stronzata. Sbavano tutte a entrare nella Nato. =
Ah,=20
perch=E9 mai non abbiamo pi=F9 il Ramon responsabile, lui, degli esteri, =
a spiegarci=20
come va il mondo!</SPAN></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN-LEFT: 108pt"><FONT face=3D"Times =
New Roman"=20
size=3D3><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt"><![if =
!supportEmptyParas]>&nbsp;<![endif]><o:p></o:p></SPAN></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN-LEFT: 108pt"><FONT face=3D"Times =
New Roman"=20
size=3D3><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt">Non sto a tediarvi con il =
resoconto degli=20
interventi di Nicotra, Ricci, Gianni, o del citato Musacchio. Nessuno =
avrebbe=20
potuto essere pi=F9 coerentemente e originalmente fedele alla linea, =
anzi, alla=20
spirale. Con il capo copertomi di cenere e di sdegno dal successivo =
Bertinotti,=20
riferisco la terribile caduta culturale e politica del sottoscritto. =
Accecato da=20
narcisistica deformazione professionale, avevo osato presentare, =
documenti alla=20
mano, alcuni dati informativi e le deduzioni che pensavo se ne potessero =
trarre.=20
Acchiappando la coda della spirale, avevo tentato di disarticolarla, =
nientemeno,=20
illustrando il collasso della versione ufficiale degli attentati =
dell=9211=20
settembre 2001, citando le innumerevoli contraddizioni e menzogne =
risultanti=20
dalle ricerche e dalle rivelazioni di investigatori, luminari, =
testimoni,=20
famigliari delle vittime: la paralisi durante due ore di attacco del =
pi=F9=20
attrezzato apparato di difesa area del mondo, il crollo controllato =
delle torri,=20
il buco di 5 metri fatto nel Pentagono da un aereo di 39 x 12 metri che =
non=20
lascia neanche un<SPAN style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; =
</SPAN>briciolo di=20
rottame, l=92allegra visita di Bush a una scuola durante tutto =
l=92attacco, le=20
speculazioni preventive in borsa sulle azioni delle compagnie aeree e=20
d=92assicurazione, dirette da Buzzy Krongard, direttore operativo della =
Cia, la=20
scomparsa delle scatole nere, il sabotaggio governativo dell=92inchiesta =

parlamentare, i precedenti storici<SPAN style=3D"mso-spacerun: =
yes">&nbsp;=20
</SPAN>degli autoattentati statunitensi da almeno un secolo a questa =
parte per=20
giustificare aggressioni militari, i legami della Cia con Al Qaida=20
dall=92Afghanistan dell=92Armata Rossa, alla<SPAN style=3D"mso-spacerun: =
yes">&nbsp;=20
</SPAN>Bosnia, al Kosovo e, ancora oggi, alla Macedonia, gli analoghi =
legami,=20
societari e famigliari tra i Bush e i Bin Laden, il disastro che =
dall=9211/9 e=20
seguenti =E8 derivato al mondo islamico e alle classi lavoratrici e =
l=92inenarrabile=20
vantaggio che ne =E8 venuto ai guerrafondai preventivi e permanenti, i =
piani di=20
un=92aggressione a Afghanistan e Iraq giustificati con l=9211/9, ma =
gi=E0 pronti da=20
mesi e anni,<SPAN style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>e dai e dai =
e dai, ne=20
sapete quanto e pi=F9 di me.</SPAN></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN-LEFT: 108pt"><FONT face=3D"Times =
New Roman"=20
size=3D3><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt"><![if =
!supportEmptyParas]>&nbsp;<![endif]><o:p></o:p></SPAN></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN-LEFT: 108pt"><FONT face=3D"Times =
New Roman"=20
size=3D3><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt">Ho chieste, impertinentemente, =
lo ammetto,=20
che questa mole di lavoro di controinformazione sull=92operato della =
notoriamente=20
pi=F9 bugiarda e cinica amministrazione della storia umana alimentasse =
almeno=20
qualche dubbio, una pratolina nelle distese ghiacciate delle certezze =
assolute,=20
un piccolo sbandamento della spirale guerra-terrorismo, per sospettare =
che,=20
forse, forse, le guerre e gli attentati terroristici li fanno gli =
stessi, gli=20
stessi che guadagnano cornucopie come piovesse da tutti e due. Che la =
dicotomia=20
guerra contro terrorismo e terrorismo contro guerra, avallando =
esattamente=20
quello che i guerrafondai vogliono, che cio=E8 il terrorismo sta fuori, =
dall=92altra=20
parte, soprattutto nell=92Islam (dove certamente imitatori e sicari =
fanatizzati=20
proliferano), potrebbe forse agevolare la strategia dei nuovi =
conquistadores=20
contro popoli e classi. E che allora il dogma resistenza uguale =
terrorismo, a=20
parte l=92incongruit=E0 storica, avrebbe potuto rivelare qualche lieve =
incrinatura e=20
che, impostasi cos=EC una logica e doverosa solidariet=E0 con chi =
resiste, in=20
qualsiasi modo, il rosario della non violenza poteva anche perdere =
qualcuno dei=20
suoi grani=85 Speculazioni, arzigogoli, dietrologie. E Chomsky? E Gore =
Vidal? E=20
Chosuddovski? E Giulietto Chiesa? E l=92ex-ministro della difesa e della =

tecnologia tedesco, Andreas von Buelow che, insieme a tanti altri, da =
anni=20
fantastica su un terrorismo tutto USA? Intellettuali fuori della =
realt=E0,=20
innamorati dei propri complottismi. Infine, un dubbio minuscolo come un =
microbo=20
non potrebbe nascere dalle gigantesche bugie con le quali i governi =
della guerra=20
permanente hanno giustificato carneficine e devastazioni di paesi e =
popoli? Non=20
avrebbero potuto mentire anche su tutto il resto, Milosevic, Osama, =
Saddam,=20
terrorismi compresi? </SPAN></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN-LEFT: 108pt"><FONT face=3D"Times =
New Roman"=20
size=3D3><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt"><![if =
!supportEmptyParas]>&nbsp;<![endif]><o:p></o:p></SPAN></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN-LEFT: 108pt"><FONT face=3D"Times =
New Roman"=20
size=3D3><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt">Bertinotti non ha esitato a =
rispondere=20
subito, da par suo, con l=92 ironia che simili fantasticherie meritano.=20
Dichiarato, con idonea espressione facciale, che le =93argomentazioni di =
Grimaldi=20
mi hanno fatto ammutolire=94 (ammutolimento che, interpretato =
tendenziosamente,=20
avrebbe anche potuto accendere una scintilla di speranza in molti =
comunisti), ha=20
subito promesso che si sarebbe =93mantenuto nello schema<SPAN=20
style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>costruito dai precedenti =
oratori e=20
avrebbe evitato rigorosamente di riferirsi a quello di Grimaldi. Quindi, =
nei=20
successivi trenta minuti, Bertinotti non ha fatto altro che replicare =
alle=20
fesserie dette da Grimaldi, negando in primis che ci si possa inventare =
un mondo=20
del male insediato a Washington e sostituire la Cia ai meccanismi di=20
accumulazione del capitale. =93Responsabilizzare il mefistofelico gruppo =
dirigente=20
USA a scapito della critica del capitalismo e dei suoi poteri =
costituenti?<SPAN=20
style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>E no!=94<SPAN=20
style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>E poi, altra doccia fredda =
sugli=20
infantili entusiasmi del dietrologo fissato: =93Il potere va =
destrutturato con la=20
disobbedienza, sottraendo le masse al consenso, costruendo <I><SPAN=20
style=3D"FONT-STYLE: italic">criticit=E0</SPAN></I> e luoghi, spazi, =
alternativi=20
<I><SPAN style=3D"FONT-STYLE: italic">critici</SPAN></I> con la non =
violenza<SPAN=20
style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>che =E8 la forza <I><SPAN=20
style=3D"FONT-STYLE: italic">critica</SPAN></I> della nuova fase =
capitalistica. La=20
violenza =E8 una <I><SPAN style=3D"FONT-STYLE: =
italic">critica</SPAN></I> graffiante=20
al cuore del potere e al suo carattere oppressivo=94.</SPAN></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN-LEFT: 108pt"><FONT face=3D"Times =
New Roman"=20
size=3D3><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt"><![if =
!supportEmptyParas]>&nbsp;<![endif]><o:p></o:p></SPAN></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN-LEFT: 108pt"><FONT face=3D"Times =
New Roman"=20
size=3D3><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt">Compagni, amici, osservatori, =
che dire=20
davanti a tanta critica, a tanta elaborazione teorico-pratica. La testa =
gira,=20
gli occhi si inumidiscono, il cuore batte, l=92anima si eleva a spirale. =

L=92avessero detto a Spartaco, alla donna violentata, a Marx,<SPAN=20
style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>a 400 anni di rivoltosi =
irlandesi, agli=20
arabi che cacciarono re e governatori coloniali, ai partigiani che =
cacciarono i=20
nazifascisti, agli indiani sparacchioni di Wounded Knee,<SPAN=20
style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>ai serbi che a forza di =
fucilate si=20
liberarono dei tedeschi, ai bolscevichi che, sparando, costruirono la =
prima=20
alternativa all=92essere soggiogati e sfruttati, agli iracheni che =
stanno=20
costringendo i nuovi barbari a mollare la preda, ai palestinesi che se =
non=20
avessero combattuto dal 1967 in poi non ci sarebbero proprio pi=F9, ai =
comunisti=20
che pensavano, contro le mediazioni di Turati, che si sarebbe potuto =
fermare i=20
fascisti con la forza, agli aborigeni australiani dell=92altro giorno a =
Sidney=20
che, castigando manipoli di poliziotti al servizio della pi=F9 feroce =
apartheid=20
del mondo (dopo quella di Israele), hanno finalmente attirato =
l=92attenzione del=20
mondo sul loro genocidio=85 L=92avessero detto a tutta l=92umanit=E0, =
durante tutta la=20
storia, che criticare bisognava, perdio, non lottare, non combattere =
rischiando=20
di diventare simili al proprio aguzzino, magari come quei corrotti di =
Giovanni=20
Pesce, o Giorgio Bocca, o Gerry Adams, o Che Guevara!</SPAN></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN-LEFT: 108pt"><FONT face=3D"Times =
New Roman"=20
size=3D3><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt">Quanto sarebbe stata pi=F9 =
rosea, la vicenda=20
umana, dolce, senza preoccupazione per il potere: se lo tengano quello =
schifo,=20
ne facciano quello che vogliono. Noi critichiamo. E, ve lo giuriamo =
padroni,=20
senza alzare un dito. </SPAN></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN-LEFT: 108pt"><FONT face=3D"Times =
New Roman"=20
size=3D3><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt"><![if =
!supportEmptyParas]>&nbsp;<![endif]><o:p></o:p></SPAN></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN-LEFT: 108pt"><FONT face=3D"Times =
New Roman"=20
size=3D3><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt">E cantiamo: =93E=92 primavera, =
svegliatevi=20
bambine=85=94</SPAN></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN-LEFT: 108pt"><FONT face=3D"Times =
New Roman"=20
size=3D3><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt"><SPAN=20
style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp;&nbsp;=20
</SPAN></SPAN></FONT></P></DIV></BODY></HTML>

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