Ciao a tutti e tutte,
come sapete il Parlamento si accinge a deliberare sul proseguimento della
partecipazione delle nostre truppe alla guerra in Iraq. Non essendo
riuscita, per problemi tecnici, a sottoscrivere la petizione online della
Rete Lilliput per invitare il mio deputato a votare per il ritiro delle
truppe, sono andata sul sito della Camera e ho inviato una lettera da lì. Se
l'idea vi interessa, basta andare sul sito
www.camera.it e cliccare sulla
sezione 'deputati' (striscia arancione in basso) e poi cliccare su 'scrivi
al tuo deputato'. Vi allego la letterina da me inviata.
Ciao a presto
Izumi
REALACCI_E@???
Gentile Sig. Realacci,
in quanto cittadina ed elettrice del suo Collegio La prego di fare suo
l'appello, promosso in questi giorni dal movimento pacifista, a dire NO a
compromessi ambigui (astensioni o uscita dall'aula); e Le chiedo di votare
con decisione CONTRO il proseguimento di una missione spacciata per
«umanitaria» e che si svolge invece sotto il comando di una forza di
occupazione.
Le allego l'appello firmato da Luigi Ciotti, Gino Strada e Alex Zanotelli,
che condivido pienamente.
Ci tengo a farLe sapere che il Suo voto in questa occasione sarà
determinante ai fini della mia decisione di continuare, o meno, a darLe il
mio.
Cordiali saluti.
Izumi Konishi, Pisa
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Appello: «Via subito le truppe dall'Iraq»
Il parlamento italiano si accinge a deliberare sulla rinnovata
partecipazione delle truppe italiane alla guerra all'Iraq e alla occupazione
di quel paese, in aperta rottura con l'articolo 11 della Costituzione, con
lo Statuto delle Nazioni unite, con il diritto internazionale e con la
sensibilità e le richieste del movimento per la Pace. Chi ha manifestato
perché l'Italia non si associasse a questa avventura militare trova nei
tragici sviluppi di questi giorni conferma delle sue ragioni e chiede oggi
che quell'avventura cessi.
La richiesta del movimento per la Pace è inequivocabile: ritiro delle truppe
italiane dall'Iraq, subito. Chi non è portatore di questa richiesta non
appartiene al movimento per la Pace. Non si può marciare da Perugia ad
Assisi e poi essere indecisi o compiacenti sulla decisione di abbandonare
una guerra coloniale che non ha mai avuto alcuna legalità o giustificazione.
LE FORZE POLITICHE E, IN CIASCUNA DI ESSE, I PARLAMENTARI CHE RIFIUTERANNO
QUESTE RICHIESTE NON DOVRANNO MAI PIÙ CONTARE SUL VOTO DI CHI SI SENTE
TRADITO SUI TEMI DECISIVI DELLA PACE, DELLA FEDELTÀ ALLA COSTITUZIONE, DEI
DIRITTI UMANI, DEL DIRITTO INTERNAZIONALE.
A queste univoche richieste e a questi irrinunciabili valori dovrà ispirarsi
la manifestazione prevista per il 20 marzo per produrre chiarezza e non
inganni.
Luigi Ciotti, Gino Strada, Alex Zanotelli
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