Autore: Silvia Melloni Data: Oggetto: R: [Intergas] altro nuovo sito
ciao! a me piace molto. e lo preferisco a quello di ieri. e' bello che gli
omini con cappio e carrello si vedano meglio.
trovo che si legga male il titolo, solo. e forse non chiamerei il pulsante
"aspiranti gasisti", che mi da' un po' l'idea di un concorso o di gara. ma
e' solo un'impressione.
complimenti davvero! e grazie per le energie che ci state investendo.
approfitto di questo messaggio per aggiungere due osservazioni sul rapporto
coi giornalisti e i media, visto che ieri mi e' capitato di parlarne con un
amico di un altro gas, e che credo che col sito e la fiera il tema tornera'.
la prima e' che mi pare che i giornalisti che ci telefonano siano spesso dei
free-lance. persone che lavorano in condizioni di discreto precariato,
barcamenandosi fra mille collaborazioni per portare a casa il mese. con
spese di telefono, fax ecc a loro carico. a volte ho l'impressione che li
trattiamo come se fossero loro l'espressione del "potere" mediatico, quando
invece spesso sono persone che cercano di fare informazione con serieta'.
sono i loro capo-redattori (assunti) a dettare i tempi del servizio, il
taglio con cui esce il pezzo, che hanno in mente il pubblico e il mercato...
a questo punto possiamo decidere che il rischio di essere strumentalizzati e
banalizzati e' troppo alto, e che quindi preferiamo (parlo al plurale ma e'
ovviamente una scelta di ogni gas) chiuderci e non rilasciare interviste.
oppure possiamo crescere e imparare a comunicare coi media. in fondo, se
loro hanno il potere di "fare l'informazione", noi abbiamo quello di
"dargliele", le informazioni. se noi impariamo a dare le informazioni che
desideriamo, e siamo uniti e compatti nei modi, sara' piu' difficile
strumentalizzarci.
non voglio con questo arrivare a nessuna conclusione. la mia e' solo una
provocazione. un sasso tirato nello stagno perche' personalmente credo che,
lo si voglia o no, siamo una presenza "politica" in citta'. non perche'
partiticamente schierati, ma perche' proporre stili di consumo alternativi e
controcorrente provoca cambiamento nella collettivita'.
forse imparare a confrontarci col significato che abbiamo, e sui modi in cui
intendiamo comunicarlo (posto che esista un modo condiviso da tutti) puo'
essere un momento della nostra crescita.
ultimo: la richiesta dei numeri di telefono per segnalare nuovi gas non
voleva essere un modo per sbolognare a loro i giornalisti. solo, credo che
se i giornalisti non parlassero sempre coi soliti tre gas, imparerebbero che
esistono gas nati intorno a spazi occupati fortemente radicati nel
territorio (la stecca, il baraonda), altri che nascono per vie piu'
istituzionali (sesto, baggio), altri intorno a esperienze col commercio equo
o da persone legate a casapace... insomma, un'immagine un po' piu'
variegata, problematizzata e meno scontata di quel che a volte danno
un forte abbraccio a tutti, e scusate il papiro, silvia